Q&A: intervista con Raj

Tempo fa avevo parlato di un "regalo marathi" ricevuto per Natale. Si trattava di un articolo su un sito marathi, con la traduzione di un mio post in marathi e con una mia piccola intervista in cui raccontavo cos'è che mi lega all'India.

Il tutto grazie a Raj, un ragazzo indiano di madrelingua marathi che ha vissuto in Italia e che voleva aprire in questo modo un ponte fra l'Italia e l'India. Raj mi aveva poi tradotto molto gentilmente tutti i commenti all'articolo e mi aveva colpito molto il fatto che quasi tutti dicessero che erano stati contenti di aver visto il loro Paese con gli occhi di uno straniero, perché vedersi con occhi esterni è sempre istruttivo e illuminante. Certo io non sono proprio una celebrità da intervistare, ma qualcuno ha trovato interessante proprio che fossero le impressioni di una persona "comune".

Ho pensato che la stessa cosa dovrebbe interessare anche noi (anche se in questa Italia alla deriva ormai non importa più a molti...) e che poi è sempre bello ricambiare e rendere simmetriche le esperienze (anche se con mesi di ritardo). Quindi ecco una piccola intervista a Raj.

Solo due parole su di lui: Raj è originario di Pune, nel Maharastra, è un fisico (proprio come me) che è venuto dopo il dottorato in Italia, ha vissuto a Bologna e a Genova (che sono fra l'altro la città dove lavoro e quella in cui sono nata) e ora vive in Francia.

Le mie domande sono veramente la sagra delle banalità. Ma sono sicura che lui sarà ben felice di rispondere a domande più intelligenti qualora qualcuno gliene voglia fare (e io avrei già voglia di fargliene mille altre...).

-Sei venuto in Italia dopo gli studi: raccontaci come sei capitato qui.
Allora, il "referee" della mia tesi di dottorato era il Dott. Fabio Biscarini dell'ISMN-CNR, Bologna, uno scienziato molto attivo in Italia. Dopo aver letto la mia tesi, mi ha suggerito di venire in Italia e di lavorare con lui e ho accettato. Prima di venire a Bologna, ho avuto un breve soggiorno in Giappone, è stato molto interessante.

-Qual è stata la tua prima impressione dell'Italia?
Sono stato in Italia nel 1997 per un mese. Ero stato per partecipare a un seminario a Trieste. La mia prima impressione era di belle case piccole, la bellissima spiaggia a mare a Trieste e una lingua di cui non ho capito niente, tranne "grazie". :-)
Siccome è molto diversa dall'India, ci ho messo un po' di tempo per abituarmi.

-Quali sono state le difficoltà più grandi (se ce ne sono state)?
Uno di grandi problemi è stato che nessuno parlava inglese. E all'inizio ho dovuto chiedere aiuto a miei colleghi per fare tutto. Ma anche, questo è stato un "blessing in disguise" perché così ho dovuto imparare l'italiano. Se tutti parlavano inglese, non avrei mai imparato l'italiano.

-Quali sono le 3 cose che ti sono piaciute di più dell'Italia?
Gelati, gelati, gelati e pizza di Napoli. :-)
Seriamente, dopo aver mangiato il gelato italiano, non posso mangiare il gelato o la pizza qua in Francia o in qualunque paese. Mi piace il fatto che la gente non è formale (completamente al contrario dei giapponesi. Loro sono più formali, a volte mi sentivo soffocato). In Italia, se parlo italiano, anche se sbagliato, sono felicissimi e mi aiutano tanto. Penso che gli Italiani sono emotivi. E le donne italiane sono bellissime, gentilissime. :-)

-E le 3 cose che ti sono piaciute di meno?
Allora, non mi piace la burocrazia (che è molto simile all'India). Ho dovuto aspettare due anni per rinnovare il permesso di soggiorno.
Quando stavo imparando l'italiano, guardavo la TV per imparare meglio. Non mi sono piacuti tanti programmi come Buona domenica o le Iene. Ma mi piace Striscia la notizia e anche Che tempo che fa. Purtroppo la lingua che parlano a Che tempo che fa è un po' difficile da capire per me.
La terza cosa... forse la politica. I miei amici mi hanno detto che la situazione ora in Italia non è molto buona.

-Che cosa ti manca di più dell'India?
La prima cosa che mi manca è il cibo indiano.
Quando devo cucinare, mi arrangio con qualcosa di indiano ma non è troppo complicato. Io adoro il cibo dell'India del sud e purtroppo non lo trovo nei ristoranti indiani.
Quando ero in Inghilterra, ero molto felice perché avevano ristoranti indiani in ogni strada. Era perfetto!

-Quali differenze hai notato fra l'Italia e la Francia?
Allora, non ho stato tanto tempo in Francia, solo qualche mese.
Per me la prima differenza è che mi sento meno sicuro in Francia. Quando abitavo a Bologna, non c'era nessun problema ad uscire alla notte, a qualunque ora e ad andare in qualunque parte della città. Ma qua a Marsiglia, ho paura di prendere il metrò dopo le 8-9. Forse Parigi o Lione sono meglio di Marsiglia.

-Tu parli italiano, inglese, marathi, hindi, urdu. E stai imparando il francese. Inoltre hai tre blog in tre lingue diverse. Ma in quale lingua pensi? E come cambia quello che scrivi a seconda della lingua che usi? Leggi libri in tutte queste lingue?
Bella domanda. Sai che per rispondere alla prima domanda, ho dovuto aspettare e pensare a quale lingua uso per pensare.
Allora, a volte penso in inglese, a volte in hindi, a volte in marathi.
Quando ero in Italia e aver imparato la lingua, mi sono trovato a pensare in italiano, ma solo per un breve periodo di tempo.
La seconda domanda è difficile. Ci sono alcune cose che non posso scrivere in qualsiasi altra lingua se non in marathi. In maggior parte sono articoli umoristici con tanti giochi di parole e intraducibili.
Su altre cose, c'è una scelta fra marathi e inglese.
Raramente, quando mi sento fare un po' di poesia, la faccio sempre in hindi/urdu. Non posso scrivere la poesia anche in marathi. Strano, eh?
Leggo libri in tutte lingue tranne che in italiano. E questa cosa mi rende triste. La mia ambizione è di leggere la Divina Commedia in italiano ma so che è difficilissimo. Ho anche provato leggere Se una notte d'inverno un viaggiatore di Italo Calvino ma era difficilissimo. Non so tante parole o frasi. Ma sono orgoglioso di dire che ho letto i Peanuts in italiano. :-)

-Visto che qui si parla molto di libri, qual è il tuo autore indiano preferito?
Devo dire Vikram Seth. Lui è veramente un vero genio. Mi piace più la sua poesia (ma anche Il Ragazzo Giusto è stupendo). A lui, le parole vengono così facilmente.
La prima volta che ho letto una sua poesia, mi ha lasciato senza fiato.

-E il tuo film?
Film preferito? Ci sono tantissimi. Ma se devo dire uno (molto difficile) dirò Le Ali della Libertà (The Shawshank Redemption in inglese). Mi piace la storia e la perseveranza del suo protagonista. È una storia triste ma con un lieto fine.
La mia frase preferita di questo film (sembra una buona frase anche per finire l'intervista) è quello che dice Andy a Red, "La speranza è una cosa buona, forse la migliore delle cose. E le cose buone non muoiono mai."

Commenti

  1. che bella cosa silvia, grazie,

    quando mi trovo in altri paesi, e sai che sono da poco tornata ahimè da londra, mi trovo spesso a chiedermi: cosa penseranno dell'italia e degli italiani, ma le mie scarse capacità linguistiche non hanno aiutato fino ad ora a darmi molte risposte...

    Raj mi fa sentire ancora più misera rispetto a queste capacità, lui che scrive tre blog in tre lingue diverse!

    e poi grazie Raj per aver tirato su il tifo per Seth, qui si tiene molto di più per l'altro Chandra!!
    :)

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  2. Silvia,
    Non so cosa dire, sono senza parole. Ti ringrazio, sei gentilissima.
    Sonia,
    Figurati.. Seth è mio primo e l'ultimo preferito autore Indiano. :)

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  3. Grazie Silvia e grazie Raj per questa cosa molto carina.
    Forse come italiani non ne usciamo così male come avrei pensato!
    Vedo che la cosa che manca di più a Raj dell'India è il cibo, mi sembra di sentire la stessa risposta di noi italiani quando andiamo all'estero!
    E poi vorrei far notare il fatto che Raj si senta meno sicuro in Francia che in Italia, quando quello della sicurezza sembra essere l'unico problema nazionale!
    E poi, è vero, Raj, la TV italiana fa schifo... (per non parlare della politica)

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  4. Ciao Sonia e ben tornata!
    Quando stavo da quelle parti ho notato che le idee sugli italiani erano molto stereotipate (ma penso che lo siano un po' su tutti i popoli, da parte di tutti). Della serie: "la dolce vita".
    Fra l'altro era tempo di elezioni in Italia (con Berlusconi e l'economist che gli dava addosso)...
    Visto che bravo che è Raj?


    Raj, grazie a te (questa volta non ho fatto proprio niente, neanche lo sforzo di digitare il testo).


    Elisa, non so neanche io se usciamo bene o male...

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  5. Grazie Silvia!
    Raj, complimenti per tutto!
    ...ma adesso quanto tempo rimarrai in Francia? Sarebbe bello se tornassi in Italia...

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  6. Qualcuno sa come curare le crisi di astinenza da masala dosa?

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  7. Elisa
    Grazie mille. È vero, mi sentivo più securo a Bologna.
    Silvia,
    Non ti preoccupare, voi uscivate benissimo :) (non so se justo gramaticamente :p)
    Serena
    Grazie mille. Mi piacerebbe tantissimo andare a Italia, ora non so come vengono le cose. Rimango in Francia ora, ma forse cambio.
    Giri
    Se trovi la risposta, dimmilo :)

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  8. Bahut mushkil hai, yaar... lekin arzumandi hai, beshak! :)

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  9. A questo punto farei i complimenti anche al nostro Giri, che come se niente fosse bazzica lingue lontane e in queste trasmette messaggi esoterici sulle masala dosa (chissà se ho azzeccato il genere).

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