Forget Kathmandu
di Manjushree Thapa
(Leggere Forget Kathmandu a Kathmandu)
(Leggere Forget Kathmandu a Kathmandu)
Eccomi tornata da un viaggio in Nepal e rieccomi sul blog con la lettura che ha accompagnato i miei giorni a Kathmandu.
Questo saggio-reportage è l'unico libro nepalese che ho trovato tradotto in italiano (dall'originale inglese), ma sono tornata con altri libri in inglese di scrittori nepalesi (che si aggiungono alla enorme pila di libri da leggere):
Arresting God in Kathmandu di Samrat Upadhyay (nepalese che ora vive negli Stati Uniti), Tilled Earth della stessa autrice di Forget Kathmandu e infine una traduzione in inglese dal nepalese, Palpasa café di Narayan Wagle.
Il Nepal era un paese di cui non sapevo molto e per alcuni versi nei primi giorni mi è sembrato molto simile all'India (anche l'odore - quel misto di curry, incenso, fogna e spazzatura - è molto simile!), ma a poco a poco, con il proseguire dei giorni fra la valle di Kathmandu e l'alta montagna, ho trovato un mondo sfaccettato e del tutto unico.
Questo libro mi ha aiutato a capirne un po' di più, anche perché si è legato perfettamente con i luoghi che ho visto laggiù: la sera prima di andare al tempio di Pashupatinath, il tempio induista più importante del Nepal, avevo letto della cremazione della famiglia reale assassinata nel 2001, avventuta proprio lì.
Il giorno dopo, la folla che ho visto osservare silenziosa una cremazione mi ha fatto domandare come doveva essere quella stessa gente dieci anni fa, in quella tragica occasione.
Il giorno dopo, la folla che ho visto osservare silenziosa una cremazione mi ha fatto domandare come doveva essere quella stessa gente dieci anni fa, in quella tragica occasione.
La prima e l'ultima parte del libro sono forse le più interessanti.
Nella prima si racconta la situazione a Kathmandu nei giorni del massacro al palazzo reale, i primi di giugno del 2001, quando il principe ereditario ha sterminato la sua famiglia e si è poi sparato un colpo in testa (forse), una situazione su cui nessuno ha fatto chiarezza e a cui hanno fatto seguito giorni di incertezza, paura, menzogne e insicurezza personale con sviluppi politici devastanti.
Nella prima si racconta la situazione a Kathmandu nei giorni del massacro al palazzo reale, i primi di giugno del 2001, quando il principe ereditario ha sterminato la sua famiglia e si è poi sparato un colpo in testa (forse), una situazione su cui nessuno ha fatto chiarezza e a cui hanno fatto seguito giorni di incertezza, paura, menzogne e insicurezza personale con sviluppi politici devastanti.
Nell'ultima parte del libro invece l'autrice esce dalla sua Kathmandu e intraprende un viaggio nel Nepal rurale, un mondo molto distante dalla sua realtà borghese e urbana, dal suo mondo da intellettuale e scrittice.
E' viaggiando a piedi nei villaggi che incontra i maoisti durante il cessate il fuoco del 2003, e si fa un'idea della loro organizzazione e della dura vita nelle campagne. L'autrice non nutre in realtà nessuna simpatia verso i maoisti, spesso ottusi e violenti, anche se riesce a capisce che per molte persone rappresentino l'unica prospettiva possibile a una vita di villaggio fatta di ingiustizie e soprusi.
E' viaggiando a piedi nei villaggi che incontra i maoisti durante il cessate il fuoco del 2003, e si fa un'idea della loro organizzazione e della dura vita nelle campagne. L'autrice non nutre in realtà nessuna simpatia verso i maoisti, spesso ottusi e violenti, anche se riesce a capisce che per molte persone rappresentino l'unica prospettiva possibile a una vita di villaggio fatta di ingiustizie e soprusi.
Nei capitoli di mezzo, troviamo un riassunto della storia del Nepal in 150 pagine, o almeno un tentativo, visto che come dice l'autrice stessa, i nepalesi non conoscono la loro storia e molti fatti sono ormai persi nel mistero o nell'oblio.
E' coinvolgente soprattutto la storia recente quando si intreccia con la vita dell'autrice, depressa per il cattivo funzionamento della politica nepalese che influisce anche sulla sua vita privata, mentre altre parti sono forse un po' troppo da manuale di storia: interessanti se lette a Kathmandu, probabilmente le avrei trovate noiose senza un viaggio di mezzo.
Il quadro complessivo che ne esce è un'idea di totale sfiducia verso tutti: la monarchia, i maoisti, i partiti litigiosi e incompetenti della "democrazia postmoderna", ma rimane lo stesso la speranza per un futuro in cui sia la democrazia a guidare un paese arretrato e complesso, fatto di tante etnie diverse e con mille problemi.
Il libro è stato pubblicato nel 2005 e molte cose sono cambiate da allora (oggi il Nepal è una repubblica: vi consiglio il blog NamasteOltre di Sonia per gli aggiornamenti sul Nepal): mi piacerebbe leggere un seguito di questa storia fra qualche anno, magari accompagnandolo - perché no! - a un altro viaggio, perché Kathmandu... non si dimentica.
Ciao Silvia, bentornata! Indovina chi l'ha trovato? e tradotto? un abbraccio. La prossima volta che vai ti dò la mail di Manjushree è molto simpatica.
RispondiEliminaBravissima!
RispondiElimina(poi devo dire che ultimamente sto leggendo tutti libri "tuoi"!)
Certo, la prossima volta (spero non sia troppo in la') dammi la sua email! :-)
Un abbraccio!
Bentornata cara!
RispondiEliminaGrazie Clara!
RispondiEliminaBentornata !
RispondiEliminaTi avevo risposto sul mio blog ma blogger ha cancellato tutto
Grazie Sonia: ho fatto in tempo a leggere, poi sono tornata per risponderti e ho visto che non c'era più... uffa, prima o poi riusciremo a comunicare in qualche modo!
RispondiEliminaMolto interessante, scommetto che è stato più istruttivo di una guida tradizionale. Magari la prossima volta che ci incontriamo mi racconti di persona! Perché non organizziamo qualcosa?
RispondiEliminaPS: Bravissima Gioia!
Stefania, sì, organizziamo! Quando?
RispondiEliminaMah, non lo so. Uno di questi weekend? Dove facciamo: Bologna, Venezia, Ferrara...
RispondiEliminaCiao cara, grazie per la citazione.
RispondiEliminaSi dai, vediamoci. Verrei volentieri anche io. Bologna o venezia mi stanno bene! anche ferrara...in bicicletta?
Bene, siamo già in tre!
RispondiEliminaAnche per me vanno bene tutte e tre...
Nei prossimi giorni magari scrivo un post per raccogliere consensi!
Dicevo Ferrara perché è la città di Katia, ma che comunque penso sia in India adesso!
RispondiEliminaSe facciamo a Bologna possiamo andare a mangiare al ristorante indiano, ma se facciamo a Venezia per me e Sonia è più vicino. ;-)
E' anche la citta di Elisa, magari è interessata anche lei a partecipare!
RispondiEliminaAh, ecco. Questo non lo sapevo...
RispondiElimina@Silvia: se fate qualcosa a Bologna o Ferrara vengo volentieri anche io... Venezia in treno a/r in giornata è duretta
RispondiEliminaOk, allora quasi quasi che ne dite di Ferrara? forse è più comoda per tutti, e poi mi piace tantissimo.
RispondiEliminaarrivo solo ora, con molto ritardo e leggo del viaggio
RispondiEliminae non ci racconto altro di più? ma io posso morire di curiosità! ^_^
vieni al nostro incontro, allora!
RispondiEliminaPer me va bene Ferrara!
RispondiEliminaIo vado meglio di sabato, per via dei treni, voi come siete messe?
Ferrara va benissimo anche per me, mi piace molto fra l'altro e un annetto fa c'era anche un ristorante indiano.Ok anche per fare il ns incontro di sabato, ci sono molti più treni... ma quando? Attendo vs news. Baci
RispondiEliminaClara di Tabaccherie Orientali
(scusate ma nn rientro a entrare come account google, boh!)
Dev'essere questo, a settembre era aperto: http://ossequi.blogspot.com/2010/09/il-critico-del-villaggio-ristorante_21.html
RispondiEliminaOk, allora facciamo un sabato a Ferrara con scorpacciata indiana.
RispondiEliminaQuando vi va bene? Io purtroppo non posso il sabato del ponte del 2 giugno e quello dopo.
@Stefania: sì, proprio quello :-) ci sono andata 3 volte, ho preso il menu veg, era molto buono!
RispondiElimina@Silvia: io non posso nemmeno il 18 perchè si sposano due miei cari amici, ma in generale poi potrei sempre sia giugno/luglio/agosto (ma prima facciamo meglio è)
Buona giornata
Ragazze, ferme tutte! Io ora posso anche l'11 giugno: che ne dite di quella data?
RispondiEliminacara silvia, grazie per Forget Kathmandu (e grazie a Gioia che l'ha tradotto), me lo compro subito...
RispondiEliminada Roma Ferrara è un po' fuori mano, ma mi piacerebbe molto partecipare alla scorpacciata indiana con voi tutte, ci proverò...
intanto molti baci,
cris
l'11 io ci sarei :-)
RispondiEliminaAnche per me l'11 va bene!
RispondiEliminaAllora aggiudicato per l'11!
RispondiEliminaCristina, mi farebbe un immenso piacere se riuscissi a venire anche tu (ti andrebbe bene l'11? Bologna sarebbe meglio? era l'altra città possibile...)
@Cristina: cara, dai, cerca di venire anche tu mi piacerebbe tanto conoscerti. Anche Bologna è OK x me.
RispondiEliminaL'11? Ferrara? Se non ho mia sorella a farmi visita col moroso ci sono anch'io. teniamoci in contatto
RispondiElimina@Sonia: speriamo di esserci tutte! Sarebbe bello incontrarci:-)
RispondiEliminaPAre che mia sorella abbia fatto pace con il moroso. quindi per il momento sono impegnata quel fine settimana. mi spiace molto. siete proprio sicure per quella data? :( :(
RispondiEliminaIo sono flessibile, il 18 ho un matrimonio, ma sabato 25 giugno ci sarei.
RispondiEliminaIo invece ci sarei il 18 ma non il 25...
RispondiEliminaChe si fa?
aiuto... Luglio?
RispondiEliminaprimo sabato di luglio?
RispondiEliminaPotrebbe andare bene per me. Le altre?
RispondiEliminaAnche per me andrebbe bene. Per ora non ho nessun programma...
RispondiEliminaAnche per me!
RispondiEliminaAllora quando facciamo???
RispondiEliminaForse il primo sabato di luglio ho un corso ad Assisi...
RispondiEliminaMa vi so dire in settimana!
Ciao ragazze, scusate ma questo sabato non ci sono... è un periodo che giro molto per lavoro. Spero però che riusciremo a incontrarci lo stesso, prima o poi!
RispondiElimina