Ravan & Eddie
di Kiran Nagarkar
Ravan ed Eddie. Due bambini cresciuti a pochi passi l'uno dall'altro, nello stesso chawl, condominio popolare brulicante di persone nella Bombay degli anni Cinquanta, ma divisi fin dalla nascita. Divisi dalla linea che passa fra il quarto e il quinto piano, la linea che separa gli indù dai cattolici.
Ravan ed Eddie. Due bambini cresciuti a pochi passi l'uno dall'altro, nello stesso chawl, condominio popolare brulicante di persone nella Bombay degli anni Cinquanta, ma divisi fin dalla nascita. Divisi dalla linea che passa fra il quarto e il quinto piano, la linea che separa gli indù dai cattolici.
Ma soprattutto divisi dall'incidente raccontato nel memorabile incipit del libro: Ravan, ancora neonato, diventa "l'assassino" del padre di Eddie proprio lo stesso giorno in cui Eddie nasce.
Più avanti, Ravan (induista) viene cacciato dalla Sabha, covo di estremisti indù, lo stesso giorno in cui Eddie (cattolico) vi entra, accolto a braccia aperte da Guruji e dalla promessa di una stilografica.
Ravan inizia a prendere lezioni di tae kwon do, mentre Eddie legge le storie del Mahabarata di nascosto dalla madre, che quando lo scopre trascina l'idolatra in chiesa per farlo esorcizzare.
Il film preferito di Ravan è Dil Deke Dekho, quello di Eddie Rock around the clock. Entrambi vedranno i loro film preferiti decine di volte, ruberanno per pagarsi il biglietto, ma non si incontreranno neanche sulla strada del cinema.
E intorno alle loro vite parellele, che dall'infanzia arrivano fino alla giovinezza, conosciamo gli abitanti del chawl, che nel loro microcosmo sembrano rappresentare la vita, l'atmosfera e i problemi dell'intera città di Bombay. Prima di tutto le loro madri, presenze fondamentali delle loro vite parallele, visto che il padre di Eddie è morto e quello di Ravan è uno sfaccendato la cui unica attività è passare dal letto alla poltrona.
E poi i vicini, divisi dalle diverse tradizioni cattoliche o indù, dalle diverse abitudini per quanto riguarda l'uso dei bagni, gli indumenti, le festività e le lingue (i cattolici parlano inglese e konkani, visto che vengono dall'ancora portoghese Goa, gli indù il marathi), tanto che "si può dire a occhio se uno è cattolico o indù", come se ce l'avessero scritto in fronte.
L'autore, Kiran Nagarkar, scrive sia in inglese sia in marathi. Curiosamente, iniziò Ravan & Eddie in marathi negli anni Settanta, e lo riprese solo nel 1991, per pubblicarlo poi in inglese.
Lo stile di Kiran Nagarkar è ciò che rende speciale Ravan & Eddie (il link, secondo consuetudine, è alla scheda del libro dell'editore che lo ha pubblicato, in questo caso Metropoli d'Asia, una nuova casa editrice con interessi asiatici: vi invito a sbirciare fra i titoli per trovare tanti altri interessanti romanzi indiani).
I toni del libro infatti sono quelli scanzonati, picareschi, divertenti, ironici di due ragazzini che odiano i compiti e che vogliono giocare con gli aquiloni. Con tutti i voli onirici, strampalati e iperbolici tipici della fantasia di due bambini che a poco a poco diventano grandi e che riescono a farci sorridere anche quando l'inquietudine e il dolore della vita si impossessano di questi due adorabili diavoletti.
Me lo hanno regalato a Natale ma ancora non lo leggo. Mi ha incuriosita molto. Hai visto che bella collana che stanno facendo? Sabato ne ho comprato uno uscito da poco sull'omosessualità. Se non ricordo male si chiama Il mio ragazzo
RispondiEliminaIo non li ho ancora visti nelle librerie questi di Metropoli d'Asia, sebbene abbia seguito le newsletter. Questo lo volevo leggere anche perché lui sarà al Salone del Libro di Torino (dove spero di andare).
RispondiElimina..E allora ci vediamooooo!
RispondiEliminaciao Silvia! molto interessante questo suggerimento di lettura, e non sapevo di questa nuova casa editrice...
RispondiEliminaInvece sapevo del programma del salone del libro di Torino dedicato all'India. Perchè non ci diamo appuntamento là tutti quanti in uno dei giorni di apertura? mi sembra di capire che in molti di 'noi' vorrebbero andarci.
buona giornata, baci, elisa
Anche io me l'ero fatto regalare a Natale, e l'ho letto solo ora. Anche a me interessa molto "Il mio ragazzo" ma ancora non l'ho letto.
RispondiEliminaAdesso invece ho iniziato un altro libro della collana, "Le ceneri di Bombay" di Cyrus Mistry, fratello di Rohiton Mistry.
In effetti non si vedono moltissimo in libreria questi libri, li ho visti solo in una o due librerie.
Sì, carissime, cerchiamo di vederci a Torino! Io in verità non so ancora quando e se ci posso andare perché forse sarò via in quei giorni, ma spero di esserci e di incontrarvi!
Bello, un consiglio di lettura veramente interessante! Neanche io sapevo di questa nuova casa editrice, molto interessante.
RispondiEliminaQuanti libri vorrei leggere, ne avrò mai il tempo?
Torino per me è molto lontana, ma mi piacerebbe esserci!
Vale
Ma compriamo gli stessi libri allora!!!:)
RispondiEliminaVale, speriamo bene per Torino, allora!
RispondiEliminaSonia, sembrerebbe proprio di sì! :)
ciao Silvia, mi hai fatto venire voglia di leggerlo "Ravan & Eddie".
RispondiEliminaLa nuova collana Metropoli d'Asia mi piace molto. Mi sto leggendo "Le ceneri di Bombay" di Cyrus Mistry, e ho comprato su web Zhu Wen "Dollari, la mia passione".
Anche io non li ho mai visti in libreria.
Ci sentiamo appena li ho letti.
un abbraccio, cris
Allora stiamo leggendo lo stesso libro!
RispondiEliminaSilvia, complimenti per il tuo blog. E' davvero interessantissimo e di grande utilità per chi, come me, è sempre alla ricerca di nuovi libri di autori indiani. Grazie mille! Continuerò a leggerti con grande interesse :-)
RispondiEliminaciao Claudia (alias Claudia La Strega di aNobii, se ho ben capito, giusto?).
RispondiEliminaGrazie mille e un caloroso benvenuto da queste parti!
Sì Silvia, sono sempre io :)) Grazie e un abbraccio!
RispondiEliminaCiao Silvia, anch'io mi sto leggendo, anzi, divorando, tutta la serie di Metropoli d'Asia! l'ultimo è stato "Come un diamante nel cielo, di Shazia Omar, ambientato a Dhaka, Bangladesh. Forse per ora quello che mi è piaciuto meno...
RispondiEliminaUn saluto!
Anto (Bollywood Italia)
Ciao Anto,
RispondiEliminanon l'ho ancora letto "Come un diamante nel cielo", ma anche io piano piano mi do da fare a leggerli!
Un salutone
... finito ieri sera, il merito principale del romanzo mi sembra quello di avere raccontato con toni lievi e divertenti le situazioni, a volte davvero drammatiche (quasi insostenibili) che si trovano ad affrontare questi due figli di Mumbai ... cosi una madre umiliata dentro la propria casa o un suicidio di una ragazza storpia ma col cuore d' oro, vengono filtrati da una prossa leggera che rispecchia la purezza dello sguardo dei bambini.
RispondiEliminaCiao Graziano,
RispondiEliminasono d'accordissimo con quello che dici, anche situazioni inquietanti o dolorose vengono descritte con toni lievi e ironici.
Quello che succede intorno a loro è spesso drammatico (la storia della madre "spodestata" dalla prostituta è stato per me durissimo), e anche il loro stesso diventare grandi lo è, in modo più nascosto ma forse ancor più doloroso.