Cinque consigli di romanzi pakistani
Anche se il Pakistan non è ancora entrato fra le mete dei miei viaggi, ma solo fra le mie letture e un bel po' nella mia fantasia, mi sembra giusto dedicare anche a lui un post con i consigli di libri da leggere.
Ecco quindi, a grande richiesta (!), i miei 5 consigli di romanzi pakistani da leggere (per l'India 10 e per il Pakistan solo 5? Sì, conosco meno autori e le traduzioni sono molte meno, purtroppo).
1
È una raccolta di racconti, spesso di grande tenerezza e dal finale amaro, che ruotano intorno alla figura di K. K. Harouni, un latifondista del Punjab
pakistano, e al suo mondo feudale sempre più minacciato dagli interessi
dei nuovi industriali.
Perché leggerlo
Perché descrive il mondo rurale del Pakistan con una grande grazie nella scrittura: un mondo di proprietari terrieri, feudale, ingiusto e in decadenza, ma ancora fortemente determinato e potente.
Consigliato a chi ama i racconti, ma anche a chi non li ama particolarmente, perché le storie sono tutte intrecciate fra loro: ognuna rappresenta una
particolare sfacettatura di un mondo ricco di stanze diverse, e di
diverse meraviglie.
Racconta la storia, intricata e bizzarra, di Omar Khayam, ambientata in una non meglio precisata città di Q.
(Quetta?), simbolo di un Pakistan dove si intrecciano gli equilibri di potere, le violenze intestine, la politica e suoi
legami con la religione.
Perché leggerlo
Perché è una rappresentazione magica e fantastica della storia del Pakistan, dove la menzogna storica
rappresenta meglio la realtà che non la verità oggettiva (se mai può
esistere) dei fatti.
Consigliato a
chi ama uno stile pieno di digressioni, intrecci e personaggi. A chi sa
apprezzare un tono satirico che descrive perfettamente la politica
pakistana.
Racconta la storia di due sorelle, a partire dalla fine degli anni
Settanta per arrivare fino agli anni Novanta, sullo sfondo di un
Pakistan difficile e insicuro che vuole imporre alla società un'idea
distorta di religione.
Perché è un libro intelligente, profondo,
originale, che dice molto sul Pakistan e sui suoi contrasti interni, sulle grandi diversità che convivono nello stesso Paese.
Consigliato a chi ama la scienza, a chi vuole visitare Lahore o Islamabad. Ma soprattutto a chi apprezza che ogni personaggio ci parli davvero con una voce diversa e inconfondibile.
4
Parla dell'amicizia fra due adolescenti, nella Karachi violenta degli anni Ottanta, così legati fra loro che uno finisce le frasi dell'altro. Ma parla anche di ombre, rotture e incomprensioni: quelle che nascono dalle ferite della Storia ancora non chiuse.
Perché leggerlo
Perché emana una freschezza e un'energia straripanti di vita che ci fa innamorare dei personaggi: il Pakistan è dilaniato dalla violenza, la sua stessa storia è basata sulla violenza, in particolare dalla guerra del 1971, ma la sua vitalità è più forte di tutto.
Consigliato a chi, come me, sogna di visitare un giorno Karachi, una città affollata, violenta ma affascinante, dove tutto si scrive con la K. E a chi di andare a Karachi non gliene può fregar di meno: cambierà immediatamente idea.
5
Di cosa parla
È una storia fatta di intrighi, che ci spingerà a capire, a poco a poco, che cosa lega il protagonista Ali Shigri, giovane sottoufficiale dell'esercito, al Generale Zia (il dittatore del Pakistan) e all'incidente aereo che ne causò
la morte il 17 agosto 1988.
Perché leggerlo
Per entrare nel mondo militare, che nel caso del Pakistan è un aspetto abbastanza importante, visto che "gli altri Paesi hanno un esercito, mentre l'esercito pakistano ha un Paese". Per capire, con estrema ironia, come deve essere stato vivere sotto la dittatura del Generale Zia.
Consigliato a chi apprezza l'ironia, a chi ama i romanzi avvincenti. Ed esplosivi.
Commenti
Posta un commento