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Visualizzazione dei post da marzo, 2016

La trilogia dell'oppio: caro Amitav...

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Caro Amitav, sei un mare in tempesta, un fiume un piena, un diluvio universale.  La tua trilogia dell'oppio è un mare di parole, un fiume di storie, un diluvio di immaginazione. Con il tuo mare di parole , mi hai conquistata con la storia di Deeti e Kalua intrecciata a quella della coltivazione dell'oppio.  Alla fine sono rimasta lì, in mezzo all'Oceano, con un piede sulla Ibis e uno su una scialuppa di salvataggio, nel bel mezzo di una tempesta. Per tre anni.  Nel tuo fiume di storie , pensavo di rincontrare anche la storia di Deeti, ma presto ho capito che la storia era più grande, più lunga e più complessa, e alla trama bisognava intrecciare nuovi fili, nuove storie, perché l'oppio è più grande di tutto, porta fino in Cina. E infine, mi hai scaraventato addosso il tuo diluvio di immaginazione, portandomi nel cuore della guerra dell'oppio, nel mondo militare dei sepoy, proprio al centro delle battaglie navali. E alla fine di tutto qu

The storyteller's tale

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di Omair Ahmad Siamo a Delhi nel diciottesimo secolo, quando la città viene invasa e devastata dagli eserciti afghani di Ahmad Shah Abdali. Ma mentre la guerra imperversa con distruzione e morte, c'è un duello più sottile, una battaglia più raffinata che viene condotta con armi più affilate. È la battaglia del raccontare storie. In questa piacevole novella di Omair Ahmad, infatti, saper raccontare una storia significa avere un'occasione di riscatto.  La cornice narrativa è quella di un Narratore, di un Cantastorie (lo Storyteller del titolo), che non ha altro nome se non quello dato dal suo particolare mestiere: il cantastorie, appunto.  Un mestiere che gli permette di sbarcare il lunario a Delhi, di certo senza arricchirsi: tutto quello che possiede sono "le sue storie, la sua libertà e, di fronte, una strada da percorrere". E anche una piccola casa, che però viene distrutta dalla furia del saccheggio degli invasori, così che non gli ri