L'India a Torino: ecco chi c'è!


Eccoci qua: mentre ero in viaggio in Siria, è uscito il programma del Salone del Libro di Torino (13-17 maggio) che quest'anno vede l'India come paese ospite.
Qui ci sono tutti gli eventi dettagliati del programma "Paese ospite: l'India".

Purtroppo, rispetto agli scrittori annunciati in precedenza, non sarà presente Anita Desai, ma ci sarà invece la figlia Kiran. 
Ora mi metto a riassumere quali saranno gli scrittori indiani presenti (so che sono loro i più attesi!), ma nel programma ci sono molte altre cose interessanti: la matematica indiana, le letterature in lingue indiane, musica e film, autori non indiani che hanno scritto di India...

Sudhir Kakar.
È uno psicanalista e scrittore. Ha pubblicato i romanzi L’ascesi del desiderio, storia di un giovane al cospetto dell'autore del Kamasutra,  Estasi, l'incontro di un santo con un ragazzo dai costumi occidentali, e Mira e il Mahatma, la storia della relazione fra Gandhi e una giovane inglese che andò a vivere nel suo ashram, e il saggio Gli Indiani.

Indra Sinha.
Metà indiano e metà inglese, ha scritto La morte di Mr Love, un romanzo scritto con uno stile magnifico. Ma soprattutto è autore di Animal, potentissima reinvenzione della vita di una vittima immaginaria del disastro industriale di  Bhopal. Indra Sinha segue da diversi anni la causa di Bhopal.

Kiran Nagarkar.
Scrittore molto famoso in India, è stato da poco pubblicato anche in Italia con Ravan & Eddie, un bellissimo romanzo che racconta le vite parallele di due ragazzini, uno cristiano e l'altro indù, in un chawl brulicante di persone, di storie e di vita negli anni Cinquanta a Bombay.

Kiran Desai.
Figlia della scrittice Anita Desai, nel 2006 ha vinto il Booker Prize con il romanzo Eredi della sconfitta, ambientato in un paese dell'Himalaya in cui si rispecchiano gli echi di un confuso mondo globale portatore di dolore e di sconfitta. 

Tishani Doshi.
È una giovane scrittrice di Madras. In italiano si può leggere un suo racconto nella raccolta India - Cinque racconti, sei reportage, tre fumetti e il suo romanzo Il piacere non può aspettare, appena pubblicato.

Namita Devidayal.
Giovane autrice di Bombay, è diventata famosa con il suo primo libro, La stanza della musica, un viaggio nel  mondo antico e affascinante della musica indostana, compiuto attraverso i ricordi personali e gli aneddoti della sua maestra di canto.

Shobhaa Dé.
Ex-modella e giornalista, è una delle scrittici indiane più lette, regina dei bestseller indiani.  I suoi romanzi, come per esempio Sorelle o Notti di Bollywood, parlano spesso di donne alla prese con le difficoltà dell'amore, del successo, della famiglia e del sesso.

Anuradha Roy.
Autrice del libro Atlante del desiderio, in uscita a breve in Italia, la storia di tre generazioni indiane nel corso del Novecento,con le lotte per l'indipendenza, la Partizione e i disordini nel Pakistan Orientale (l'attuale Bangladesh).

Anita Nair.
È conosciuta soprattutto per il romanzo Cuccette per signora, che descrive la vita di donne dell'India del sud che si raccontano a bordo di un treno. Come autrice a me non piace particolarmente, trovo i suoi personaggi un po' stereotipati, ma so che invece ha conquistato il cuore di molti lettori. Altri suoi titoli: Un uomo migliore, Padrona e amante, Il satiro della sotterranea.

Tarun Tejpal.
Ha pubblicato i due romanzi L'alchimia del desiderio e La storia dei miei assassini. È un rinomato giornalista d'inchiesta e ha fondato Tehelka, settimanale indiano famoso per le sue inchieste che hanno fatto tremare potenti e ministri e che, nonostante le intimidazioni e una temporanea chiusura, è riuscito a sopravvivere e a diventare uno dei settimanali più letti in India.

Gregory David Roberts. (lo metto anche se non è indiano!)
Penso che ormai anche i sassi conoscano Shantaram, il romanzone avvincente e rocambolesco che parla della vita in quel di Bombay di quel rambo australiano-bollywoodiano nonché avanzo di galera dal cuore d’oro che è l’autore, Gregory David Roberts.

Altaf Tyrewala.
Giovane autore trentenne, di quelli che hanno studiato all’estero e poi sono tornati in patria, ha scritto Nessun dio in vista, scoppiettante staffetta di voci per le strade di una Bombay affollata e straripante di personaggi, di conflitti, di solitudini, di follie, senza più dèi in vista ma con ancora molte storie da raccontare.

Ambarish Satwik.
Chirurgo di Nuova Delhi, ha scritto Il basso ventre dell'impero, una serie di racconti in cui la Storia dell'Impero britannico in India, dal Settecento all'indipendenza, viene riscritta attraverso le malattie delle "parti basse" dei vari protagonisti.

Vikas Swarup.
Se Danny Boyle ha deciso di dirigere il Millionaire, è merito suo, visto che è l’autore di Le dodici domande, il libro da cui è stato tratto il film. Ora ha scritto anche un secondo libro, I sei sospetti. Diplomatico e scrittore, i suoi due romanzi sono entrambi avvincenti, sarcastici e amari, con trame che percorrono l’India moderna, fra slum, politica, mafia e Bollywood.

Sampat Pal.
È una attivista che ha fondato la Pink Gang, un movimento che combatte per i diritti delle donne, contro la violenza domestica, i matrimoni infantili, la corruzione. Le combattive attiviste vestono in sari rosa. Ha scritto il libro Con il sari rosa.

Radhika Jha.
Ha scritto l'Odore del mondo, romanzo che parla di una ragazza indiana a Parigi (l'unico che ho letto, ma che non ho particolarmente apprezzato), la raccolta di racconti L'elefante e la Maruti e Il dono della dea, resoconto del contrasto fra il mondo tradizionale dell'India delle campagne e quello del progresso che sta avanzando.

S. D. Shanghvi
Nella sua biografia si legge che ha vissuto su un albero, aperto una pizzeria a Bombay e  frequentato master in giornalismo negli Stati Uniti.  Ha scritto il romanzo L'ultima canzone.

Amruta Patil.
Giovane scrittice nata a Goa, è autrice di Nel cuore di Smog City, una graphic novel che racconta la relazione di due donne in una Mumbai fatta di grattacieli e inquinamento.

Prem Shankar Jha.
È un economista e giornalista, ha lavorato negli anni Sessanta per le Nazioni Unite a New York, attualmente vive in India. Ha scritto numerosi saggi, in italiano è stato tradotto Il caos prossimo venturo, analisi economica e politica del capitalismo nel mondo complesso e caotico della globalizzazione. Un altro suo saggio, Quando la tigre incontra il dragone, è in fase di pubblicazione.


Inoltre autori indiani (o di origine indiana) e pakistani sono presenti al Salone anche nel progetto "Lingua madre":

Karan Mahaja, autore di La moglie sbagliata, un divertente e scoppientante romanzo sulla famiglia e sui rapporti padre-figlio.

Raj Patel, economista indiano che rifiuta le regole del capitalismo e del libero mercato come unica soluzione ai problemi del mondo, autore dei saggi I padroni del cibo e Il valore delle cose e le illusioni del capitalismo. 

Shailja Patel, poetessa africana di origini indiane che descrive la condizione del migrante.

Kamila Shamsie, autrice pakistana, fra i suoi libri ricordo il suo ultimo romanzo Ombre bruciate.

Samina Ali, autrice indo-americana, che ha scritto il romanzo Giorno di pioggia a Madras.



Commenti

  1. Raj Patel potrebbe essere il falso messia o il falso profeta.

    Per tutti i cristiani leggere il 2. Tessalonicesi capitolo 2
    Il rapimento di Gesù Cristo sarà presto.

    Ecco i link:
    http://www.youtube.com/watch?v=m6Oo4HmvK2U

    http://www.colbertnation.com/the-colbert-report-videos/267526/march-15-2010/i-can-t-believe-it-s-not-buddha---raj-patel

    http://www.share-international.org/

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  2. Grande Silvia, preferisco il tuo riassunto al programmone torinese. Io sono molto curiosa di sentire/conoscere Gregory David Roberts, ho adorato Shantaram.

    Nostalgia d'India, sempre troppa. :-9

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  3. Anonimo,
    non sapevo di questa identificazione di Raj Patel con il messia! Sono senza parole! :)


    Klara,
    mi immagino che ci sarà una folla incredibile per la mega-super star di Greg... penso che anch'io non potrò mancare!

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  4. Ottimo lavoro Silvia, mi permetto di segnalare anche altri due appuntamenti: la presentazione del volume dei Meridiani "Hinduismo antico. Dalle origine vediche ai purana" e "Serata Bollywood. Antologia del cinema indiano."

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  5. Grazie Domenico,sembrano due appuntamenti molto interessanti.

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  6. S. D. Shanghvi, anche lui è molto bravo. Il suo secondo romanzo, che non è ancora stato tradotto in Italia, mi è molto piaciuto. The lost flamingoes of Bombay, te lo consiglio.

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  7. Ops, come nn detto. La traduzione esce oggi per Garzanti. I fenicotteri di Bombay.

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  8. bene, io posso venire solo domenica e lunedì purtroppo....

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  9. Klara, buono a sapersi, di S. D. Shanghvi ho letto L'ultima canzone, non mi è dispiaciuto ma non mi ha neanche entusiasmato. Proverò con i flamingoes!

    Sonia, io invece probabilmente devo andare via proprio sabato sera, che peccato!

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  10. Ciao!
    complimenti per il blog.
    Ti ho linkato in una fan page che ho creato ( http://goo.gl/GWz0 ) per raccogliere letture e stimoli di ogni tipo per coltivare il sogno di fare un viaggio prima o poi in india.
    Fra l'altro ho caricato una intervista di Sampat Pal e un corto promozionale di un documentario sulla "gang del sari rosa"

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  11. Grazie Valery, seguirò senz'altro la tua pagina!

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  12. Io probabilmente ci sarò venerdì e sabato (giovedì non c'è molto quindi forse salto). Domenica devo scappare.

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  13. Anche io scappo domenica.
    Giovedì c'è Indra Sinha: non puoi saltare!

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  14. che bene! allora ci vediamo tutte sabato.
    Per stefania...al massimo ci vediamo giovedì a venezia :)
    Sei venuta a sentire Zolli alla biblioteca di Ca Foscari?

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  15. @Sonia: certo che ci possiamo vedere giovedì. Ci incontriamo?

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  16. Sto leggiucchiando con interesse questo blog che ritengo molto stimolante per me che sono una novizia in fatto di letteratura indiana..
    A Torino, sono riuscita a partecipare alla conferenza di G.D. Roberts: per me è stato un momento entusiasmante dato che Shantaram è stato il romanzo che mi ha permesso di approcciarmi a questo nuovo mondo! Lui è stato molto divertente e squisitamente gentile: sicuramente non è Proust, ma il Suo libro mi ha veramente appassionato, un po' bollywoodiano e con delle riflessioni spesso un po' filosoficamente spicciole, ma divertente! Una lettura interessante dove convivono tanti elementi in maniera armoniosa anche se a volte ostentamente "cinematografica".
    Purtroppo (dato che lavoravo al Salone) non sono riuscita a vedere altri autori, sono andata a visitare lo spazio dedicato all'India, ma mi è parso un po' raffazzonato e male organizzato: i ragazzi al desk erano del tutto impreparati (ho chiesto un informazione su "La cuna del mondo" du Guido Gozzano e uno mi ha risposto se l'autore teneva una conferenza all'interno della fiera... allora, già è vergognoso che tu non sappia un emerito tuba sull'India, ma da torinese non sai neanche chi è Gozzano?????... =__='''). Voi cosa siete riusciti a vedere?
    Grazie mille
    Dudu

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  17. Ciao Dudu e un caloroso benvenuto in questi lidi!
    Spero che tu possa trovare da queste parti qualche idea per qualche altra lettura indiana e se hai qualcosa a tua volta da proporre, dire, commentare ecc., non esitare!
    Sono andata a vedere il Greg quasi solo unicamente perché volevo vederlo di persona. Che dire, è veramente un personaggio, con il suo lungo capello biondo fluente sempre in bella mostra, e la sua continua mimica corporea...

    Il suo libro, come dici tu, non è propriamente un capolavoro letterario, ma gli riconosco il merito di saper appassionare il pubblico più disparato.
    La filosofia spicciola io l'avrei segata via, ma sembra che invece vada per la maggiore!

    Anche io ho trovato lo spazio dedicato all'India del tutto inadeguato... peccato!

    Fra gli altri, ho visto Sinha, Tejpal, Tyrewala, Nagarkar, la Nair, Swarup.
    Ma troppe cose in troppo poco tempo!

    a presto

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  18. E che dire della faccia tutta tirata della sua principessa? eh eh
    Io mi son fatta firmare anche il libro e, in trance tamarra, ho fatto anche la foto con lui!! Devo però dirti che è stato veramente carino e gentile!

    Per quanto concerne la parte filosofica: quanto meno riesce a rifilarci meno banalità di Coelho e non mi sembra pretenda di scrivere o dire chissà quali verità cosmiche.

    Grazie mille per il benvenuto! Ora vado a far il mio commento anche su gli altri pochissimi libri che ho letto (sperando che ci siano...), ma cercherò di rimediare! ;)

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  19. Ah, sono d'accordo, confrontato con Coelho è praticamente come leggere Heidegger direttamente in tedesco!

    Lui è veramente molto disponibile e, sì, assolutamente tamarro!

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