Una stanza, una sera, a Calcutta

A Calcutta dormivo in una stanzetta al secondo piano della casa di Dhananjay Ghosal, il poeta bengalese che mi ha molto gentilmente ospitato nella sua città e nel suo mondo.
Mi facevano compagnia libri, riviste, i mille fogli e manoscritti di Dhananjay, e la statua di Saraswati, la dea delle arti.

Mentre dormivo sotto la zanzariera, mi guardavano da un quadro appeso al muro anche Einstein e Tagore, immortalati insieme in una famosa foto scattata nel 1930 in Germania, dove i due premi Nobel si incontrarono per discutere di fisica, filosofia, religione e musica.
Trovare questa foto - a cui sono molto affezionata - nella "mia" stanza a Calcutta è stato per me, una fisica appassionata di letteratura indiana, il massimo della vita.


Solo l'ultima sera trascorsa a Calcutta, ho scoperto che quella stanza, oltre a essere lo studio di Dhananjay, è anche qualcosa di più: è il luogo di incontro per vere e proprie serate letterarie.
Mi sono ritrovata in mezzo a vari amici poeti, scrittori e appassionati giunti a casa di Dhananjay per recitare poesie e discutere di teatro, libri, arte. Ovvero, il massimo della vita.

Così inizia la serata: Amit Chakrabarti recita le sue poesie in bengali e poi in inglese.  Le ha molto gentilmente trascritte per me sul un bel foglio fucsia con un fiocco regalo.
Soumitra Ghosh recita le poesie di Dhanajay in bengali e poi Amit, che le ha "transcreate" nella raccolta Love, the Neverending Runaway, le ripete in inglese. Pradeep, il pittore di Taki, ha portato anche la moglie e la figlia di un anno, incerta fra gioia e paura.

Con Soumitra Kumar Chatterjee, regista e sceneggiatore, parlo soprattutto di teatro e delle rappresentazioni che sta preparando per i prossimi mesi.

Alok Ghoshal canta canzoni folk.
Ipsa Ghoshal e Sharmistha Pal, due bellissime donne vestite elegantemente in sari, hanno voci stupende quando intonano le canzoni di Tagore, che dalla foto di un'epoca e di un paese lontani sembra partecipare anche lui alla serata, decisamente il più citato, recitato, venerato.
E qui penso a quante dimensioni si perdano, nel leggere semplicemente le poesie di Tagore in italiano rispetto a sentirle cantare in bengali: la lingua, la metrica, la musica, l'atmosfera, l'intonazione della voce, un intero mondo. 
 
La maggior parte dei presenti scrive su Balaka, la rivista letteraria diretta da Dhananjay (invito a visitarne il sito: non è tutto in bengali e si possono ascoltare alcune poesie recitate), che prosegue idealmente l'essenza di queste serate offrendole ai suoi lettori.

Purtroppo, anche se tutti fanno a gara a tradurmi, non parlando la loro lingua so di perdermi praticamente tutto il bello, ma sento fortissime le vibrazioni di un mondo vitale e libero. E poi, come consolazione, sembra che, a poco a poco, nuove traduzioni in inglese di questo mondo stiano venendo fuori.

E' con questa speranza e con molta musica in tutte le corde del corpo, che dico buonanotte a tutti, quando se ne tornano a casa a tarda notte. 
Buonanotte, dolce e caotica Calcutta, da questa stanza in quest'angolo di casa della tua labirintica periferia che emana poesia e vita.
Buonanotte, e arrivederci.

Commenti

  1. Che bella esperienza. Sono d'accordo con te, Bengali è una linuga dolcissima, come i'Italiano ma diverso in gusto. Sempre dico che se qualcuno dice parole cative in Bengali, anche queste sembra dolce.

    Ho deciso di leggere Gitanjali in Bengali, non la traduzione. Ma prima, devo imparare la lingua e anche il scritto. Vediamo quando riesco a compiere questa missione. :)

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  2. Raj, ciao!
    Hai ragione, il bengali è molto dolce...
    Eh, se vuoi la prossima volta che vengo ci mettiamo a studiarlo insieme!

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  3. il mio professore di filosofia dell'India dell'università, Giorgio Renato Franci, ha trascorso un paio di anni in gioventù lavorando all'università di Calcutta. Ogni tanto durante le lezioni ci raccontava aneddoti di quei tempi e ci insegnava qualche parola di bengali, che mi è sempre sembrata una lingua molto musicale, con le sue tante 'o' aperte a scandire le frasi.

    Grazie per questo bel racconto di una serata speciale!

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  4. Che bella serata, e che bella foto che hai postato, da scienziata e amante dell'India direi che è un riassunto meraviglioso delle cose più appassionanti che popolano la mia mente (e tutti gli organi che voi)!

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  5. Che bel post, mi sembrava di essere lì con te e i letterati bengalesi! Stasera ho letto "Breast-giver" di Mahasweta Devi. Mi è piaciuto molto, ma "Draupadi" l'ho trovato molto più potente. Ora mi manca il terzo racconto del seno e ho finito...
    A dicembre ho una lezione-seminario-convegno del dottorato sulla letteratura hindi! Questo il programma:
    - Il Ramcaritmanas di Tulsidas
    - Godan di Premcand
    - Il Padmavat di Jayasi
    - La Padavali di Mirabai
    Tutto in un pomeriggio!

    @Elisa: dove ti sei laureata, a Venezia?

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  6. Che bella stanzetta, che bella atmosfera: attraverso i tuoi post viviamo e riviviamo le "nostre Indie". Un caro saluto, C.

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  7. Grazie a tutti!
    E' un mio sogno imparare il bengali, tutto sarebbe stato molto diverso se avessi capito minimamente qualche parola!

    Stefania: Draupadi è forse il racconto (fra quelli che ho letto) più incisivo di tutti...
    Ma che bel programma! In un pomeriggio?

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  8. @Elisa: io a Venezia, ma a lingue occidentali. Chiedevo perché il dipartimento di lingue orientali a Ca' Foscari è rinomato...

    @Silvia:Sì, in un pomeriggio, faranno un'oretta a testa. Tra l'altro il convegno è nel giorno in cui inizia il River to River... Spero di riuscire comunque a venire qualche giorno.

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  9. Stefania: io comunque al River to River posso andare solo durante il weekend. Poi mi racconterai del pomeriggio hindi!

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  10. Silvia, che meravigliosa esperienza! L'India regala di questi premi a chi li merita, e tu l'hai meritato senz'altro. Possiamo parlare, in questo caso, di "buon karma"? :-)

    @tutti: vi aspetto al River to River dove terrò con altri una tavola rotonda sulla globalizzazione del cinema indiano. Ciao!

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  11. Grazie Marco, troppo buono: non so se meritata, di sicuro cercata!

    Quando è la tua tavola rotonda? Io ci sarò solo nel weekend...

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