Tagore a Shantiniketan

Primo post di questo blog scritto dalla terra indiana (anche se dopo un bel po' di tempo dal mio arrivo in India).

Immediatamente arrivati a Calcutta e conosciuta la sua famiglia, Dhananjay Ghosal, il poeta che ci ospita nella città della gioia, ha affittato per noi una macchina e ci ha portato a Shantiniketan, villaggio universitario fondato da Tagore.
Inizia qui il mio viaggio nella letteratura bengalese. Tagore è immenso, ma è solo la punta di un iceberg di un mondo che risuona di poesia e musica. 

Di questo mondo incontriamo un amico di Dhananjay, un Baul, un "menestrello" (menestrello! che parola antica e sognante) che ci canta "canzoni folk bengalesi", appassionato e preciso.
Assaporo l'intensità della musica, non capisco le parole e le scambio mentalmente con una delle mie poesie preferite di Tagore.
La meraviglia che risveglia la vita.


Credevo che il mio viaggio
fosse giunto alla fine
mancandomi oramai le forze.

Credevo che la strada
davanti a me
fosse chiusa
e le provviste esaurite.

Credevo che fosse giunto
il tempo
di trovare riposo
in una oscurità pregna
di silenzio.

Scopro invece che i tuoi
progetti
per me non sono finiti
e quando le parole ormai
vecchie
muoiono sulle mie labbra
nuove melodie nascono dal
cuore;
e dove ho perduto le tracce
dei vecchi sentieri
un nuovo paese mi si apre
con tutte le sue meraviglie.


Commenti

  1. Sei in Calcutta! che meraviglioso!
    Tagore e uno di mio preferitissimo. (non so se questa parola esiste!)
    ci vediamo presto. :)

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  2. Preferitissimo, si' si'!
    E assolutamente meraviglioso...
    Arrivo a Pune il 17! Domani dovrei avere una SIM indiana, ti chiamo per i dettagli! :))

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  3. Non c'e problema.
    chiami quando possibile..
    a presto!

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  4. Cara Silvia,

    che meraviglia!

    Un abbraccio, cris

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  5. Ciao Silvia!
    Un abbraccio!!
    ps-ho visto le foto ;-))

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  6. ciao, calcutta è una bolgia... hai avuto un ottimo approccio andando subito a shantiniketan, perché è tutta un'altra dimensione! C'è una cultura immensa, se non ci si fa sopraffare dal caos e lo smog e il clima. La lingua è meravigliosa, se la senti in sottofondo senza farci caso a volte sembra quasi italiano, un'impressione che poche lingue mi fanno. A calcutta sono tutti poeti, letterati, musicisti, ma in occidente si conosce solo Tagore (e per fortuna almeno quello, uno dei miei preferiti). Quando ho proposto di tradurre un poeta grandioso molto noto in città ma mai tradotto nemmeno in inglese, in italiano, gli editori italiani hanno storto il naso... L'amore per la letteratura non va d'accordo con il business ahimé... buon proseguimento!

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  7. Ciao Serena e ciao Cristina, grazie mille e scusate se non sono molto veloce a rispondere, per fortuna mi temgo impegnata quaggiu'!

    Holikarang, ciao! Ormai sono sopravvissuta al traffico e allo smog di Calcutta, anche grazie alle serate poetiche che mi sono state regalate da tutti quelli che ho conosciuto, e dalla loro straordinaria bonta'.
    Appena ho un po' di tempo ti raccontero', come spero mi racconterati di questo poeta grandioso!

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  8. certo, ben volentieri, e buon proseguimento!

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