Come diventare ricchi sfondati nell'Asia emergente

di Mohsin Hamid

Amore o denaro? Che cosa conta di più nella vostra vita? E nell'Asia emergente?

Leggere questo libro mi ha fatto venire in mente uno dei miei giorni passati ad Akanksha, un'associazione indiana che si occupa dell'istruzione dei bambini degli slum di Bombay e di Pune.
La storia è raccontata in questo vecchissimo post, ma in pratica la domanda dell'insegnante alla classe era: conta di più l'amore o il denaro? Le risposte dei bambini che vivono negli slum di Bombay, nel cuore pulsante dell'Asia emergente, sono state chiarissime: il denaro. Senza quello non si va da nessuna parte.

E così lo scrittore pakistano Mohsin Hamid, autore del Fondamentalista riluttante (a proposito: qualcuno ha visto il film tratto dal libro? io non ci sono ancora riuscita...), sulla scia di questa certezza, scrive un libro brillante e originale nello stile, con l'espediente di essere un libro di self-help, di autoaiuto, come quelli per smettere di fumare o riacquistare la fiducia in se stessi.

Come contenuti in realtà non aggiunge molto di nuovo per chi è abituato al filone che potremmo definire "della nuova India emergente e corrotta dallo sviluppo disumano", un po' in stile Tigre bianca (e chi non è abituato troverà il tutto molto interessante, in effetti lo è, per questo alla fine ho letto tanti libri!).
La storia è infatti quella un poveraccio senza nome nato in un villaggio senza nome dell'Asia emergente che si trasferisce in una città senza nome e da lì inizia la sua mirabolante ascesa economica, fino a diventare un imprenditore nel campo dell'imbottigliamento dell'acqua minerale.



I capitoli del libro esplicitano i dodici passi da compiere per raggiungere l'obiettivo più importante (diventare ricchi): trasferisciti in città, fatti una cultura, non innamorarti, evita gli idealisti, impara da un maestro, mettiti in proprio, tieniti pronto a ricorrere alla violenza ecc.

E con questi passi, sempre con spregiudicatezza nel corrompere e nell'allearsi con chi più conta (ma d'altra parte non si può fare altrimenti), seguiamo tutta la sua vita: infanzia, adolescenza, matrimonio, figli, vecchiaia.

Il "tu" persistente con cui l'autore si rivolge al suo protagonista è ben riuscito (se me lo avessero detto prima non ci avrei creduto) e ci coinvolge al massimo nella storia, nelle sue 150 pagine: un'intera vita in poche ore.
Il tutto ha un tono decisamente cinico, ironico, che gioca sugli stereotipi in modo intelligente, e che potete assaporare leggendo qui.

Ma venendo a noi... e l'amore?
Accanto a lui, come in una vita parallela, seguiamo decennio dopo decennio anche la storia della "bella ragazza", che riesce pure lei a diventare ricca partendo da zero (come farà? la modella, anche qui niente di nuovo): un amore possibile, ma ricordiamo che la regola numero tre è "non innamorarti".

E cosa rimane allora alla fine della storia? Una tristezza profonda, un'amarezza infinita che all'inizio non avresti detto per un libro dal tono così "smart". Ed è proprio in questa tristezza la forza del libro: ci chiediamo allora dove stia la felicità, nella vita.

Come diceva una ragazzina dello slum di Bombay, voce fuori dal coro di fronte alla domanda "amore o denaro?": una vita senza amore è una vita triste, e se è triste, che senso ha?


Mohsin Hamid, Come diventare ricchi sfondati nell'Asia emergente, Einaudi 2013  
Traduzione di Norman Gobetti 
pp. 160, € 17,50

Commenti

  1. cara silvia, grazie di questo tuo post "amaro". è da un po' che giro intorno a Come diventare ricchi sfondati nell'Asia emergente, ma non sono ancora riuscita a entrarci in contatto. Il fondamentalista riluttante mi è piaciuto moltissimo e anche Nero Pakistan. Mohsin Hamid ha una scrittura potente e un sentire molto interessante. Ma io poi quando li leggo questi libri soffro troppo, quella "tristezza profonda" quell'"amarezza infinita" di cui parli tu mi fanno troppo male... anche perché non so come combatterla, cosa proporre, cosa fare. Sento una responsabilità a cui non so rispondere. E condivido in pieno la bambina fuori dal coro: "una vita senza amore è una vita triste, e se è triste, che senso ha?".
    Ti abbraccio, cris
    P.S.: ho visto finalmente il film del Fondamentalista riluttante, non mi è dispiaciuto, ma neanche emozionato come il libro.

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  2. ciao Silvia, sembra interessante, lo metto tra i regali di natale (?) ...
    certo bisogna essere in vena di convivere con un senso di amarezza - quella che non ha voglia di affrontare Cristina - mentre lo si legge. Ma lo trovo interessante, proprio perché va contro le nostre convinzioni profonde, e cioè che senza amore non si può essere felici.
    In realtà in questo libro mi sembra di capire che la domanda non sia tanto "senza soldi è possibile essere felici?", ma "senza essere ricchi, senza avere successo, si può essere felici?". Quindi l'alternativa non è amore/denaro ma è amore/ricchezza materiale. Be' allora mi sembra che la risposta sia facile... e il libro un pretesto per portarci a questa conclusione :-) e la risposta dei bimbi di Akankhsa, giustissima!
    bacioni!

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  3. Ciao ragazze, grazie per i vostri commenti e scusate per il ritardo!
    Non vorrei avervi spaventato troppo con l'amarezza, è solo che non me l'aspettavo, viste le premesse del libro.
    Certo, senza soldi è difficile anche solo vivere, o anche solo pensare di amare. I bambini di Akanksha che dicevano che è più importante il denaro, a loro modo avevano ragione, perché in molti non potevano fare le cose più elementari perché erano troppo poveri. Mentre essere "ricchi sfondati" è un'altra cosa.... Il protagonista del libro parte proprio da una situazione di indigenza totale per diventare ricco... ma alla fine per i bambini degli slum il sogno della vita era proprio quello. Ma quand'è che i soldi diventano sufficienti e si può pensare all'amore? Per noi forse è più facile, nati e cresciuti in una situazione intermedia, di classe più o meno media, ma "nell'Asia emergente" è, forse, un'altra dinamica..

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  4. Salve,

    il mio nome è Daniel Stroe e il motivo per cui vi ho inviato questa email è che sono interessato alla pubblicazione di un articolo sul vostro sito web. Devo dire che questo articolo conterrà un link al sito come-diventare-ricchi.org e che lo scopo di questo link sarà unicamente quello di ottimizzare l’indicizzazione del sito nei motori di ricerca come Google.

    Penso che l’articolo sia adatto al vostro sito, in quanto l’oggetto è “come guadagnare soldi online”.

    A questo punto vorrei illustrarvi i benefit di questa collaborazione.

    Per voi: l’ottenimento di una somma di denaro
    Per me: un SEO link al sito che intendo promuovere (vale a dire che il mio sito verrebbe consigliato dal vostro)

    Rimango in attesa della vostra risposta.

    Cordiali saluti,
    Daniel Stroe


    P.S.: dovete sapere che non parlo l’italiano (ho pagato una persona per tradurre questa email e vi chiedo gentilmente di rispondermi in inglese.

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