Il paese delle maree

di Amitav Ghosh

Ha il ritmo dolce e altalenante delle maree, questo romanzo di Ghosh, diviso fra presente e passato, fra alta e bassa marea, fra ricerca scientifica ed emozioni primordiali, fra mare e fiume, fra le storie dei due protagonisti, Piya e Kanai, che si alternano pagina dopo pagina.


Fino a quando l'alta e la bassa marea non si confondono, fino quando anche queste due storie si incontrano, si fondono insieme come fa l'acqua dolce con quella salata, quella che viene dal Gange con quella del golfo del Bengala, proprio là dove il fiume sacro incontra il Brahmaputra prima di sfociare in mare e si trasforma in un labirinto di corsi d'acqua, isole e canali, in mezzo alle foreste di mangrovie, dove le tigri attaccano gli uomini, dove gli uomini pescano granchi e dove anche il passato doloroso e il fluire della storia danno un senso al presente.

E' in questo luogo particolare, i Sundarbans, che Piya, una cetologa americana di origini indiane, è venuta in cerca di delfini e orcelle per le sue ricerche. E' qui che Fokir, schivo pescatore e guida improvvisata quanto perfetta, la condurrà dai suoi delfini. Ed è qui che Kanai, interprete e imprenditore poliglotta, è tornato per un taccuino di memorie lasciatogli da uno zio.
Mentre la storia procede, e mentre Kanai legge il diario dello zio, ogni isola, ogni personaggio e ogni fatto acquistano significato grazie alle dure memorie di un tempo in cui coloni e ideali furono massacrati in nome dell'ecologia. 

I Sundarbans diventano così un vero a proprio microcosmo simbolo di molti problemi globali, un crocevia di storie, di popoli, di situazioni, di religioni e di lingue.
E a proposito di lingue, è interessante seguire le varie lingue che si incrociano ed alternano nel romanzo: Piya parla solo inglese, Kanai parla sei lingue, mentre Fokir in genere non parla - né sa leggere o scrivere, ma  conosce meglio di tutti la lingua della natura.

"Gli argini di fango del paese delle maree hanno preso forma non solo da fiumi di limo, ma anche da fiumi di lingue: bengali, inglese, arabo, hindi, arcanese e chissà quante altre. Affluendo una nell'altra creano grappoli di piccoli mondi appesi alla corrente. La fede del paese delle maree è come le sue grandi mohona, non solo un incrocio di molti fiumi, ma anche una rotatoria che offre alle persone una pluralità di direzioni, verso paesi diversi, e perfino diverse fedi e religioni."

E per chi legge, trovarcisi in mezzo, a questa confluenza divergente, è un po' come capire improvvisamente molte lingue pur parlandone una sola, è un po' come rendersi conto che per viaggiare veramente bisogna anche sapersi fermare.

Commenti

  1. Bellissima presentazione. Proprio oggi stavo guradando cosa la critica internazionale ha scritto su questo romanzo e la mia impressione è che pochi riescano a descriverne il lato lirico, magico, pentecostale.
    A proposito di lirica, Rilke che parla bengali e attraverso il bengala ai lettori di Ghosh è qualcosa di straordinario.

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  2. Pentecostale...
    era esattamente quello che pensavo, ma mi era mancata la parola!
    Uno dei temi che secondo me scorre sotto all'avventura, alle descrizioni dei luoghi o alle vicende storiche è proprio la comunicazione fra le persone.
    Non solo attraverso le lingue più o meno codificate, ma attraverso tutte le possibili lingue che si parlano: quella della poesia e di Rilke, ma anche quella scientifica e quella dell'istinto (che almeno apparentemente sembrano combaciare alla perfezione), e anche quella del silenzio.
    E anche, al limite, la non-comunicazione, come massima onestà quando non ci sono parole comuni:
    Lei e Fokir non potevano comunicare perché non avevano una lingua in comune. "Forse era meglio, più onesto, non avere parole per comunicare".

    Anche secondo me il lato magico e lirico è fondamentale, con natura brutale e bellissima, dai delfini fino al tifone, e con le parole dal taccuino, con quelle del "regalo" che Kanai fa a Piya, quelle delle preghiere e ovviamente con le stesse parole di Ghosh.

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  3. domani lo prendo!
    io mi a che ti devo evitare :-)

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  4. In effetti... se mi conosci mi eviti! :)

    Alessandro, scusami, quali aspetti invece mette più in risalto la critica internazionale?

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  5. In primo luogo gli aspetti ecologici, poi il ruolo delle donne, il modo in cui il paesaggio dà forma alla società, livellando le classi sociali. Alcuni si sono soffermati sulla sofferenza e sull'angoscia. C'è una studiosa italiana che ha scritto un intiero libro dedicato alla sofferenza e alla paura nelle opere di Ghosh.
    Sono tutti aspetti presenti nel romanzo e legati a quei luoghi, ma forse non sono il motivo principale per cui a me piace leggerlo. La grandezza di un romanzo sta anche nell'incontrare il genio di diversi lettori.

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  6. Grazie Alessandro.
    Gli aspetti ecologici sono sicuramente molto forti, e secondo me sono anche descritti da un punto di vista che non è propriamente "ecologico" come lo intendiamo ora noi, nella nostra società, mettendo in discussione il concetto stesso di ecologia.
    In questo senso anche qui secondo me si intreccia con un aspetto più magico: Fokir, che ammazza crudelmente le tigri, è alla fine più "ecologico" di Piya che raccoglie dati scientifici.

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  7. Quello che mi ha colpito visitando i Sunderbans, è che lì la gente ha un'idea abbastanza precisa di cosa vuol dire ecologia: usano molto i pannelli solari, attuano solo progetti di architettura sostenibile e di turismo sostenibile e l'ecologia viene insegnata nelle scuole. I bracconieri esistono, ma non sono ben visti dalla popolazione. L?episodio del romanzo in cui viene uccisa una tigre non è del tutto inventato, ovviamente, ma non è nulla di frequente.

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  8. Bene! Penso sia molto importante avere certe attenzioni in luoghi così fragili (e anche in generale, in realtà...).
    E' sempre interessante notare come in India ci siano luoghi inquinatissimi e luoghi dove invece al contrario si sta molto attenti all'ambiente (per esempio anche in certe zone himalayane).
    Spero tanto anche io di visitare un giorno i Sunderbans, nel caso mi dovrai fare da guida virtuale!
    Hai trovato là anche l'atmosfera sognante e lirica del libro?

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  9. Decisamente si`. Il contrasto e` ancora piu` forte se pensi che ci si arriva da una citta` caotica come Calcutta.
    Se vuoi andare nei sunderbans fammelo sapere che ti indirizzo a un'agenzia che lavora in odo eco-amichevole e soprattutto devolve alle comunita` locale la maggior parte del guadagno.
    http://lh5.ggpht.com/_EfJCBTPD6B0/SBJAjkB4FUI/AAAAAAAAA68/1XRcZKP9LBk/P1170085.JPG

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  10. Sicuro, non mancherò!
    Grazie della bellissima foto, fa già venir voglia di partire...

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