È arrivato il ministero della suprema felicità

"Nell'ora magica in cui il sole è svanito ma la luce perdura, eserciti di volpi volanti si staccano dal baniano del vecchio cimitero e si librano sulla città come fumo. Quando quei grandi pipistrelli se ne vanno, i corvi tornano a casa. Lo strepito del loro ritorno non riesce a riempire tutto il silenzio lasciato dai passeri spariti e dai vecchi avvoltoi dorsobianco, custodi dei morti da più di cento milioni di anni, spazzati via dalla faccia della terra. Avvelenati dal diclofenac. Il diclofenac, l'aspirina delle vacche, somministrato al bestiame come rilassante muscolare, per alleviare il dolore e incrementare la produzione di latte, ha (aveva) lo stesso effetto del gas nervino sugli avvoltoi dorsobianco. Morendo, ogni vacca o bufala da latte rilassata chimicamente diventava un'esca velenosa per i rapaci. Mentre i capi di bestiame si trasformavano in macchine più efficienti per l'industria casearia, mentre la città mangiava più gelati, più crema al caramello croccante, più cornetti con le noccioline, più stracciatella, mentre beveva più frullati al mango, gli avvoltoi iniziarono a curvare il collo come se fossero stanchi e non riuscissero più a tenere gli occhi aperti. Argentee barbe di saliva colavano dai loro becchi, e uno per uno cadevano dai rami, morti. 
Non molti hanno notato la scomparsa dei nostri vecchi amici uccelli. C'erano così tante altre cose da pregustare".


È uscito oggi.
Il nuovo romanzo di Arundhati Roy, vent'anni dopo il primo, Il dio delle piccole cose.

Ho letto solo poche pagine: avvoltoi avvelenati, un iman cieco, un neonato ermafrodita, Delhi, Kashmir.
Mi sembra già magico. 

Lei sarà in Italia a presentarlo la prossima settimana:

il 12 giugno a Roma (19:00, Auditorium Parco della Musica)
il 13 giugno a Bologna (17:30, Biblioteca dell'Archiginnasio: io ci andrò!)
il 14 giugno a Milano (19:00, Teatro Franco Parenti)

Buona lettura, e con chi c'è ci vediamo il 13!


Commenti

  1. Buona lettura Silvia! Aspettiamo presto un tuo post. Per me Il dio delle piccole cose fu uno dei primi approcci con l'India. Sono molto curioso

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  2. Grazie Gianni!
    Anche per me "Il dio delle piccole cose" è stato uno dei primi libri indiani letti (per l'esattezza: il secondo, dopo "I figli della mezzanotte") e non ero ancora mai stata in India.
    Ci pensavo leggendo le prime pagine di questo nuovo romanzo: quel senso di stupore, di meraviglia e di entusiasmo che ho provato leggendo "Il dio" non lo proverò più. Ma proverò (probabilmente) altre cose... vi farò sapere!

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  3. Same here. Lessi The God of small things per la tesi, e dopo la laurea partii per l'India, primo travolgente impatto, e m'innamorai. Ho riletto dopo anni The God of small things, e forse lo compresi meglio, avendo visto, vissuto, sentito, assorbito qualche grammo d'India. Io conto di iniziare stasera o domani a leggere questo suo atteso nuovo romanzo. Non sarà la stessa cosa, lo so, lo sappiamo, ma sarà ugualmente bello leggere.
    Peccato non esserci a Bologna, quanto mi dispiace, ma attendo il tuo racconto...

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  4. Già, lo stupore del primo impatto non ci sarà mai più, e invece ci sarà più consapevolezza, conoscenza, comprensione.
    Sto leggendo, finora molto bello.
    Oggi vado a sentirla!

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  5. Anche a me sta piacendo molto, che emozione che ci vai Silvia... attendo poi un tuo racconto

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  6. Page strong sympathetic, easy reading. This site is really not bad, as well as the articles present pretty good wholesale, good continuation!
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