Thinner than skin

di Uzma Aslam Khan

Eccomi, rieccomi!
Riprendo il blog dopo questa lunghissima pausa, sperando che qualcuno passi ancora di qua, per tornare questa volta non in India ma in Pakistan e parlare di un gran bel libro, Thinner than skin di Uzma Aslam Khan.

Non è ancora stato tradotto in italiano, ma spero proprio che lo sarà presto. 
Thinner than skin è una bella storia ambientata nella Kaghan Valley, regione pakistana di una bellezza rara e incontaminata, fra ghiacciai, popolazioni nomadi, laghi freddi e profondi.


Della vicenda abbiamo tre punti di vista: quello di Nadir, un fotografo pakistano che vive negli Stati Uniti e che insieme alla sua compagna Farhana intraprende un viaggio fra i ghiacciai del Pakistan. Nadir andrà per fotografare qualcosa che soddisfi il gusto americano, che vuole bazar e mendicanti come immagine stereotipata del Pakistan, mentre Farhana studierà i ghiacciai nel nord del Pakistan ma soprattutto andrà alla ricerca del paese in cui è nato suo padre ma che lei, nata americana, non ha mai visto.
Accompagneranno la coppia un amico pakistano di Nadir e un collega americano di Farhana, studioso di ghiacciai.

La seconda storia è quella di Maryam, una donna nomade che Nadir incontra sulle rive di un lago che diventerà il teatro della tragedia di questo incontro sbagliato e fatale.
Attraverso Maryam e la sua famiglia conosceremo le tradizioni della popolazione dei Gujjar, schiacciata fra esercito pakistano e militanti, le cui tradizioni sciamaniche e "pagane" sono minacciate da un islam sempre più intransigente.

Avremo poi anche il punto di vista di Ghafoor, amante di Maryam, un nomade diventato mercante sulla scia di una moderna via della seta che ancora passa per quei luoghi.

Diciamo subito che cosa questo libro NON è: non è una storia d'amore sensuale e appassionata, non è la storia della ricerca delle origini da parte dell'emigrato che torna nel suo paese, non è un thriller in una zona di terrorismo islamico, non è un racconto di un viaggio esotico, non è un reportage antropologico, storico o geopolitico, non è una metafora dell'incontro problematico fra oriente e occidente (e anche se lo fosse, non sarebbe neanche chiaro chi è l'uno o l'altro; in effetti fra le cose che non è c'è anche quella della ricerca della propria identità).

Questi ingredienti a ben guardare ci sono tutti ma Thinner than skin è troppo intelligente per perdersi in questi temi.
Ancora una volta come negli altri romanzi di Uzma Aslam Khan (ricordo e consiglio Trasgressione e Mehwish parla al sole), niente è banale: ogni pagina mantiene un perfetto equilibrio fra informazione e narrazione, fra descrizione della natura e introspezione, fra registro intellettuale ed emotivo. 

E' certamente un libro fatto di una "geografia umana" che diventa protagonista del libro: le aree settentrionali del Pakistan, con la loro commistione di popoli, di interessi, di popolazioni nomadi e aree remote solo apparentemente dimenticate, dove la Cina sfocia nel Pakistan e dove confluiscono Uzbeki, Indiani, Afgani, Russi e Pakistani (ci voglio andare anche iooooo!).

Forse alcuni lettori troveranno alcune parti troppo prolisse, il succedersi dei capitoli senza un ritmo ben definito o il finale troppo veloce e aperto, ma è davvero difficile non sentirsi affascinati dalla prosa ricca e raffinata, dalle storie e dalle leggende di jinn e principesse, dalle personalità dei personaggi e dei ghiacciai antropomorfi (bellissima la storia Ice, mating che racconta "l'accoppiamento" fra due ghiacciai).

Comunque, in ogni momento, sono sempre la narrazione e i personaggi a essere al centro del romanzo. Questa volta non sono personaggi di cui ci si innamora a prima vista come negli altri suoi libri: sono più complessi, hanno luci e ombre, alcuni ci risultano anche antipatici (ecco, Farhana è decisamente odiosa...).

I rapporti fra di loro sono spesso problematici: le relazioni all'interno del gruppo in visita in Pakistan si incrineranno presto, la storia fra Farhana e Nadir entrerà in crisi, e l'incontro con la famiglia di Maryam sarà tragico, durissimo e irrisolto, perché irrisolvibile.
In tutto questo, il tradimento e la vendetta saranno più forti del perdono, gli errori dei protagonisti fatali e irrimediabili, e il perdono più sottile della pelle.

Uzma Aslam Khan, Thinner than skin, Clockroot Books/Interlink Publishing, 2012
pp. 346, 18 $

Commenti

  1. Bentornata :)
    Ogni tanto passavo di qua...

    Rossana

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    1. Che bello! Allora ancora c'è qualcuno dopo che sono scomparsa per mesi!
      Grazie e un abbraccio!

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  2. Certo che c'è qualcuno. Ti aspettavo fiduciosa. Spero tu stia bene. Non conosco molto la letteratura pakistana ma questo libro mi pare interessante, soprattutto per quello che NON è.
    Anche io ho avuto un lunghissimo periodo di pausa del blog. Poi, pian piano son ripartita anche se mi lecco ancora le ferite...
    Spero di leggerti presto

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    1. Che bello sapere che ci sei e che anche tu hai ripreso il blog!
      Ora torno anche a leggere i blog a cui sono affezionata (il tuo).
      La letteratura pakistana mi sta incuriosendo moltissimo, soprattutto perché riesce a parlare di cose anche straviste e strasentite (religione, donne, rapporti oriente-occidente) in modo davvero non banale...
      a prestissimo allora e un abbraccio!

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  3. Mi sa che devo cominciare a leggere libri che non siano solo in italiano,mi perdo troppe cose!Bentornata.

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    1. Ciao Chandana, benvenuta, ho visitato il tuo blog, che non conoscevo, molto interessante: lo seguirò!

      Sicuramente è sempre bello leggere libri in lingua originale, ma non sarebbe male avere più traduzioni in italiano!
      Comunque altri due libri di Uzma Aslam Khan sono stati tradotti (uno da Francesca Diano e l'altro da Norman Gobetti), speriamo in una traduzione anche di questo!

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  4. Bentornata Silvia! Sono molto felice che tu abbia ripreso a scrivere sul blog. Sai che anche ieri ero venuto qui per vedere se era finita la tua lunga pausa? Devo dire che sono contento. Leggere di libri e di India nei tuoi post è una di quelle piccole (grandi) cose che fanno più bella la giornata. Per il resto in questo periodo sto continuando con Ghosh e il suo Calcutta Cromosome. Sarà che leggerlo in inglese è un po' faticoso per me, ma non è il massimo della sua produzione... Comunque - seguendo un tuo consiglio di qualche tempo fa - ho già comprato Le lineee d'ombra. Ti farò sapere! Ciao e ancora bentornata

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    1. Ciao Gianni!
      Grazie per il tuo commento, una piccola grande cosa che mi ha allietato la giornata!
      Calcutta Cromosome in effetti è molto particolare, a me è piaciuto, anche se di Ghosh ho amato di più altri romanzi. Se quando lo finisci poi ci capisci qualcosa, fammi sapere...!
      E bravo per Le linee d'ombra, fammi sapere anche di quello!
      Grazie e un carissimo saluto

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  5. Bentornata, e che bel ritorno con Uzma... non ho ancora letto questo suo ultimo, ci sono sempre troppi libri. Bello che sei di nuovo qua
    baci
    c.

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    1. Grazie, e sì, quanti libri ci sono da leggere... meglio così!
      un abbraccio!

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  6. Ma ben tornata!
    che bello ricominciare a leggere le tue recensioni, era ora ^-^
    chissà se leggerò questo libro che ci suggerisci, oggi mi è arrivato Dev and Simran, di Eunice De Souza. L'hai letto tu?
    è piccolo piccolo e questo è un buon segno...
    abbracci!

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    1. era ora! :-)
      no, non l'ho letto Dev and Simran: ti toccherà dirmi com'è!
      un abbraccio!

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  7. evviva! sono tornata sabato da un viaggio di due settimane in Uzbekistan e Turkmenistan e leggo solo ora il tuo tanto atteso nuovo post! purtroppo ultimamente ho poco tempo da dedicare ai libri, ma spero di poter recuperare quanto prima! mi sei mancata!

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    1. Ciao Karachan!
      Grazie per il tuo commento!
      Mi devi assolutamente raccontare del Turkmenistan e dell'Uzbekistan, voglio sapere tutto! Pensa che io fra un mese parto per il Kirghizistan (e forse anche un po' di Tagikistan)... Passerò qualche tempo in yurta con i nomadi, non vedo l'ora! Avevo pensato anche all'Uzbekistan ma me lo terrò per la primavera, visto che mi dicono che ad agosto si muore dal caldo...
      Anche io devo recuperare un po' di libri (e di post) arretrati, mi sto impegnando!
      Un saluto e a presto!!!

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