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Visualizzazione dei post da settembre, 2009

Randamoozham (Second turn)

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di MT Vasudevan Nair Il Mahabharata secondo Bhima MT Vasudevan Nair è un altro degli scrittori in lingua malayalam (la lingua del Kerala) che ho letto in traduzione inglese. Più spesso chiamato semplicemente MT, scrittore, sceneggiatore e regista, è nato nel 1933 in un piccolo villaggio ed è uno degli autori contemporanei più amati in Kerala. Randamoozham (tradotto in inglese con Second turn ) è forse il suo capolavoro: l'autore reinventa la storia del Mahabharata, rivisitandola dal punto di vista di uno dei suo protagonisti, Bhima. Per far questo MT " legge fra le righe, espandendo i silenzi della narrazione ", trovando spazi e tempi per sentimenti nuovi fra la miriade di storie, digressioni e personaggi. Nel Mahabharata , il grande poema epico indiano, Bhima è il secondo dei Pandava, i cinque fratelli che combattono per il regno contro i cugini Kaurava nella grande lotta fra Bene e Male. Bhima è figlio del dio del vento e la sua caratteristica principale

Vaikom Muhammad Basheer

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Vaikom Muhammad Basheer è arrivato nella mia vita in un triste giorno d'inverno in Germania, uno di quei giorni in cui ti chiedi "ma cosa ci faccio qui" e sogni di essere Altrove. E' arrivato a sorpresa nella cassetta della posta, in una busta marrone consunta, con il suo libro di racconti Poovan bananas and other stories che odorava di India, anche se io ancora quell'odore non lo conoscevo perché in India non c'era mai stata. Me l'aveva mandato Prem, un amico indiano appena conosciuto per email che mi voleva far conoscere il suo scrittore preferito. Non sapevo chi fosse, né sapevo che da lì a pochi mesi, sempre grazie a Prem, avrei conosciuto sua figlia e parlato di lui, dei suoi libri e della sua vita, sorseggiando chai in una libreria di Calicut, in Kerala. Però mi è subito entrato nel cuore, portandomi per primo sulla spiaggia di Calicut, negli anni Trenta, dove i giovani gandhiani si facevano picchiare ne

La ragazza giusta

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Ho letto solo in questi giorni l'annuncio che Vikram Seth sta scrivendo un sequel del suo celebre romanzo Il ragazzo giusto . Il sequel sarebbe ambientato nell'India di oggi e seguirebbe le vicende di Lata, la protagonista in età da marito del Ragazzo giusto , ormai diventata nonna, in cerca a sua volta della "ragazza giusta" per il nipote. Il tutto dovrebbe essere una scusa per addentrarsi nell'India contemporanea e forse anche in altre nazioni. Il titolo non potrà che essere La ragazza giusta e il sequel è annunciato per il 2013, vent'anni dopo Il ragazzo (come vola il tempo...), il che dovrebbe lasciare abbastanza tempo (ma non troppo per la verità, visto che le pagine sono 1600 e che appunto il tempo vola) per leggersi o rileggersi il bel romanzone di Seth. Sono sempre scettica sui seguiti di ogni tipo, che il più delle volte mi sembrano delle basse operazioni commerciali. Ma penso che Seth sia uno scrittore serio e quindi colgo l'occasione

Amitav Ghosh a Mantova

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Anche se sto iniziando a diventare un po' allergica ai vari festival che ormai impazzano per l'Italia, quello della letteratura di Mantova , appena concluso, mi è sempre piaciuto. Quest'anno c'era un'intera retrospettiva dedicata ad Amitav Ghosh , con ben tre incontri su diversi temi della sua varia e raffinata scrittura. Quello che mi interessava di più, incentrato sulla saga familiare e i romanzi storici, era proprio nell'unico giorno in cui non potevo andare. Mi sono "accontentata" dell'incontro di sabato, condotto da Franco La Cleca e Giuseppe Cederna e dedicato ai reportage di Ghosh, Estremi Orienti e Circostanze incendiarie , due libri che fra l'altro non ho ancora letto. Nella bella cornice del teatro Bibiena, Ghosh ha risposto alle domande su che cosa significhi essere indiani, su quale ruolo ha nel mondo di oggi un popolo di emigranti a contatto con realtà molto diverse fra loro, un popolo che conosce degli estremi che noi,