10 anni dopo

Il tempo, i tempi.
Ci sono cose che hanno tempi diversi dai nostri, da quelli che ci aspettiamo, da quelli che vorremmo, dal nostro "tutto e subito".
I semi piantati crescono, a distanza di anni, o di decenni.
Anche quando ormai ci abbiamo rinunciato e abbiamo stabilito che ormai "non è più tempo". Ma alla fine il tempo non lo decidiamo noi.

Ho conosciuto Rajeevan 10 anni fa, a Calicut in Kerala, nel campus dell'università, a un pranzo in una capannetta di adivasi vicino a un fiume.
Lui era il direttore di una piccola casa editrice, Yeti books, un poeta in lingua malayalam e in inglese. 
Abbiamo parlato di letteratura, poesia, teatro, di India, di religione, di tante cose.

Lui ha provato a venire in Italia una volta che era in Croazia, ma gli hanno rifiutato il visto.
Ho fatto da garanzia per farlo venire qua, giurando per iscritto che se lui diventava un clandestino io andavo nei guai. Gli hanno respinto nuovamente il visto.
Ho provato a contattare tutti i festival di poesia in Italia per cercare di farlo invitare. Nessuno mi ha mai risposto.

Poi sono di nuovo andata a trovarlo a Calicut, questa volta nel suo appartamento in città. Abbiamo parlato tanto che alle sette di sera ci siamo resi conto che ci eravamo dimenticati di mangiare il pranzo.
Ci siamo scritti quando lui era a New York, in Polonia, in Israele, in giro per festival, e ovviamente a casa sua in Kerala.

Dopo tanti festival e workshop in giro per il mondo, finalmente è toccato il momento dell'Italia.
Dopo 10 anni dal nostro primo incontro, lui è arrivato su quel ramo del lago di Como, con il mano il suo romanzo pubblicato in inglese. E da domani saremo insieme saremo a Bologna, Firenze, Venezia.

Tutta la mia relazione con l'India è così. C'è un filo sottile, tanto sottile che a volte non si vede. Ci sono momenti di frenesia folle, e momenti di distacco e di riflessione, ma c'è sempre quell'onda che oscilla e che, quando meno te lo aspetti, raggiunge il suo massimo, come in un ciclo di rinascita.

Se la sua visita fosse avvenuta anni fa quando ci speravo, mi sarei messa a saltare e cantare per l'eccitazione. Ora che è arrivata che non ci speravo più, e quasi me ne ero dimenticata, sono semplicemente e profondamente felice.

Rajeev, benvenuto nel mio paese.
Spero sappia accoglierti allo stesso modo in cui il tuo ha accolto me.


Commenti

  1. Che bello!!!!
    A Venezia dove? Come? Quando?
    Fammi sapere!

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  2. un benvenuto anche da me - perfetta sconosciuta - sull'onda dell'em(sim)patia!
    :-)

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  3. Ho i brividi. Benvenuto anche da me, e sì che l'Italia lo accolga come l'India ci accoglie e come ci ha sempre accolto.
    Approfitto anche per un saluto a te, Silvia, e Sonia ed Elisa.

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  4. Silvia, vedo solo ora la tua mail!
    Mi spiace
    Magari la prossima volta mi chiami, se vuoi, e ci mettiamo d'accordo
    Spero davvero che l'Italia sappia dargli quello che tanta India ha dato a noi
    Ciao

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  5. Carissime, vi rispondo solo ora, i giorni con Rajeev sono stati concitati e pienissimi, poi ci si è messo anche in Natale e il fatto che sono stata via.
    Racconterò meglio, ma devo dire che alla fine l'Italia lo ha accolto benissimo (e non solo per merito mio!!): lui dice che sono stati i giorni più belli della sua vita, passati fra l'arte e la cultura, fra gente cordiale e in un mondo in cui ogni giorno c'era qualcosa da imparare.
    A presto!

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