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Visualizzazione dei post da agosto, 2010

Grazie

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Ormai che anche questa avventura è giunta al termine, un enorme grazie a tutti gli indiani che hanno reso il mio viaggio assolutamente fantastico, che mi hanno aperto le loro case, le loro cucine, i loro armadi e i loro cuori, che mi hanno scarrozzato in giro, che hanno cucinato i loro piatti migliori, che hanno condiviso con me i loro sari, i loro gioielli e le loro bindi adesive, che mi hanno accompagnato a visitare le loro città, i loro templi, i villaggi dove sono nati, i luoghi in cui sognano e scrivono, che mi hanno fatto scoprire posti che sulle guide neanche esistono, che mi hanno fatto partecipare alle loro serate poetiche e letterarie e che, come se non bastasse, mi hanno riempito di regali e trattata come un pascià. Questa volta non ho fatto tour turistici, non ho praticamente mai dormito in albergo se non a Bombay dove i bambini di Akanksha non potevano certo ospitarmi, ho esplorato più le case che i monumenti e sono diventata familiare con gli oggetti della vita quoti

Al Vodafone Crossword Book Award

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Grazie a Arunava Sinha, traduttore dal bengali all'inglese che ha tradotto, fra gli altri, La ragazza del mio cuore , venerdì sera mi sono intrufolata alla premiazione del Vodafone Crossword Book Award , uno dei piu' importanti premi letterari indiani. La cerimonia si è tenuta nel teatro del National Centre for Perfoming Arts al Nariman Point, un estremo sul mare della grande Mumbai, in una serata calda e piovosa. Il premio è stato istituito nel 1998, sponsorizzato da Vodafone e da Crossword Bookstores, la più grande catena di librerie indiana. L'intento è quello di dare alla produzione lettararia indiana, che vince premi all'estero, un premio indiano che possa competere con altri premi internazionali come il Booker o il Pulizer Prize. Per esempio, alcuni vincitori (noti anche in Italia) degli anni scorsi sono stati: Giochi sacri, Mare di papaveri, Maximum city, La stanza della musica, Hotel Calcutta, Eredi nella sconfitta . Il premio si divide in quattro

Ritorno a Bombay

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Bombay, di nuovo. Eccomi qui dopo 3 anni, in questa assurda citta'. Dopo aver camminato nei suoi vicoli in molti libri , sono tornata a camminarci con le mie gambe. Niente e tutto e' cambiato. Sento oggi sulla pelle umida di monsone perche' i libri che sono ambientati qui hanno quel fascino particolare: ogni storia e' possibile, ogni storia si intreccia con tutte le altre. Ogni storia, anche la mia.

Tagore a Shantiniketan

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Primo post di questo blog scritto dalla terra indiana (anche se dopo un bel po' di tempo dal mio arrivo in India). Immediatamente arrivati a Calcutta e conosciuta la sua famiglia, Dhananjay Ghosal, il poeta che ci ospita nella città della gioia, ha affittato per noi una macchina e ci ha portato a Shantiniketan, villaggio universitario fondato da Tagore. Inizia qui il mio viaggio nella letteratura bengalese. Tagore è immenso, ma è solo la punta di un iceberg di un mondo che risuona di poesia e musica.  Di questo mondo incontriamo un amico di Dhananjay, un Baul, un "menestrello" (menestrello! che parola antica e sognante) che ci canta "canzoni folk bengalesi", appassionato e preciso. Assaporo l'intensità della musica, non capisco le parole e le scambio mentalmente con una delle mie poesie preferite di Tagore. La meraviglia che risveglia la vita. Credevo che il mio viaggio fosse giunto alla fine mancandomi oramai le forze. Credevo che l