Manine hindi

Sono presa da un lavoretto notturno (non pensate male) che mi tiene lontana dal blog.
Però va bene così, anche perché tutto spinge nella stessa direzione. Tanto che mi è nuovamente saltata in testa l'idea folle e utopistica di studiare l'hindi nel restante tempo libero ormai tendente a zero. Ho capito che con il CD-rom di hindi piratato comprato in Cina non riuscirò mai a stare sveglia per più di cinque minuti (eppure c'è qualcuno che crede nell'apprendimento multimediale...).
Ci vorrebbe un maestro. O per lo meno un libro.
E così domenica scorsa vado in biblioteca alla ricerca, per lo meno, del libro.
(Vorrei far notare che andare in biblioteca di domenica pomeriggio è un'esperienza mistica).
Scaffale lingue straniere non europee, cioè lingue assurde, cioè poco o niente. Occhi fissi sulle coste dei libri. Ogni volta che adocchio qualcosa di vagamente pertinente al mio scopo, c'è una manina più veloce della mia che mi soffia l'oggetto desiderato. Fino a che riesco ad entrare in possesso di un inutile dizionario compattissimo di hindi. Lo rimetto a posto e nel frattempo la manina rilascia un libriccino altrettanto inutile di hindi per italiani, o forse di italiano per hindi (?). Lo afferro al volo, ma la manina ci ripensa e ci balza nuovamente sopra, così ci troviamo a contenderci lo stesso malcapitato libro, che mai prima era stato oggetto di tante attenzioni. Incuriosita dalla situazione grottesca, mi viene finalmente in mente l'idea geniale di guardare chi è che pilota quella manina, e forse anche lui si sta chiedendo chi è la malefica mente che muove la mano nemica.
Il pilota è un ragazzo indiano di Delhi da poco arrivato in Italia che sta cercando dei libri per imparare l'italiano e che è stupefatto nel vedere una manina italiana alla ricerca qualcosa di hindi.
A questo punto, dimentichi dei libri e delle manine, ci mettiamo a parlare entusiasti (né in italiano né in hindi) del nostro desiderio di imparare l'italiano e l'hindi, tanto che la bibliotecaria deve correre a sgridarci per tutelare il silenzio dei fantasmi che si aggirano per la biblioteca di domenica pomeriggio.
Alla fine il libro non l'ho trovato. Ma ho trovato il maestro.
Ora scappo alla mia prima lezione.

Commenti

  1. ma che bello!! grandeee!!

    sono contentissima per te e per noi! se impari l'hindi chissà che libri spaziali ci racconterai!!

    io invece sto pensando di approfondire lo yoga, con un corso per insegnanti... anche se ritarderò un po' lo studio universitario, ma in fondo in fondo la statica un pochino c'entra ^_^

    a presto!

    RispondiElimina
  2. Allora ci racconti come è andata la prima lezione?

    RispondiElimina
  3. Grande Silvia!
    Anche io avevo fatto così due anni fa con una signora di Delhi che vive a Bologna ormai da vent'anni....Ero partita dalle basi, usando dei libricini per bimbi delle elementari e avevo imparato abbastanza bene....poi però mi sono fermata e non distinguo quasi più una "c" da una "n" e il tempo è quello che è....
    Almeno tu......

    RispondiElimina
  4. Eccomi di nuovo, nell'attesa di sapere l'esito, sono tornata a dire che il tuo post mi ha divertito un casino!

    RispondiElimina
  5. Ciao Silvia,

    sono appena rientrata da un viaggio di un mese in India e, presa da nostalgia, mi ero messa a girellare su internet fino a quando mi sono imbattuta nel tuo blog. COmplimenti, continuerò a leggerti, ciao!
    samuela

    http://labancarelladiziasam.blogspot.com/

    RispondiElimina
  6. ciao! Complimenti per il blog! Ho letto del tuo amore per l'India..dev'essere una terra splendida..ti ho linkato una pagina del nostro sito TRIVAGO in cui potrai leggere tante esperienze sull'India, da amanti dei viaggi e delle scoperte..il sito è una community dove, se vorrai, potrai registrarti e condividere le tue esperienze con moltissime persone appassionate come te! Ti aspetto!

    RispondiElimina
  7. Grande Silvia! In bocaa al lupo!
    hindi sikhane ke liye bahot sari shubhakamanaye. :D
    chiedi alla tuo insengnante per il traduzione :P

    RispondiElimina
  8. Allora...
    Abbiamo cazzeggiato.
    Comunque la vedo difficile e dopo l'entusiasmo iniziale ora sono disillusa.
    La disparità iniziale è forte: è certo che lui leggerà la Divina Commedia ben prima che io impari a dire namastè.

    Quindi,
    Sonia, per un bel po' nessun libro spaziale. Potrei invece decidermi ad abbandonare l'hindi ancora prima di iniziare e darmi invece allo yoga iscrivendomi ai tuoi corsi.

    Serena, bravissima! Qualcosa mi dice che sei comunque molto più avanti di me.

    Elisa, per lo meno ti ho fatto divertire...

    Giri e Raj, scusate, potete ripetere per favore (in un'altra lingua)?

    Trivago e Sam, grazie per la visita, che ricambierò. Tornate da queste parti!

    RispondiElimina
  9. Silvia,
    Non ti preocuppare. È normale che trovi difficile perchè per te è una lingua stranissima che non ha lórigine in lingue romanze. Con tempo diventa facile, ma lentamente.

    la traduzzione è "tatnti auguri per imparare l'hindi":-)

    RispondiElimina
  10. Raj, grazie per gli auguri e per l'incoraggiamento. E anche per la traduzione!

    RispondiElimina
  11. Aperti di Domenica pomeriggio ? Incredibile...

    Buona vita

    RispondiElimina
  12. Incredibile, vero?, ma vero.
    Addirittura quest'ultima domenica era anche pieno di gente (pioveva)!

    Grazie e buonissima vita anche a te!

    RispondiElimina
  13. Oh, in realtà era urdu-che-più-urdu-non-si-può, praticamente arabo: "O Tu che risolvi le difficoltà!" invocazione particolarmente utile data la mole di mushkilat di uno studio del genere. Eh, sì, prima di leggere un libro in lingua bisogna passare un certo tempo a tirare le aste sul quaderno come da piccini...

    RispondiElimina
  14. Ecco allora perché non avevo capito. Quando si dice "sembra arabo"...

    Ah, dici? Non bastano tre-quattro lezioni?
    Però anche se non dovessi mai imparare niente (solo un'ipotesi), ci ho guadagnato una promessa (solo una promessa) di cena indiana cucinata dal mio maestro - visto che qui nessuno mi dà soddisfazione!

    RispondiElimina
  15. Cavolo... la cena indiana! Mi ero dimenticata...

    RispondiElimina
  16. Beh, neanch'io: yaad hai! però sono un signore all'antica, aspetto inviti più formali e precisi, preferibilmente calligrafati con il calamo e ammantati di tutto l'adab che richiede la circostanza; vorrei avere il tempo di scegliere la migliore shervani, l'essenza di gelsomino più fragrante e il bastone con il pomolo più scintillante per fare un ingresso in scena adeguato...

    RispondiElimina
  17. Ora ho un chiaro e preciso obiettivo per le mie prossime lezioni di hindi, ma spero che non te ne avrai troppo a male se la grafia non sarà proprio perfetta, nonostante tutti gli esercizi di aste sul quaderno che da qui ad allora potrò fare.

    RispondiElimina
  18. Capito ora sul tuo blog...molto piacevole!
    Piacere di conoscerti!
    un saluto!
    valentina

    RispondiElimina
  19. Studio Hindi da tre anni presso l'Università di Torino. Se vuoi posso consigliarti qualche buon libro per imparare senza troppi problemi almeno la grammatica (che, fidati, non è così assurda). Sono stata in India l'anno scorso per un viaggio studio e me la sono cavata abbastanza bene...
    Quelli che trovi nelle librerie valgono poco.Quelli buoni devi ordinarli...

    RispondiElimina
  20. Ciao Lilith!
    Sicuramente ogni tuo consiglio è più che benvenuto, e ti ringrazio in anticipo.
    Tieni conto che non potrò mai affrontare uno studio di livello universitario, vista l'assoluta mancanza di tempo libero, e che quindi non potrò permettermi di perdermi in sottigliezze grammaticali. Oltre ad arrivare a scrivere inviti ufficiali a cena in hindi, vorrei saper dire qualche frase sgrammaticata la prossima volta che vado in India per fare bella figura con gli amici di laggiù.
    Fammi sapere!

    RispondiElimina
  21. cara Silvia
    avere un maestro è sempre il modo migliore per imaparare una lingua...:-) in ogni caso però ti ricordo un paio di strumenti utili:

    - Pinuccia Caracchi, Grammatica Hindi, Promolibri/Biblioteca Uniersitaria Orientale

    - dizionario (tascabile) Hindi- italiano, Italiano-Hindi, Vallardi editore, a cura di Nishu Varma.

    ma naturalmente se vuoi grammatiche e dizionari di hindi in inglese potrò darti molte più indicazioni.

    buon divertimento!

    RispondiElimina
  22. Volevo consigliarti anch'io quello della Caracchi (che è la mia prof, tra l'altro).
    E' fatto bene,chiaro, semplice,con molte frasi utili.
    Altrimenti puoi ordinare il "Teach Yourself" italiano/hindi. Ho imparato parecchio con quello.

    RispondiElimina
  23. Cari Marco e Lilith,
    grazie dei consigli!
    Poi vi dico come procede...

    RispondiElimina
  24. Lilith, saluta Pinuccia da parte mia, è tanto che non la vedo ma la conosco da....un secolo!
    E dille di venire a trovarmi sul blog.
    ciao e buona hindi a te e Silvia.

    Marco Restelli/MilleOrienti

    RispondiElimina
  25. Silvia...tutte le volte che capito qui mi diverto un sacco!! ^_^
    Grazie a tutti voi che condividete l'amore per questo strano paese!!!!

    RispondiElimina
  26. Grazie a te!
    Sono contenta che tu ti diverta da queste parti! Pensa che ero partita con l'idea di fare una cosa seria, ma la situazione mi ogni tanto scappa di mano... meno male!

    RispondiElimina
  27. ciao silvia sono Marged, non so se hai abbandonato o meno questo progetto di imparare hindi o se hai proseguito, comunque volevo farti presente che da un paio di lezioni ho inziato un corso online (a cui tra l'altro partecipa anche serena) a cadenza settimanale se può interessarti fammi un fischio!

    RispondiElimina
  28. Ciao Marged, ho proseguito fino a quando, un paio di mesi dopo, il mio amico ha deciso di tornarsene a Delhi...
    Il corso online mi può sicuramente interessare, anche se i corsi online in genere mi sono abbastanza ostici. Ma tu fammi sapere!

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Il miracolo della letteratura indiana contemporanea

Una certa ambiguità

Shantaram