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Visualizzazione dei post da agosto, 2015

La vergogna

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di Salman Rushdie La vergogna sta al Pakistan come I figli della mezzanotte sta all'India. Così come I figli della mezzanotte   raccontava dell'India che, ottenuta l'indipendenza dagli inglesi, in una sola notte diventa una nazione con tutti i suoi difetti e tentennamenti, allo stesso modo La vergogna lo fa con il Pakistan. Così come il Pakistan è meno popoloso dell'India, le pagine della Vergogna sono meno numerose, come se fosse un fratello minore, e l'intreccio è leggermente meno complesso, anche se lo stile pieno di digressioni, intrecci e personaggi è quello inconfondile di Rushdie. La vergogna è meno monumetale del suo fratello maggiore, come se i colori, le statue di mille divinità e i numerosi livelli di un tempio hindu si fossero trasformati nell'archittettura di una moschea pakistana, pur sempre ricca di intarsi, fronzoli e ricami. È un romanzo più cupo, più sarcastico, più politico, meno famoso e più folle.  L'avevo