Venus Crossing
di Kalpana Swaminathan
Queste 12 storie "di transito" hanno vinto lo scorso agosto il Vodafone Crossword Book Award.
E' proprio in quella occasione, a Bombay, che ho conosciuto l'autrice e mi è piaciuta immediatamente: incredula di aver vinto, anche se chiamata più volte a ritirare il premio, dimessa e modesta, eppure piena di determinazione.
Questi 12 racconti, per il momento non ancora tradotti in italiano, sono molto lontani dalla narrativa indiana che arriva alle nostre sponde, del tutto spogli di "indianità" o di particolari indiani o esotici (che siano i vecchi sari e spezie o le nuove storie di Bollywood e baraccopoli), tanto che potrebbero essere ambientati ovunque nel mondo invece che a Bombay. Eppure, indianissimi nell'anima.
Il titolo si riferisce al transito di Venere tra la Terra e il Sole, in cui il pianeta appare come un pallino nero contro il cerchio solare, evento raro di un transito che simboleggia l'incrociarsi di più vite o di piccole rivelazioni che cambiano sottilmente il corso delle cose.
Sono storie difficili, storie di ospedali e malattie, di treni e stazioni, di medici e pazienti, di personaggi pieni di dolore, con il presagio della morte che spesso lascia il suo segno. Storie ad alta densità di disgrazie, dal suicidio alla "circoncisione femminile", ma senza mai essere morbose né morali, sempre discrete perché del tutto reali, solo talvolta addolcite con un sottilissimo velo di ironia.
La sua scrittura è sempre aperta, onesta, solo qualche volta si impenna in qualche toccante metafora, sempre con molta grazia e senza strafare, quasi a rallentare al momento giusto la lettura, e a far soffermare senza inciampare su un particolare.
Kalpana Swaminatha, che nella vita lavora come chirurga, taglia con il bisturi della compassione i mille colori del dolore, riuscendo a renderlo leggero e profondo.
Sa parlare di morte, ma anche rinascita, di disperazione ma anche di speranza, di malattia ma anche di guarigione, come due facce della stessa medaglia.
E ti lascia lì, sempre un po' prima di intravvedere la rinascita, senza offrirla e senza negarla.
Con una onestà brutale e mai sfacciata.
ciao! e buon anno! ^_^
RispondiEliminachissà se arriverà anche tradotto nelle nostre librerie, per gli ignoranti come me...
eppure prima o poi
sonia
non saprei, ha qualche speranza perché ha vinto un premio, ma non ci spereri troppo...
RispondiEliminano, scusa poi, mica sei ignorante tu, che dici?
RispondiEliminaGrazie per le sempre interessanti recensioni di libri introvabili ;)
RispondiEliminaMolto interessante
Grazie cara!
RispondiEliminaMagari si trova online...?
Comunque ho visto che due suoi romanzi sono stati effettivamente già tradotti in italiano:
http://www.kowalski.it/libri/9788874966745/scheda
Anche se, a quanto pare, sono due gialli, totalmente diversi da questi racconti...
Quindi forse qualche speranza c'è!
Mi sembra sia già il secondo libro di cui parli che è scritto da un medico (l'altro mi pare fosse uno della serie Metropoli d'Asia). Mi ha sempre affascinato scoprire che in realtà alcuni di questi scrittori, anziché fare i professori di letteratura, fanno un lavoro completamente diverso.
RispondiEliminaChe buona memoria, brava!
RispondiEliminaTi riferisci a Ambarish Satwik, che ha scritto Il basso ventre dell'impero.
In entrambi i casi, fra loro diversissimi, la professione medica arriva fra le pagine.
Per Satwik è fredda anatomia di interiora (che usa in modo satirico/metaforico), per la Swaminathan è soprattutto il rapporto di cura fra paziente e medico (o infermiere).
Fra gli scrittori medici, mi viene in mente anche Checov (mio grande mito letterario)!
In effetti ci sono parecchi scrittori che nella vita fanno lavori che non hanno a che nulla fare con la letteratura... Per fortuna la scrittura vive ovunque, e spesso fare lavori diversi arricchisce di esperienze e di punti di vista.
If I remember it correctly VS Naipaul once took pride in the fact that he is the only contemporary writer for whom writing is a full time and not a side activity.
RispondiEliminaI think Naipaul is so arrogant that he takes pride in whatever he does :)
RispondiElimina(but I do like him as a writer)
However, I think he is not the only contemporary full time writer...
Ciao Silvia, mi hai incuriosito, come sempre, e nn appena vado in libreria lo prenderò. Baci da Bombay, luce e corvi, c.
RispondiEliminaSalutaci i corvi di Bombay e la luce dell'India!
RispondiEliminaciao Silvia,
RispondiEliminasono stata da Crosswords l'altro ieri qui ad Ahmedabad, ma non avevo visto ancora il tuo post.
Se riesco ci torno, ma so che preferisco leggere in italiano, non vorrei perdere le sfumature, che sono il bello della scrittura. bacioni!
Ciao Elisa!
RispondiEliminaSalutami Ahmedabad, che nostalgia pazzesca...
Io preferisco in generale leggere in lingua originale, ma talvolta certi testi sono troppo complicati per me e allora una bella traduzione in italiano è meglio!
Da Crossword comunque dovresti trovarlo... Un bacione!