Incontri d'India (e Sri Lanka) a Bologna

Una delle cose più belle di questo blog è che ho conosciuto, e continuo a conoscere, persone fantastiche.

Venerdì scorso è stato in questo senso una giornata speciale: a pranzo ho incontrato nuovamente le mie carissime amiche di blog Clara e Sonia, e il tempo con loro è volato a parlare di India e Nepal (e anche di Giappone), tanto che mi è venuta una voglia matta di ripartire al più presto verso oriente (magari con loro: che ne dite di un bel viaggietto insieme?).

Poi, nel pomeriggio, sono andata a un incontro in cui con mia grande gioia ho finalmente conosciuto Sunil, che scrive il bel blog Awaragi.

L'incontro era una puntata di Dia-logo, una rassegna estiva di incontri letterari con le comunità straniere in giro per le piazze e i giardini di Bologna ed era dedicato al subcontinente indiano.
E' stato davvero interessante: si parlava di un personaggio del Paziente inglese, il romanzo dello scrittore Michael Ondaatje (nato in Sri Lanka e ora residente in Canada). Il romanzo ha vinto il Booker Prize nel 1992 e dalle sue pagine è stato tratto il film omonimo vincitore di 9 Oscar.

Dal confronto fra film e libro emerge che uno dei personaggi, Kip, il soldato sikh che si trova in Italia durante la seconda guerra mondiale, ha avuto un ingiusto trattamente nel passaggio dal libro allo schermo: nel romanzo aveva un suo spessore, una sua storia, le sue idee sul colonialismo e sulla politica di quegli anni, mentre nel film è diventato un personaggio secondario che serve quasi unicamente a portare avanti la storia d'amore.

Questo è stato lo spunto per raccontare invece dei giovani soldati del subcontinente che hanno combattuto in Italia a fianco degli Alleati durante la seconda guerra mondiale: Sunil ci ha raccontato del loro coraggio, delle loro difficoltà nel freddo italiano di dicembre, e anche delle loro storie d'amore.

E poi, mi sono persa nella simpatia della comunità di Sri Lanka, nelle danze singalesi e nella lettura delle poesie di Michael Ondaatje, che è anche un bravissimo poeta: ho respirato nuovamente il profumo di Ceylon, ed è con questo profumo addosso che riporto qui una delle sue poesie (nella traduzione di Giovanni Pitino, tratta da Aria di famiglia, un viaggio in Sri Lanka sulle orme della propria famiglia: consigliatissimo). 

L’uomo che sbuccia la cannella

Fossi l'uomo della cannella
salirei sul tuo letto
a sporgere polvere di gialla scorza
sul cuscino.

Ne odorerebbero i seni tuoi e le spalle
mai più potresti camminare per mercati
senza la professione delle mie dita
su di te. Il cieco inciamperebbe
certo d'esserti vicino
per quanto tu possa lavarti sotto pioggia di grondaie, monsone.

Qui in alto sulla coscia
su questo liscio pascolo
prossimo ai tuoi peli
o la piega
che taglia la tua schiena. Questa caviglia.
Sarai nota agli stranieri
come la moglie dell’uomo della cannella.

Potevo appena guardarti
prima del matrimonio
mai toccarti
– il naso di tua madre dal naso affilato, i tuoi rudi fratelli.
Affondavo le mani
nello zafferano, le camuffavo
sulla pece fumante,
aiutavo a raccogliere di miele...
Un giorno al fiume 
ti toccai nell'acqua
e i nostri corpi rimasero liberi,
potevi abbracciarmi e restar priva dell'odore.
Salisti a riva e dicesti

                        così tocchi le altre donne
la moglie del falciatore,
la figlia di quello della calcara.
E cercasti sulle tue braccia
il profumo perduto
                  e capisti

                  che vale
essere la figlia dell’uomo della calcara
lasciata senza traccia
come un atto d'amore senza parole
ferita senza il vanto di una cicatrice.
Portasti
il ventre alle mie mani
nell’aria asciutta e dicesti
Sono la moglie
dell’uomo della cannella. Annusami.

Commenti

  1. Sono un'amica di Clara e sono felice di leggere questo post sul vostro (ri)incontro. Non so nulla di India, ma ho letto Il paziente inglese dopo aver versato fiumi di lacrime per il film.
    Penso che la manifestazione di cui parli sia stata spettacolare, Bologna mi pare molto aperta culturalmente, certo più di Milano. Love

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  2. Ciao e grazie mille del tuo commento!
    Dopo questo incontro voglio leggere anche altri libri di Ondaatje, anche le sue poesie sono molto belle, anche perché sono stata l'anno scorso in Sri Lanka e mi è piaciuta moltissimo.

    Anche a me piace molto Bologna e la trovo più aperta di altre città italiane (e lo dico da non bolognese, mi sono trasferita qui qualche anno fa), sicuramente ricca di attività culturali. La manifestazione era molto interessante ma anche molto spontanea e casalinga, a dimostrazione che se si vuole si possono fare delle belle cose anche senza grandi mezzi.

    a presto!

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  3. Silvia, che piacere leggere questo post. Innanzitutto ho fatto un salto sul blog di Awaragi, incredibile, comincerò a leggerlo. Poi, grazie per la poesia di Ondaatje, comprerò quel libro di poesie, sono secoli che lo voglio! Io amo molto Ondaatje, soprattutto per The English Patient, che negli ultimi anni è diventata una sorta di Bibbia. La scrittura è incredibile. Gli altri suoi mi sono piaciuti, ma meno. In Sri Lanka ci eravamo stati nel 1999, sempre durante il nostro primo viaggio in India, mi ricordo i mattini, erano puro splendore, il mare, e la sensazione di essere sospesi nel tempo. Da lì, siamo andati a Delhi, nel cuore della vecchia Delhi, nel caos più incredibile. Altro mondo, altro viaggio.
    Intanto continuo a perdermi in Vikram Chandra, nei suoi racconti così impregnati di Bombay, che quasi piango.
    Sarebbe bello fare un viaggetto insieme! Una sorta di trans-asiatica (si dice?!) passando per i luoghi che amiamo e quelli che non abbiamo ancora visto. Il Pakistan, ad esempio ;-)
    Buona giornata

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    1. ciao clara carissima, sono in partenza per Berlino, sto correndo a prendere l'aereo, ti scrivo meglio più tardi!
      grazie del commento e a presto!

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    2. Eccomi!
      Il libro che ho preso di Ondaatje è una specie di libro di memorie alla ricerca delle storie in Sri Lanka dei suoi genitori e nonni, non sono solo poesie (anzi, ce ne sono solo alcune), è affascinante se sei stata in quei posti.

      A me è piaciuta moltissima anche la parte interna dello Sri Lanka, Sigirya e giù di lì, e anche la parte tamil, aperta da pochissimo dopo la guerra, e ancora piena di ferite.
      Certo un altro mondo rispetto a Delhi!

      Ok, allora vada per la transasiatica con tappa pakistana! :-)

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    3. Anche a me è piaciuta tantissimo Sigirya, e quelle zone interne, c'era un'atmosfera a dir poco magica... spero prima o poi di trasformare i miei taccuini asiatici in un romanzo ;-) Buona notte

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  4. Carissima, è stato un piacere rivederti. Peccato per l'incontro serale con Sunil, mi piacerebbe conoscerlo di persona prima o poi.
    Si, un viaggio insieme sarebbe bello...magari in treno.....anche se per il Nepal c'è qualche problema.....
    Buona Berlino...che è stupenda anche lei....

    Baci
    Sonia

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    Risposte
    1. Ciao Sonia,
      Berlino è molto particolare, ci ero stata 12 anni fa in vacanza, e ora ci sono tornata per lavoro, l'ho trovata molto cambiata e rinnovata in una fase positiva di rinascita!

      Ok, andiamo in treno, poi proseguiamo in autobus per il Nepal, e poi anche a piedi (vuoi non metterci un trekking himalayano?)! :-)

      Baci e spero a presto!

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  5. Bene. Se il viaggio non è solo per signore, vengo anch'io!

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