Ritorno

Ritornare nel piccolo mondo di questo blog è come perdersi nella dolcezza di un ritorno a casa, dopo la pausa estiva che mi ha portato in altri luoghi, in altre storie e in altri libri, anche se sembra che l'India mi segua ovunque io vada (ma in realtà sono io che cerco, e trovo, la sua influenza in ogni angolo remoto e inaspettato).

Questa volta mi hanno seguito le storie di Rama e Sita che sono diventate nuove storie, interpretate da marionette intarsiate belle come opere d'arte e da danzatori che ballano con il fuoco.
Mi hanno seguito i monumentali templi induisti e buddhisti e anche le sue moschee, arrivate proprio dal Gujarat indiano, con le preghiere notturne per il Ramadhan che hanno cullato i miei sogni. Le offerte a Durga e a Ganesh e le cerimonie di cremazione. I film di Bollywood (tutti doppiati) ogni giorno in televisione.

(per la cronaca: sono stata in Indonesia...)

Ritorno con qualche idea per il piccolo mondo di questo blog (sono solo buoni propositi, non promesse: non ci si conti troppo).

Dedicare un po' di spazio alla letteratura malayalam, che è quella da cui, per me, tutto è iniziato.

Finire di vedere la serie su Ghalib (mi manca solo l'ultima puntata, che manca da mesi e che ho paura a vedere perché se no poi è finito tutto).

Riprendere l'ultimo libro comprato prima della partenza, Fiume di fuoco di Qurratulain Hyder, che aspettavo con trepidazione e che nella fretta della partenza non sono riuscita a portare con me.

Andare a conoscere Ghosh al festival della letteratura di Mantova.

Parlare del libro pakistano che sto leggendo, che mi ha raggiunto pure lui in Indonesia.

Tornare un po' indietro nei libri di Anita Desai, quelli che ho letto molto tempo prima di aprire questo blog e che non sono ancora riusciti a entrare a pieno titolo qui dentro.

Leggermi qualche racconto di Premchand dell'edizione ammuffita che ho trovato in biblioteca, ma anche buttare un occhio, per una volta, sui romanzi più popolari in India, tipo quelli di Shobhaa Dè, senza aspettarmi troppo.

Poi, chissà cosa riuscirò a fare. Sono talmente incasinata che non ho neanche scritto un post di saluto prima di partire, come fanno tutti i blogger come si deve (e non quelli scapestrati come me).
Per ora mi cullo nel mare delle buone intenzioni, nelle risposte ai commenti ricevuti, nel ritorno a casa e a queste care pagine.

Commenti

  1. Evviva! Bentornata!
    Poi mi racconti del viaggio...
    I buoni propositi... con calma, non ti preoccupare!
    :))

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  2. silvia ben tornata e grazie della visita, rendo onore alla tua verve e al tuo entusiasmo per la letteratura..ti stai cimentando con un mondo così vasto e così inconscio che ci vogliono davvero tutte le buone intenzioni e di più!

    ho visto anch'io, quando m'è stato possibile alcuni dei films bollywwoodiani facendo intenzionalmente una eccezione perché aborro la televisione e devo dire che a parte le melensaggini più accentuate come "il padre di mio figlio", altri non sono stati niente male, quello del terrorista ad es. ma soprattutto mi attraeva e incuriosiva vedere e ricavare cmq immagini dell'india e mi sono voluta sganciare dai soliti ferrei termini di giudizio ma accogliere e gustare gli aspetti multiformi di una cultura millenaria pur nelle sue storpiature ed ingenuità.. del resto se non ci sono cineasti alla Tarkowskj che raccontano dell'india pur di sentire parlare dell'india mi faccio andar bene anche bollywood!
    che ne pensi tu?

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  3. @Papavero di campo: scusa se mi intrometto nella discussione, ma cineasti indiani seri ce ne sono, eccome! Per esempio mi dicono che Deepa Mehta è molto brava, anche se credo che si tratti di produzioni solo in parte indiane. Un film indiano che mi è piaciuto molto è "Bandit Queen" (non mi ricordo il regista), quello è proprio un film indiano indiano(ma non ci sono balletti, perché è una storia piuttosto dura). "Salaam Bombay" di Mira Nair è anche molto bello, ma è tutto l'opposto dei film di Bollywood, si vede la sporcizia e la povertà degli slum di Bombay. Questi sono un po' degli outsider, per quanto ne so agli idiani non piace vedere film che gli ricordino quanta povertà c'è nel loro paese, credo che la maggior parte della gente vuol vedere film per sognare di essere ricchi, avere sari bellissimi, una montagna di gioielli ed un matrimonio d'amore con un uomo bello e ricco. Che non è poi tanto distante da quello che la maggior parte degli americani (e forse anche degli italiani) vuole vedere in un film!
    Comunque anche a me è piaciuta la rassegna di film indiani su RAI 1, a parte il fatto che hanno tagliato tutti i balletti!!! Così non è più Bollywood!

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  4. Io invece non ho vosto la rassegna di Rai 1, perché odio talmente tanto la tv che quando mi si è rotta un anno fa ho deciso di buttarla via e non ricomprarne più un'altra.
    Ho letto che hanno appunto tagliato tutte le canzoni dei film, togliendo così quel sapore inconfondibile dei film indiani. Che peccato!

    Invece parlavo dei film che ho visto in Indonesia (anche se erano doppiati in indonesiano, non è che abbia capito molto!!!): in tv ce n'era quasi uno al giorno, in versione integrale. D'altra parte Bollywood è diffusissimo e apprezzatissimo in tutto il mondo, è da noi che incontra delle remore.

    Non è detto che poi siano solo film melensi o ingenui o che ignorino del tutto le tematiche sociali, inoltre artisticamente e visivamente li apprezzo parecchio, spesso la regia è geniale. Le canzoni in genere sono veramente belle, soprattutto quelle di AR Rahman! Non sono semplici intermezzi musicali, sono parte del film, spesso caratterizzano i personaggi e veicolano le loro emozioni.
    L'ultimo che ho visto è Delhi-6: bellissimo, lo consiglio vivamente.

    Certo, a volte il nostro gusto è abituato ad altri modelli, ma forse bisogna solo farci l'orecchio (o meglio, l'occhio).

    A proposito, vi consiglio questo forum di appassionati di Bollywood e di cinema indiano.

    Papavero, in quando a film un po' più tarkowskjani (se così si può dire e se non azzardo troppo...), oltre ai film di Mira Nair e Deepha Metha (che anche a me piacciono molto ma che sono però più considerate produzioni internazionali che non indiane), potrebbero piacere i film di Satyajit Ray, più vicino ai modelli del cinema d'autore occidentale e per questo stimato e premiato anche da noi.
    Ho rivisto poco fa la sua Apu trilogy, degli anni 50, ma ancora eccezionale.
    Qui uno spezzone.

    RispondiElimina
  5. Stefania,
    hai fatto bene a precisare, in effetti salam bombay è un mio personale film di culto, la cui cassetta in VHS tengo in gran conto,
    sì mira nair mi è molto piaciuta anche se un po' meno nel suo secondo film "mississipi masala che non è ambientato in India e mi è sfuggito il " matrimonio indiano",
    della Mehta ho visto soltanto Fire che mi colpì emotivamente molto, ma grazie a questa chiacchierata ho voglia di vedere Water e l'ultimo Camilla.
    inoltre mi sono molto-moltissimo piaciuti "una notte a
    Bengali" di Nicolas Klotz, del 1998con Hugh grant al solito imbambolato,
    e "Notturno Indiano" ad opera di Alain Corneau tratto dall'omonimo libro di Tabucchi, ecco questi VHS, unitamente ad una serie di documentari girati in india sull'india di Roberto rossellini sono una mia personale dotazione cult (che va integrata come no?!),

    quanto al sognare, di marca mondiale come dici tu, matrimonio e ricchezza non fa parte del mio immaginario per cui da qualsiasi pulpito sia ammannita la polpetta non suscita interesse o vibrazione anche se non è difficile riconoscere il buon senso di un senso comune! cmq quello che ci intriga è altro... è la fragilità, la vulnerabilità, la poeticità, la caducità della vita nel suo estrinsecarsi.
    ma ti ringrazio del tuo intervento, allargare il discorso fa bene!

    Silvia,
    ti sono grata della segnalazione di
    Satyajit Ray che ignoro completamente..ecco il bello del mettersi in relazione, c'è sempre da imparare

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  6. Papavero,
    se riesci poi veramente a vedere qualcosa di Satyajit Ray, fammi sapere (anche se ti facesse schifo...). Come dici tu, dagli scambi c'è sempre da imparare!

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  7. Sono assolutamente d'accordo: degli scambi c'è molto da imparare. Mi sono già segnata tutti i nomi, sono particolarmente intrigata dai documentari di Rossellini. Chissà se li posso trovare in rete...
    "Delhi-6" è uscito quest'anno vero? Avevo visto il cartellone a Londra (ho vissuto lì 8 mesi, fino a fine maggio) nel cinema dove andavo sempre (a Harrow, altissima concentrazione di indiani) ma non capivo se era una stronzata o un film bello. E poi nessuno sarebbe venuto con me a vedere un film in Hindi (mica avevo amici indiani)! Oooooooooooh... ma vedo da imdb.com che c'è Om Puri, devo assolutamente vederlo! Quell'uomo mi fa scompiscare dal ridere sia in "East is east" che nella versione TV di "White Teeth" di Zadie Smith.

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  8. Sì, è uscito quest'anno.
    (Se ti può consolare, pensa che io ho vissuto 2 anni in UK e l'unico film indiano che ho visto là è stato Monsoon Wedding - che sfigata!)

    E se ti può consolare ancora di più, Delhi 6 lo fanno alla mostra di Venezia, fuori concorso ovviamente (se ho ben capito non abiti troppo lontano...).

    Tutte le notizie indo-veneziane (anche di altri film indiani) sono qui (sempre il fantastico forum su Bollywood!).

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  9. Ciao Silvia, bentornata!!!
    Ancora non sono riuscita a leggere nessun nuovo romanzo indiano ma un paio di settimane fa ho visto un film di bollywood al cinema, ovvero "Luck by chance", in Hindi coi sottotitoli in tedesco (vivo ad Amburgo...)e mi e' piaciuto tanto! Come diceva anche Stefania nel suo commento, neanch'io sono riuscita a trovare qualcuno che volesse venire al cinema con me ma ci sono andata da sola! Ormai ho rinunciato a sperare di trovare qualcuno che condivida i miei interessi!!! Ogni tanto qui in Germania si vedono film di bollywood in televisione ma non vengono mai tagliati e ci sono sempre tutte le canzoni.
    Ora ho preso nota dei film che hai suggerito qui sopra e spero di poterli vedere prima o poi!

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  10. Ma a ore più consone le proiezioni non le potrebbero fare? A mezzanotte lo danno Delhi-6!! E poi non lo fanno neanche al cinema Giorgione come gli altri film in programma. Se andassi a vederlo al Lido al ritorno dovrei prendere il treno delle 7 di mattina!!! E anche comunque a quell'ora mi viene sonno, pensa che vergogna se la gente si accorge che mi ciondola la testa? :-D

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  11. Karachan, ben tornata anche tu!
    Beata te che riesci facilmente a vedere film indiani anche in tv, sicuramente gli altri paesi in questo sono molto più avanti dell'Italia! Luck by chance non l'ho visto, ne ho sentito parlare, ti è piaciuto?
    E come ti trovi in quel di Hamburg?
    Comunque però devo dire che lo fate apposta: vi siete messe d'accordo? Pure in Germania sono stata 2 anni e non sono mai riuscita a vedere un film indiano! Certo che però è anche vero quello che dite: non è facile trascinare qualcuno a vederli, e questo non aiuta!

    Stefania,
    proprio non ce li vogliono far vedere questi film! :)

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  12. "Luck by chance" l'ho trovato molto interessante perche' parla del mondo del cinema hindi e si scoprono tante cose interessanti! Mi ricordo anni fa di aver visto uno speciale dedicato a bollywood sul canale ARTE. Spiegavano che per gli indiani la Svizzera era un posto esotico e quindi spesso alcune scene dei film venivano girate proprio in Svizzera! Ecco, in "Luck by chance" invece si vede il regista che gira in un posto simile alla Svizzera ma in India, e sostiene orgoglioso che sia proprio meglio girare in India piuttosto che spostare tutta la troupe in Europa...si vede che anche i film di bollywood risentono della crisi!!!
    Hamburg mi piace molto, e' piena di verde, accogliente, interessante. Moltissimi stranieri vivono qui e si fanno diversi incontri interessanti! Domenica partecipo ad una festa organizzata proprio dalla comunita' indiana di Amburgo. Ci sara' musica, teatro e cibo tipico. Non vedo l'ora!!!

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  13. Interessante! Leggevo che la Svizzera sta diventata una destinazione importantissima per il turismo indiano (per chi può permetterselo...) proprio grazie ai film di Bollywood.

    Buona festa indiana allora!
    Immagino che ci debbano essere anche molti turchi (che mi sono estremamente simpatici): dove vivevo io c'erano quasi più turchi che tedeschi!

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  14. Ieri dalle 11:30 alle 17:00 sono stata in India…o quasi!
    Ho assistito alle danze Kathak, Odissi e stile Bollywood, ho ascoltato canzoni anni ’60 e ’70 dalla bella voce di una cantante di musica classica indiana accompagnata dalla tabla e ho mangiato ottimo curry accompagnato da mango lassi.
    Durante il gioco a premi sulle canzoni di bollywood ho ammirato i partecipanti (tutti indiani) a cui bastavano 5 secondi di un brano per individuarne titolo e film corrispondente. Quando a uno non veniva subito la risposta, era un altro dei concorrenti a suggerirgliela! Ne ho approfittato per farmi consigliare qualche buon ristorante indiano e ho scoperto di conoscerne gia’ molti ma di non averli ancora provati tutti. Dovro’ rimediare al piu’ presto!!!
    Riguardo ai turchi, qui ad Amburgo ce ne sono effettivamente molti. Esistono quartieri a prevalenza turca ma ci sono alcune zone dove la Germania sembra lontanissima. Un ristorante turco dietro l’altro, ogni tanto alternato da un ristorante afgano, un cinese (immancabile!!!), o un indiano. La pasticceria specializzata solo in diversi tipi di baklava e il panificio che cuoce solo con forno tandoori non mancano. I nomi dei prodotti dei negozi di frutta e verdura e dei supermercati sono indicati in turco o arabo, le macellerie sono halal e dietro ad un edificio qualunque si nasconde una moschea…io mi perdo a passeggiare per le strade e fantastico di essere altrove. Una volta ho deciso di provare uno dei numerosi ristoranti turchi. Dopo essermi seduta ho alzato gli occhi verso uno schermo televisivo appeso alla parete e mi sono accorta di stare guardando una telenovela turca! Dopo aver mangiato mi e’ stato offerto un te’ e un lecca-lecca! Ogni tanto trovo qualcuno che mi chiede se non sono turca pure io…forse dovrei imparare la loro lingua, cosi’ potrei immedesimarmi meglio!

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  15. Eh, che bella la festa indiana!
    E' incredibile quanto Bollywood entri nella vita indiana...
    Beata te che hai dei buoni ristoranti indiani a disposizione, qui siamo messi malissimo!

    La Turchia è uno dei miei paesi preferiti (dopo l'India, certo...) e anche a me in Germania in molti posti mi sembrava di respirare aria turca (anche se in Turchia il tutto è un po' diverso...), soprattutto per la simpatia che loro riescono a trasmettere in ogni momento, soprattutto se poi dici che sei italiana e non tedesca!

    RispondiElimina
  16. Cara Silvia, ti faccio anch'io gli auguri di bentornata, benché in ritardo.
    Che libro di Premcand (senza H! anche se alcune vecchie edizioni la usano) hai trovato in biblioteca? Riguardo a lui in italiano si trova ben poco:
    - il suo romanzo più celebre, “Godan. Il dono della vacca» nella traduzione di Mariola Offredi (brutta perché troppo letterale, ahimè);
    - un po' di racconti nella vecchissima antologia “Lo scrigno” a cura di Laxman Prasad Mishra (ma entrambi questi libri sono introvabili in libreria puoi provare in biblioteca
    - la "doppia edizione” con "doppia copertina” dei "racconti di Tolstoj” tradotti o meglio riscritti da Premcand accanto ai "racconti contadini" di Tolsoj stesso, una operazione editoriale curiosa e interessante a cura di Donatella Dolcini e Carla Muschio e pubblicata da Mimesis nel 1999.
    - alcuni racconti nell'antologia “Racconti hindi del Novecento” a cura di Pinuccia Caracchi, Edizioni dell'Orso 2004.
    A mia conoscenza, altro di Premcand in Italia non c'è, e naturalmente è un gran peccato...

    Quanto al cinema: brava Stefania! Papavero, hai un mondo intero da scoprire: quello del cinema indiano d'autore! Non c'è solo Bollywood in India, scherziamo??? Se vuoi, possiamo continuare la discussione sul mio blog MilleOrienti, dove si parla ANCHE di cinema indiano.

    Silvia, un'ultima cosa: questa estate ho letto (in ritardo) “Nessun dio in vista” di Altaf Tiyrewala (Feltrinelli): è strepitoso!!! Raramente si legge un autore indiano di matrice islamica così moderno e così metropolitano...Tu l'hai letto? che ne pensi? Vieni a trovarmi ogni tanto, ciao!
    Marco

    RispondiElimina
  17. Post scriptum: Silvia, ho segnalato il tuo blog a un altro blog, BOOKS OF GOLD. Non so se lo conosci, ma ne vale la pena...ciao
    Marco

    RispondiElimina
  18. Post scriptum: Silvia, ho segnalato il tuo blog a un altro blog, BOOKS OF GOLD. Non so se lo conosci, ma ne vale la pena...ciao
    Marco

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  19. Ciao Marco,
    che piacere sentirti!
    Il libro a cui mi riferivo è proprio "Lo scrigno" (che scrive Premcand con la H e io così l'ho copiato, e infatti l'edizione è alquanto vecchia e ammuffita), ma non l'ho ancora iniziato (ora sono immersa nel Fiume di fuoco).
    L'ho trovato alla biblioteca di Modena, che devo dire, pur non essendo enorme, è sempre ben fornita anche di libri introvabili.
    Ti farò sapere!

    L'ho letto, Nessun dio, mi è piaciuto molto, ne avevo parlato qui.

    Grazie della segnalazione: Books of gold (che poi è il blog di Stefania che scrive qui sopra!) l'ho appena conosciuto anche io e l'ho aggiunto al mio blogroll, ma è bello sapere che questa rete di contatti e di scambi online funziona e si alimenta da sola...

    Ah, ho preso il libro che hai consigliato sul Pakistan!

    RispondiElimina
  20. Sì, sono sempre io: blogger di Booksofgold e commentatrice del blog di Silvia!

    Ragazzi, sono andata a vedere "Dev D.", uno dei 3 film indiani alla Mostra del Cinema di Venezia. Devo dire che mi ha spiazzato: è partito come una normale commedia romantica bollywoodiana (il mio punto di riferimento sono quelle trasmesse in queste settimane su RAI 1: un po' troppo al miele per i miei gusti, ma nel complesso divertenti), poi diventa un film trasgressivo (sesso, droga, alcol e prostitute!), oserei dire quasi un Trainspotting indiano! C'è anche un finale, seppur felice, un po' alternativo, ma non ve lo svelo! Se lo vedete ditemi che cosa ne pensate! Tra l'altro, parlando di Svizzera e del suo valore esotico per il cinema indiano: ad un certo punto alcuni dei protagonisti si trasferiscono per un interludio in Svizzera, tra la neve e le montagne (chissà dove è stata girata quella parte del film).

    Colgo l'occasione per segnarvi un paio di libri a tematica indiana (mi è arrivato ieri "Il Libraio" con le uscite di questo periodo): uno è "La bambina ribelle" di Nafisa Haji (http://librinews.wordpress.com/2009/09/07/libri-la-bambina-ribelle-di-nafisa-haji-garzanti-libri/). Il secondo è "La storia dei miei assassini" di Tarun J Tejpal, un romanzo su un giornalista investigativo che scopre dalla tv di essere sfuggito ad un attentato, ma di non essersene accorto (!).
    Chissà se valgono la pena...

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  21. Ma alla proiezione di mezzanotte? Eroica!
    Dev D. non l'ho visto ma dopo la tua recensione mi sa proprio che ora mi toccherà vederlo...
    Il concetto di esotico è tutto relativo: per noi è l'India, per gli indiani è la Svizzera!

    Grazie anche per le segnalazioni!
    Ho visto La bambina ribelle in libreria e dalla copertina e dalle descrizioni non mi ha ispirato troppo (e poi ce l'ho a priori con i titoli che iniziano con "La bambina/il bambino", ma questo è un mio problema personale), ma non è l'abito che fa il monaco e a volte si vuole dare ai libri una veste editoriale che poi è diversa da quello che sono realmente.
    Aspetto di leggere qualche recensione!

    L'altro invece mi ispira di più. Ho poi sentito parlare di "Agenzia matrimoniale per ricchi" di Farahad Zama, anche lui uscito da poco, chissà!

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  22. No, "Delhi-6" lo facevano a mezzanotte ma questo no! Non sono mica così pazza (però per arrivare in tempo ho fatto una marcia veloce degna del miglior Alex Schwazer)!

    Ma allora anche tu hai preconcetti rispetto a certi titoli e/o copertine! In effetti anche a me il libro ispira un po' di superficialità a vederlo così. Sembra un po' uno di quei prodotti che puntano sull'esotico e sui paesi del terzo mondo per avere un'audience. Ma non si sa mai, magari la veste inganna!
    No, non ho sentito parlare di "Agenzia matrimoniale per ricchi", però me lo segno.
    Invece, ho visto un romanzo in libreria che aveva qualcosa a che fare con la matematica. Era scritto a 4 mani da 2 scrittori indiani, ma non ricordo il titolo. L'hai visto in giro?

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  23. Ieri ho scoperto che anche il meno conosciuto Filmfest Hamburg (http://www.filmfest-hamburg.de/en/index.php) propone quest’anno dei film indiani o girati in India:
    “Gulabi Talkies” di Girish Kasaravalli
    „Firaaq” di Nandita Das
    “The Firm Land” di Chapour Haghighat
    “Bombay Summer” di Joseph Mathew Varghese
    Ne conosci qualcuno?
    Purtroppo non so se riusciro’ a vederli tutti. Il festival propone inoltre film turchi, iraniani, cinesi, giapponesi…c’e’ solo l’imbarazzo della scelta e non so decidermi!

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  24. Stefania,
    sì, pure io ho pregiudizi! Sono cattivissima con le copertine e i titoli esotici. Se poi i libri hanno pure una fascetta sono ancora più prevenuta.
    E´ vero che a volte è appunto solo il vestito che gli mettono addosso, ma a volte invece il contenuto è pure peggio dell'abito... (come sono presuntuosa)
    Non ho sentito parlare del libro dei matematici indiani, se scopri cos'è dimmelo, che la matematica mi interessa molto!


    Karachan,
    mi sa che verrò ad abitare ad Amburgo, prossimamente...
    Purtroppo non ho visto nessuno di questi film, ma ho sentito critiche molto positive di Firaaq (quello sulle violenze del Gujarat, giusto?).

    RispondiElimina
  25. ancora complimenti per il blog.
    non ti aspettare nulla da Shobhaa Dè...è un'india giovane e contemporanea. io ho letto solo sorelle e Ossessione. per il momento mi bastano.
    per quanto riguarda il cimema credo che i film della Metha siano insuperabili nel genere.
    un caro saluto
    Sonia, Venezia

    RispondiElimina
  26. @Silvia: ho trovato il titolo del libro che ti nominavo, trattasi di "Una certa ambiguità" di tali Suri Gaurav e Singh Bal Hartosh. Mi è bastato digitare "Singh" su www.ibs.it, visto che mi ricordavo il cognome di uno degli autori, ma visto che non è esattamente il cognome meno diffuso dell'India non pensavo che mi uscisse subito, eheheh!
    A me incuriosisce(anche se la matematica non è proprio il mio forte), tu che dici?

    RispondiElimina
  27. Sonia,
    sinceramente mi aspetto che Shobhaa Dè sia una schifezza, ma voglio leggere almeno uno dei suoi libri per curiosità, non posso non leggere la regina dei best seller indiani (anche se magari solo uno libro mi basterà).

    Stefania,
    grazie mille! Sembra interessante, anche a me incuriosisce. Se lo leggi prima tu dimmi cosa ne pensi (e viceversa!).

    RispondiElimina
  28. Silvia, il film Firaaq, come dici tu, tratta proprio delle violenze nel Gujarat.
    Sbrigati a venire ad Amburgo, cosi' andiamo assieme al cinema a vedere i film!!!

    RispondiElimina
  29. x Stefania : allora forse è meglio Ossessione...tutto sommato. Sorelle è abbastanza volgare..non che l'altro sia delicato....diciamo....bhè non aspettarti la storia di Sorella del mio cuore...secondo me c'è un pò di scopiazzamento andato male....

    RispondiElimina
  30. Karachan, vedo cosa posso fare!

    Sonia: allora vado su Ossessione, avevo considerato anche "Notti di Bollywood", che mi sembrava ancora di più una boiata e ci metteva pure Bollywood in mezzo (già che c'ero, volevo andare fino in fondo)!

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  31. Tornata dal Nepal, wow! Io ancora non ci sono mai stata in India o nei paesi limitrofi. D'altronde mi sono da poco laureata e non ho ancora un posto fisso, quindi nisba dinero (e neanche compagni di viaggio adatti).

    PS: Qualcuno ha letto "Londonstani"? Quand'ero a Londra è stata una delle letture più frizzanti che abbia fatto riguardo al subcontinente anche vista l'ambientazione locale. Ma capisco che non a tutti possa piacere la storia di un gruppo di deliquentelli viziati di Londra, che parlano in un misto di gangsta-English e hindi/punjabi... Niente a che fare con la letteratura più propriamente indiana.

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  32. Stefania,
    eh, lo so, anche per me era un problema non appena laureata. Ora invece ho il posto fisso, ma vedrai cosa succede: quando non lavori non hai il dinero, quando lavori non hai mai abbastanza giorni di ferie... (per me non bastano mai)
    Comunque mi pare inutile e rindondante dire che ti consiglio vivamente di andare in India non appena metti insieme un gruzzoletto... è il paese più affascinante che abbia mai visto!

    Londostani non l'ho ancora letto, ma è lì pronto in attesa!

    RispondiElimina
  33. nonstante il mio amore per il nepal e l'ostinarmi a tornarci sempre, anche io voto per l'india...un altro universo. si è vero...viaggiare con il denaro...ma anche con il monsone, visto che io posso solo d'estate...non è poi tanto bello...:(
    sonia venezia-nepal

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  34. Già, altro problema condiviso: viaggi possibili solo nel periodo monsonico...

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  35. ... e non ci siamo neppure incontrate... Sono tornata anch'io dall'Indonesia....

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  36. Bentornata Luisa!
    Ma guarda te....
    magari ci siamo incontrate e non lo sappiamo neanche!
    Dove sei stata? Ti è piaciuta?

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  37. Stefania,
    mi sono procurata "Una certa ambiguità", per ora l'ho solo sfogliato e non ho ancora iniziato a leggerlo.
    Direi: molta più matematica che India, con lo scopo di dimostrare che la matematica è bellissima.
    Lo scopo mi sembra nobile, ora bisogna vedere come è realizzato...
    Ti farò sapere!

    RispondiElimina
  38. Sì, in effetti sfogliandolo di nuovo l'altro giorno in libreria mi sono accorta che c'è più matematica che India... e quindi io non ci capirei niente perché di matematica non so veramente nulla! Però sono d'accordo con te, lo scopo è nobile. Credo sia un po' sulla falsa riga di "Il Mondo di Sofia", che parlava di filosofia in modo facile e divertente.

    PS: Nel frattempo mi sono procurata "Agenzia Matrimoniale Per Ricchi", eheheh!

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  39. Penso che l'intenzione sia proprio quella di spiegare la matematica proprio a chi non ne sa nulla o non ne capisce nulla (e a chi in generale la teme).
    Ho letto qualche pezzo è tutto è semplice semplice e divertente...

    Fammi poi sapere per l'Agenzia!

    RispondiElimina
  40. Stefania,
    questa mattina ho finito "Una certa ambiguità"...
    Ora posto qualcosa (in genere ci metto dei mesi prima di postare un commento a un libro che ho letto, ma questo è facile facile...).

    RispondiElimina

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