Omaggio a Mahasweta Devi
Proprio nei giorni scorsi, a proposito di scrittori che scrivono in bengali, si parlava qui sul blog di Mahasweta Devi. Delle sue storie, dure e spietate, avevo raccontato anche qui qualche anno fa.
Ricevo oggi quest'invito per un pomeriggio di fine ottobre a Roma con la grande scrittrice.
Purtroppo io non potrò andare, ma inoltro volentieri per tutti quelli che vorranno conoscere Mahasweta Devi e il mondo che lei racconta.
Sabato 30 ottobre, alla Casa internazionale delle donne
ore 16.30, Sala Tosi, Via della Lungara, 19 - Roma
Mahasweta Devi, scrittrice e attivista sociale, da oltre mezzo secolo combatte, con l’attenzione, la trasmissione e il racconto, contro le violenze di cui sono oggetto soprattutto le donne delle popolazioni tribali dell’India, gli adivasi.
Devi, di cui in Italia conosciamo La preda e altri racconti, La cattura, Invisibili e La trilogia del seno, usa la memoria e l’infinita ricchezza delle lingue del subcontinente per rendere visibile il popolo scuro della grande India.
Alla scrittrice, in Italia per presenziare alla proiezione del film «Gangor», di Italo Spinelli - in concorso alla Festa del cinema di Roma domenica 31 ottobre, alle 17:00 - sarà dedicata la lettura musicata del racconto «Draupadi» nella versione dal bengali di Federica Oddera e Babli Moitra Saraf, interpretata dall’attrice Silvia Gallerano con l’accompagnamento musicale di Cristina Vetrone.
Who is Mahashweta Devi? For those interested,this might be a good introduction to her.
RispondiEliminaPeccato essere così distante da Roma!
RispondiEliminaComunque penso proprio che comprerò qualche libro di questa scrittrice. Il racconto "Draupadi" è stato tradotto in inglese da Gayatri Spivak, l'ho visto in una sua antologia di saggi di critica letteraria. Leggerò quello per ora...
Thanks for the link, Arun!
RispondiEliminaIt's very interesting!
Stefania,
Gayatri Spivak ha tradotto alcuni suoi racconti e opere; nell'antologia "La trilogia del seno" ci sono anche dei suoi saggi, che sono una lettura critica dei tre racconti.
Peccato essere lontani da Roma, sì! Io se avessi il tempo caricherei il racconto "Draupadi": ho quell'antologia della Spivak, e anche altri racconti di Mahasweta Devi, come pure un romanzo tradotto in inglese, ma è un periodo delirante. Ah, se potessi creare con la fantasia il carrozzone itinerante dei libri indiani... Buona giornata a tutti, e grazie ancora Silvia per i tuoi post!
RispondiEliminami unisco al coro dei 'se potessi'...
RispondiEliminagrazie, ciao!
Che bello il carrozzone itinerante, come le biblioteca sul cammello (o sull'asino) di certi progetti in paesi africani in cui si portano i libri in giro (ne avete sentito parlare? esistono anche in India?).
RispondiEliminaIn Inghilterra ci sono le biblioteche itineranti: dei camioncini pieni di libri che girano nei posti più sperduti! L'equivalente delle biblioteche su cammello o su asino dei paesi africani... Chissà se ce n'è qualcuna anche in India. Per me sì, gli indiani si sanno ingegnare...
RispondiEliminail solito Barefoot College (scusate se torno sull'argomento) sostiene un progetto lettura per i più piccoli che si chiama 'room to read' e consiste in un camioncino che si sposta di villaggio in villaggio e propone letture e giochi per i bambini. Comunque ci sono esperienze simili anche qui da noi, a Ferrara c'è un autobus-ludobus parcheggiato nel cortile dell'ospedale, stracarico di tutto ciò che i bambini dell'ospedale possono utilizzare per passare il tempo. Inclusi i clown.
RispondiEliminaAnche a me disapice non poter andare a Roma il 30/10 per ascoltarla!
RispondiEliminaLe biblioteche itineranti, non so se esistono nei paesini sperduti in India ma so che vi sono nelle città come nuova Delhi, e portano i libri nelle zone più povere, nelle periferie, nelle baraccopoli! Da bambino, aspettavo l'arrivo del camioncino, finché sono diventato abbastanza grande da andare da solo alla biblioteca che era un po' lontana da casa.
Bellissimo!
RispondiEliminaAllora dobbiamo fare anche noi la nostra biblioteca itinerante...
Sì, sì, bella questa idea... con tutti i ns libri indiani e asiatici, mi piace :-) qui oggi il cielo regala speranze turchesi, una buona giornata a tutti!
RispondiEliminama allora solo l'unica che sta a Roma! grazie Silvia per avere segnalato l'evento, cercherò di andarci anche se sabato ho un convegno di lavoro, ma proprio dietro la Casa delle Donne, quindi... vi farò sapere.
RispondiEliminaVoglio partecipare anch'io alla biblioteca itinerante!
saluti a tutti,
cris
Ciao Cristina, se poi ci vai, raccontaci!
RispondiEliminaPer la nostra biblioteca itinerante, Klara diceva che la immagina come il carrozzone della locandina del film "Peepli [live]", cioè così:
http://4.bp.blogspot.com/_D00yPSSVl_I/TDyeF6gS7EI/AAAAAAAAA5M/y5HduJfPG70/s1600/peepli-live-2010-movie.jpg
è bellissima, vero?
Ah, dimenticavo, teniemo d'occhio anche il film, Gangor, che si ispira a uno dei racconti della Trilogia del seno:
RispondiEliminahttp://www.romacinemafest.it/ecm/web/fcr/online/home/film-2010/-/EOC/Gangor.0000.FILMIT4579
Silvia, sempre informatissima! Interessantissimo quel film. Nell'antologia di Spivak c'è un altro racconto di Mahasweta, intitolato "Breast-Giver", forse c'entra con la trilogia del seno?
RispondiEliminaForte il camioncino colorato della locandina. Com'è il film? Ho visto che è prodotto da Aamir Khan... Ice Candy Man :-D
Sì! C'è anche quello nella Trilogia, è il secondo racconto con il titolo "Colei che dà il seno". Poi c'è il terzo racconto, che è quello a cui si rifà il film, "Behind the Bodice" - in italiano "Dietro il corsetto" (a questo punto puoi evitare di comprare il libro!).
RispondiEliminaPeepli è uscito proprio quando ero in India, è ironico e pungente nel descrivere la tragedia dei suicidi degli agricoltori in India.Ti rimando per dettagli alla recensione sul sito delle bravissime blogger appassionate di cinema indiano:
http://filmcinehindi.blogspot.com/2010/10/peepli-live.html
Sì, l'Aamir Khan (qui nel ruolo di produttore) di Earth, e anche di Lagaan e di Stelle sulla terra (due dei pochi film passati in Italia, il secondo proprio ultimamente sulla Rai)!
E visto che siamo sconfinati nel cinema, rimanendo in tema di appuntamenti romani, avrete sentito che al Festival di Roma ci sarà anche Shah Rukh Khan per la versione italiana di My name is Khan.
Cristina, è il 31 ottobre alle 19:30...
My name is Khan, quando è uscito a Bombay, che casino. A me è comunque piaciuto. Baci a tutti!
RispondiEliminaNiente Casa Internazionale delle Donne, niente Festival del Cinema... A casa con influenza!
RispondiEliminaa presto, cris
Cristina, mi dispiace!
RispondiEliminaRiprenditi presto, un abbraccio!