Il rumore dell'acqua

di Sanjay Bahadur

Ho sempre associato la narrativa mineraria (se così si può dire!) all'Ottocento verista o naturalista: come non ricordare per esempio Rosso Malpelo o Germinal?

Invece questo romanzo, ambientato in una miniera di carbone indiana, è dei giorni nostri e parla, a modo suo, anche dell'India di oggi, pronta a sacrificare vite umane in nome dello sviluppo, intrisa di politica e burocrazia che si infiltra, come l'acqua, in ogni anfratto della vita umana. 


L'autore, al suo primo romanzo, è stato un dirigente del Ministero del Carbone (già è significativo il fatto che esista in India un tale ministero) e si capisce chiaramente che le sue conoscenze del mondo minerario sono approfondite e di prima mano.

La storia è quella di un incidente che avviene in una miniera "all'ultima fase di sviluppo", cioè una miniera di serie B, in cui si estrae "l'ultima libbra di carne della terra", in cui vengono mandati i minatori più fastidiosi: i troppo vecchi, i troppo giovani, i troppo ribelli.

Il protagonista, Raimoti, è un minatore che va verso la pensione, un po' strano e un po' matto, silenzioso, pieno di fissazioni e paranoie, con un debole per la musica e la mariuana, ma con un suo gruppetto di reietti pronti a seguirlo.

E noi lo seguiamo nella sua "vitaccia da talpa" (come diceva Verga), nel "ventre tombascuro della terra, duecentocinquanta piedi sotto l'arida crosta, dove è tranquillo e fresco; e il silenzio carbonico è infranto solo dal vago fruscio dell'acqua".

Quando siamo con lui e con la sua paura della "Bestia", sempre in ascolto del rumore dell'acqua che potrebbe da un momento all'altro inondare la miniera, siamo sempre immersi in un mondo poetico, visionario, atavico.

Ai capitoli poetici vissuti a fianco di Raimoti se ne alternano altri dal ritmo più veloce e pungente che descrivono il mondo del lavoro della miniera, la vita grigia degli ingegneri, i rapporti della gerarchia mineraria, gli scontri sindacali e gli opportunismi, la vita delle famiglie dei minatori.

Sanjay Bahadur è bravo infatti ad affiancare registri completamente diversi, dal monologo evocativo e poetico alla descrizione di cassoni e pulegge o delle trattive sindacali. 
L'elemento che lega questi mondi distanti e con cui si apre ogni nuovo capitolo è sempre l'acqua: quella di una doccia lussuosa, di un bicchiere di whisky ghiacciato o la pioggia che cade aleggiando sul villaggio, mentre giù, nelle viscere della terra, l'acqua significa semplicemente morte.

Un romanzo che fa riflettere, che va oltre alla denuncia sociale: la poesia che si affianca alla dura vita del minatore di certo non gli dà un senso in quell'arido mondo "di sopra" che contabilizza la tragedia a suo tornaconto, ma lo illumina nella sua lotta per e contro la vita.


Commenti

  1. Diverso dal solito. Non ne avevo sentito parlare. Significativo anche che lo scrittore sia stato Ministro e comunque descriva le problematiche relativa all'estrazione del carbone. Ma te lo immagini tu, chessò La Russa, ha scrivere un romanzo che descrive le problematiche delle missioni di pace all'estero?

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  2. Non farmi dire che cosa potrebbe scrivere La Russa! :-)
    L'autore comunque non è stato ministro, ha lavorato nel ministero come dirigente (ma senza essere ministro) e adesso non ci lavora più.

    In effetti non se ne è sentito parlare molto in Italia; non so in India, però è stato nella long-list del Man Asian Literary Prize.

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  3. Scusa, avevo letto troppo velocemente.

    Comunque è vero che certi libri andrebbero pubblicizzati meglio. Ci sono una manciata di libri che ricevono troppa promozione e altri niente...

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  4. Bello: questo lo leggerò senz'altro. Mi vien in mente una strana prosa di Amitav Ghosh che si intitola Oil Encounter nella quale l'autore si stupisce, e in parte rammarica, che nessuno abbia mai scritto romanzi sul mondo del petrolio. Qui, tutto sommato, non siamo lontani dal quell'argomento. Mi piace molto soprattutto l'idea della poesia del sottosuolo.
    Tra i nostri ministri (ex in effetti), Bondi è autore di poesie. Non so come siano, certo qualche problema glielo danno le rime con "Berlusconi".

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  5. Ciao Alessandro!
    Carbone e petrolio... chissà, magari qualcuno scriverà qualcosa di simile sul petrolio, forse è un argomento talmente complesso che nessuno ci si è messo, ma in effetti ne potrebbe venir fuori un romanzone con i fiocchi...

    Ah ah ah! Per il momento anche io prima di passare a Bondi mi dò ad altre letture. Lo leggerò dopo La Russa. :-)

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  6. ciao silvia,

    sono contenta che poi l'hai letto, che mi avevi detto che l'avevi comprato, nel 2009...

    a me è piaciuto tantissimo questo libro e infatti ne avevo scritto su globalstories. Raimoti è un personaggio molto poetico!

    a presto,

    cris

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  7. In effetti, ci ho messo ben due anni prima di iniziarlo, meglio tardi che mai!
    Raimoti è un bel personaggio, poi secondo me è efficace perché l'autore lo fa vedere dall'interno (che è il suo volto più poetico) e dall'esterno (dagli altri invece è considerato un po' matto) e questo interno ed esterno coincidono anche spesso con l'interno/esterno della miniera.

    Abbiamo letto dei pezzi del primo capitolo al reading indiano di Amnesty, penso che siano piaciuti molto: spero che qualcun altro lo leggerà.

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  8. sì, hai ragione, è proprio quel coincidere di opposti di Raimoti e della miniera, che sono i due personaggi principali del romanzo, che fa la forza del libro.

    a presto,

    cris

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  9. Interessantissimo blog, anche e specialmente per chi come me in India ci vive e, strano mistero, non viene a conoscenza della letteratura indiana perchè inondato da Bollywood in ogni media.
    grazie!

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  10. Ciao FDM e benvenuto in questo blog!
    E' vero, Bollywood imperversa (e d'altra parte mi piace pure molto - almeno certi film), ma se la vai a cercare la letteratura la trovi sicuramente (siccome è il mio massimo interesse, in India ne ho sempre vista molta!).
    Che fai di bello in India? Vado a leggermi i tuoi blog, a presto!

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  11. Hello Silvia - a friend forwarded your blog to me. I read it with pleasant surprise. As an author, it is a great feeling to know that one's writing connected with readers in another country and culture. You seem to have grasped the nuances very well. Thank you for reviewing it. Since you liked the book - you may like to know my next novel named "Hul" is soon to be published. It's a historical about a huge tribal revolt against East India Company in 1855. Hopefully, it will some time be translated into Italian as well. My email is bahadur_sanjay@yahoo.com. Best wishes..... Sanjay Bahadur (India).

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  12. Thanks a lot for your comment, Sanjay!
    It is a great pleasure to receive a comment directly from the writer of a book I enjoyed so much.
    I found your novel very impressive especially for all the different perspectives offered to the reader.
    And hearing about your next novel is great news! So, I guess it is about the Santhal hul, it sounds really interesting and I will read it for sure. Please let me know once it is published.
    Best wishes!

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