Trasgressione

di Uzma Aslam Khan

L'ho letto subito dopo aver finito Mehwish parla al sole: Trasgressione è il precedente di romanzo di Uzma Aslam Khan, pubblicato nel 2003.

Anche in questo caso, ho pensato: che brave queste scrittrici pakistane, che riescono a parlare di argomenti importanti e ambiziosi senza mai cadere nel banale né nella pura e semplice denuncia.

Che brave, al plurale, perché in qualche modo ho associato questi romanzi a quelli di Kamila Shamsie, in cui la geografia si combina alle storie dei personaggi, che in tutti i casi amiamo fin da subito, non appena incontrati. Soprattutto bei personaggi, quindi, da cui è facile farsi accompagnare nel mondo della società pakistana e delle vicende violente di cui è fatta la sua storia.
E nel caso di Trasgressione il parallelo è ancora di più evidente: è ambientato nella stessa Karachi di Kartografia, una città violenta e assurda, eppure in qualche modo, almeno a leggerne, attraente e sanguigna.



Siamo nei primi anni Novanta, e Daanish torna dall'America dove studia al college per assistere al funerale di suo padre. E' durante il Quran Khwani (la lettura del Corano) che incontra Dia e Nissrine: sua madre cerca di combinare un matrimonio con "la sottile e colta" Nissrine, ma Daanish si innamora invece della sua migliore amica, Dia, una ventenne che vuole scegliere da sola che cosa fare della propria vita.

L'intreccio della storia fra queste due famiglie, fra passato e presente, si sviluppa per tutto questo ambizioso romanzo, che racconta di una fabbrica di seta, dei suoi bachi e delle sue operaie, di piogge e di mancanza d'acqua, di guerriglieri per la libertà, di famiglie della buona società che organizzano cene di ostriche e che combinano matrimoni cercando il partito migliori per i propi figli, di ditte che dipingono gli autobus (prima o poi voglio salirci, su questi coloratissimi autobus pakistani dipinti a mano), di villaggi di pescatori impoveriti dalle reti a strascico degli stranieri, di donne sottomesse oppure intraprendenti, delle violenze di Karachi, di un omicidio di un padre rimasto inspiegato dopo anni, delle inquietudini di due giovani alle prese con la loro storia segreta d'amore, della Guerra del Golfo sullo sfondo e di un segreto del passato che scopriremo solo alla fine.

Uzma Aslam Khan riesce a intrecciare tutti questi fili di seta in una trama elaborata, il cui ordito è la società pachistana, violenta e corrotta, ma soprattutto sprofondata in un fatalismo che impedisce di mettersi a costruire il proprio destino.

Ma nessuno dei personaggi è mai appiattito da questa società: tutti i personaggi trasgrediscono in qualche modo, e noi riusciamo ad avere diversi punti di vista, ad ascoltare la voce anche di personaggi che in altri libri avrebbero potuto essere silenti: l'autista che viene da una classe sociale più bassa e la sua famiglia, oppure la madre di Daanish, sottomessa a un marito liberale e progressista solo a parole.

Dei due libri che ho letto di Uzma Aslam Khan, Mehwish parla al sole è forse il migliore, e questo è un buon segno perché vuol dire che la scrittice è migliorata con il passare del tempo. 
Ma questo non vuol dire che bisogna leggere solo quello: il mio consiglio è di iniziare con Trasgressione per poi proseguire con Mehwish parla al sole. 

Per poi andare in Pakistan, come prima o poi spero di fare anche io. 

Commenti

  1. Ciao Silviaaa. Che bello questo post, e anche io penso sempre al plurale, che brave queste scrittrici pachistane. Trasgressione era stato il mio primo amore, dopo Kartografia di Kamila Shamsie. Ti abbraccio.

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  2. Ciao Clara!
    Sì, proprio brave, e a pensarci c'è un filo sottile fra Trasgressione e Kartografia, che non è solo Karachi.
    Un abbraccione e salutami Bombay!

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  3. Grazie Silvia, quello che racconti suona sempre bene. Me lo segno! Un bacio, Katia

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  4. Grazie Katia!
    Ho visto solo ora che hai aperto anche tu un blog, ti leggerò con piacere!

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  5. Ebbene si, il vostro entusiasmo mi ha contagiato! Sarà un piacere leggere i tuoi commenti! A presto, Katia

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  6. Ciao Silvia, ho appena finito Mehwish parla al sole che mi è piaciuto tantissimo, Trasgressione ce l'ho nella pila sul comodino. Bellissima la tua recensione!
    E' vero che c'è qualcosa che collega Uzma Aslam Khan a Kamila Shamsie (di cui sto leggendo Ombre bruciate). Sarebbe interessante capire meglio certe differenze tra loro e scrittrici indiane della stessa generazione...Tipo Kiran Desai.
    Intanto un abbraccio, cris

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  7. Ciao Cristina! Mi fa piacere che ti sia piaciuto Mehwish. Ho come l'impressione che in Italia, anche se pubblicato, sia stato un po' trscurato. Io ho deciso di leggerlo leggendo le recensioni inglesi. Ma l'importante è averlo scoperto!

    Kiran Desai e le pakistane... sì, pensiamoci e parliamone! Una prima cosa che mi viene in mente a bruciapelo è che tutte parlano di personaggi che raramente sono nel loro luogo ideale, a casa (neanche quando sono a casa), ma questi personaggi pakistani mi sembrano più forti e veri (anche quando sono deboli di carattere o insicuri), mentre quelli degli Eredi sono spesso più definiti in negativo (che non è una cosa negativa)...
    E allo stesso modo dai loro libri sembra che nascere (e vivere) in Pakistan sia qualcosa di più forte che nascere e vivere in India e forse questo si riflette sulle scritture e sui personaggi.
    Ma ora la finisco di dire boiate e cerco di arrivare a casa sotto la neve... a dopo!

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  8. Ah, e poi fammi sapere di Ombre bruciate!

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  9. Curious to read your blog seeing the title indian-words,but failed because there is no google translation button .I am from India.Best wishes to your blog! Thanks!

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  10. Hi Pravin,
    thanks for your comment!
    I will try to put a button, but I think you can translate the posts directly with google translator.
    Thanks a lot

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  11. Ciao Silvia, tutto bene? Un abbraccio post-India, Clara

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  12. Ciao carissima, tutto a posto, sono alla fine di un periodaccio ma tornerò presto fra voi!
    Un abbraccio!

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  13. Ciao Silvia Merialdo! I came across this blog entry purely by chance. I'm updating my blog http://uzmaaslamkhan.blogspot.com and I thought it'd be fun to link some Italian sites to my books -- and I ended up here! I don't know what is being said, but I appreciate you reading Trespassing (Trasgressione), and I appreciate too one of the comments about The Geometry of God (Mehwish parla al sole) even if I didn't understand that comment either!!

    Take care,
    Uzma

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  14. Ciao Uzma!
    Thanks a lot for your comment. It is a pleasure to get a comment directly from a writer, especially when I liked her novels so much.

    What I am saying here, it is that I liked so much your Geometry of God, that after reading it, I decided to read Trespassing immediately.
    I loved Trespassing for its characters and the description of the pakistani society (and the fact that every charaters is very well developed though in a complex plot).
    And I love The geometry even more (you can see this post here), for the 3 different points of view, the special language used (especially by Mehwish!), for its perfect combination of intellectual strenght and simpathy for the characters.

    So thanks a lot for your writing! :-)
    One day I hope to visit Pakistan: for the moment I have visited it through your novels (and some other pakistani writers' - all of them so talented!).

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    1. Ciao Silvia!

      Thank you for the translation of these kind words, and for reading and reviewing both these books of mine. It's funny how I came across your blog, funny too how I tried very hard to read all the Italian on this page! You know, I was conceived in Italy ... that is another story.

      I'm currently waiting for the proofs of my new novel, title Thinner than Skin (in English). That will be out some time later this here in the US, Canada, and India. I hope it will one day be available in Italy too.

      One day I would like to welcome you in Pakistan, if I am there.

      Thank you again for your blog!

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    2. P.S. I recently updated my blog. Please visit some time, and if you like it, become a member: http://uzmaaslamkhan.blogspot.com

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    3. Dear Uzma,
      thanks a lot!

      Great to know that a new novel is on its way.
      I am sure it will be translated into Italian, but this time I will try to read the English one - the Italian translation of your previous novels was excellent, but I think reading the original version is always better!

      So you have some kind of connections with Italy: that other story must be a very interesting one too!

      I will follow your blog with great pleasure.
      By the way, one day I hope to cross the bridge in Hunza too: that picture is gorgeous (and you must be very brave)!

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