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Visualizzazione dei post da marzo, 2010

Dreams in Prussian Blue

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di Paritosh Uttam E’ un libro che, a detta dell’editore, si può leggere sulla metropolitana di Delhi mentre si va al lavoro. Io l’ho letto per metà su un aereo e per l’altra metà ben spaparanzata sul divano: ha funzionato lo stesso, anzi, penso che i cuscini del divano l’abbiano reso ancora più godibile. Dreams in Prussian Blue è il primo di romanzo di Paritosh Uttam, di cui si parlava qualche mese fa. Fa parte della nuova collana Metro reads della Penguin books India che si rivolge a un pubblico indiano giovanile e metropolitano, assetato di storie di coetanei in una società in cambiamento, ma che comunque ha convinto anche me che non sono né indiana né metropolitana, e tanto meno giovanile. La storia è quella di Naina, una studentessa di Mumbai che al primo anno di università decide di mollare studi e genitori per andare a vivere con Michael, uno studente fuori corso appassionato di pittura. Naturalmente una scelta del genere non è ben vista dalla famiglia e dalla società,

L'India a Torino

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Come ormai tutti sapranno, quest’anno sarà l’India il paese ospite al Salone del Libro di Torino, che si terrà dal 13 al 17 maggio. La pagina del sito del Salone dice che l’idea è quella di “ privilegiare i narratori che sono rimasti in patria, a vivere e descrivere una realtà che con la sua debordante umanità resta un gigantesco serbatoio di storie capaci di coinvolgere il lettore. ” Per chi volesse iniziare a leggere qualche romanzo, comprare un libro da fare autografare o semplicemente iniziare a sognare un incontro, ecco qua gli scrittori che il Salone ci promette quest'anno. Anita Desai. Forse una delle mie scrittici preferite, già nota quando l’India non era ancora “di moda”. I suoi personaggi sono spesso degli esclusi che hanno fatto della solitudine la loro unica dimensione, impotenti di fronte alle situazioni in cui, loro malgrado, si sono ritrovati. La sua prosa, a tratti vera poesia, è impietosa e delicata, ricca di sfumature. Fra i miei titoli preferiti: Ch

La storia dei miei assassini

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di Tarun J Tejpal Ecco. Mi ero riproposta di disintossicarmi dopo l'overdose di romanzi che parlano dell'India corrotta e violenta, ma ci sono subito ricaduta. La storia dei miei assassini mi ha  incuriosito troppo per non leggerlo, forse anche per la storia personale dell'autore (e per il fatto che sarà al Salone del libro di Torino): Tarun J Tejpal è giornalista e direttore di Tehelka , il settimanale indiano famoso per le sue inchieste che hanno fatto tremare (e dimettere) potenti e ministri. Parlavamo qualche post fa delle situazioni ricorrenti (o stereotipi) di questo tipo di libri e devo dire che molte le ho ritrovate anche qui: poliziotti corrotti, traffico d'armi, bambini sfruttati, guru personali, pistole e armi che passano di mano in mano come se fossero caramelle. Ma nonostante tutto, alla fine anche questo è un buon libro che ha qualcosa da dire. Il protagonista, un giornalista investigativo di Delhi, apprende dalla televisione che, senza neanche ac