I giovani per i giovani


Sempre per restare in tema di giovani scrittori indiani, è con grande interesse che ho letto questo articolo del Times of India, dove si parla appunto di giovani autori che scrivono principalmente per  altri giovani come loro: dinamici, moderni e affamati di storie da leggere tutte d'un fiato.

La Penguin India sta infatti per lanciare una nuova collana, Metro Reads, che accoglierà questo genere di romanzi dai toni colloquiali che rispecchiano le vite dei "giovani d'oggi".

In particolare, il mio entusiamo è dovuto soprattutto al romanzo Dreams in Prussian Blue di Paritosh Uttam, in uscita a febbraio 2010 in India. Forse qualche veterano di questo blog ricorderà che avevo parlato di Paritosh e del suo bellissimo blog sull'Indian Writing in English.

Nel frattempo Paritosh è diventato un caro amico e un ottimo consigliere di mille letture (ed è bellissimo pensare di avere scovato uno scrittore indiano ancora prima che pubblicasse il suo primo libro!).
In attesa del libro, comunque, vi consiglio qualche assaggio della sua scrittura (che, lasciatemi dire, pur essendo "easy-to-read" e giovanile, riesce a essere anche profonda) attraverso i racconti sul suo sito.

Commenti

  1. Ottima segnalazione, grazie! E complimenti, talent scout! Perché non traduci? Scatenati! :-)
    intanto che ci pensi, auguri di un ottimo 2010!

    RispondiElimina
  2. Auguri di buon anno anche a te, Marco!
    Certo che mi piacerebbe tradurre i Dreams di Paritosh, oppure anche semplicemente che qualcun altro più abile di me lo traducesse (e pubblicasse) in Italia. Se hai suggerimenti, fammi sapere!

    RispondiElimina
  3. Non vediamo l'ora di leggerlo!
    (in italiano, possibilmente...)

    RispondiElimina
  4. Silvia, come vedi (anche dal tuo post successivo: grazie anche di quella segnalazione) c'è Neri Pozza che pubblica tanta letteetura dell'India. Perché non proponi a loro una traduzione? Non mi sembra un'idea peregrina, se non traduci tu -che hai cultura e gusto - questi libri, chi mai sarebbe titolato a farlo?

    RispondiElimina
  5. Ti ringrazio molto, Marco!
    Penso comunque che ci siano bravissimi traduttori esperti, abili, di gusto e di cultura che già traducono questi bei libri indiani (e che io quasi sistematicamente e colpevolmente trascuro e ignoro nelle mie recensioni...).
    Comunque mi piacerebbe immensamente e ci proverò di sicuro a far pubblicare il nostro Paritosh da Neri Pozza, non appena esce il libro!

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Il miracolo della letteratura indiana contemporanea

Una certa ambiguità

Shantaram