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Visualizzazione dei post da dicembre, 2011

Mehwish parla al sole

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di Uzma Aslam Khan La geometria di Dio Ambientato fra Islamadab e Lahore, questo romanzo racconta la storia di due sorelle, a partire dalla fine degli anni Settanta per arrivare fino agli anni Novanta, sullo sfondo di un Pakistan difficile e insicuro che vuole imporre alla società un'idea distorta di religione. Detto così può sembrare davvero banale, la solita storia delle donne e l'islam. Invece no, è un romanzo molto intelligente, profondo, originale, ben scritto, e del tutto lontano da stereotipi e luoghi comuni.  E' nelle prime pagine del romanzo che la piccola Amal partecipa agli scavi nel Salt Range pakistano insieme al nonno Zahoor, paleontologo, scienziato e libero pensatore, e a soli otto anni scopre un fossile, un osso a forma di S . E' un indizio della struttura del cane-balena che il nonno sta cercando: un mammifero di transizione tra la moderna balena e un antenato simile a un lupo, che un tempo nuotava nell'Oceano Tetide . Ed è

Intervista a Dhananjay

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Ancora storie bengalesi Tanto per restare in tema e continuare con altre storie bengalesi dopo avervi già abbondantemente annoiato con gli ultimi post su Tagore , qualche tempo fa avevo chiesto al mio amico Dhananjay di essere intervistato all'interno di un articoletto sulle letterature dell'India. L'articolo poi non è uscito del tutto, e allora ecco qui questa piccola intervista.  Dhananjay Ghosal è stata la mia guida "turistica" a Calcutta e nel Bengala, ma soprattutto è stato (ed è sempre di più) la mia guida spirituale in quello splendido e sconfinato territorio che è la letteratura bengalese.  Dhananjay ha scritto varie raccolte di poesie e romanzi in bengalese (ed è stato scelto come uno dei rappresentati della letteratura bengalese l'anno scorso al Salone del libro di Torino, dove ci siamo conosciuti). Se avete altre domande non esitate a chiedere! Parlaci di te: che cosa hai scritto e quali sono i tuoi temi preferiti? Scrivo poesie

Di ritorno dal River to river 2011

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Eccomi finalmente a raccontare del weekend passato a Firenze al River to river .  Prima di tutto, sono stata molto felice di avere incontrato nuovamente Elisa e di aver finalmente conosciuto Gianni! Ho molto apprezzato tutto il focus su Tagore: il bel documentario di Satyajit Ray che racconta della sua vita e del suo impegno intellettuale e sociale, l'incontro mattutino interamente dedicato a Tagore e i due film tratti dai suoi libri. Ghare Baire (The home and the world) , diretto da Satyajit Ray e tratto dal romanzo omonimo di Tagore, ben descrive la situazione e l'atmosfera politica dell'epoca dello Swadeshi, con tutte le sue contraddizioni e la sua tendenza a sfociare in violenza.  Il romanzo ha sicuramente però l'arma in più di raccontare la storia con tre punti di vista diversi, che dà uno spessore tutto particolare al romanzo, che invece non troviamo nel film.  Khudito Pashan (The Hungry Stones) , il film di Tapan Sinha del 1960, è decisament