Prima visione di Ghalib

Non ne ho più parlato, ma nel tempo libero che si fa sempre più sottile, io sono sempre lì, in preda al mio innamoramento urdu, che continua disordinato, instancabile e insonne (nonché assolutamente incompreso nel mondo reale). Nel mio dolce vagare, prendo tutto quello che viene, ascolto mp3, guardo video su youtube, prendo in prestito fragili libri da scaffali remoti della biblioteca, ordino libri e dvd, scarico canzoni.

E poi due giorni fa, a mia insaputa, una meravigliosa sorpresa nella cassetta della posta: il doppio dvd con sottotitoli in inglese di una serie televisiva indiana sulla vita di Mirza Ghalib (1796-1869), il più grande poeta urdu. (La serie è del 1988, Gulzar è il regista e sceneggiatore, Ghalib è interpretato da Naseeruddin Shah, la musica è di Jagjit Singh.)
Stasera ho visto il primo dei 19 episodi (niente paura, non li racconterò tutti uno per uno, anche se già non vedo l'ora del riassuntone finale alla conclusione della serie).
Ma il primo lo devo raccontare.
Nelle nebbie dell'alba, Ghalib, ormai vecchio, cammina incerto al canto dell'azaan verso la moschea. Arrivato sulla porta, riflette su di sé, sulla vita. Non entra e torna indietro, verso casa. Ma neanche la porta di casa fa per lui, e parla con la moglie sulla soglia, senza entrare.
"È meglio che tu vada a far pace con Dio" dice lei. "E come posso andare? Mi ha chiamato per 70 anni, per 5 volte al giorno, ma non ho saputo rispondere" dice lui sconsolato, sconfitto.
Poi trova una biglia per terra, in mezzo al vicolo di fronte a casa, e torna di buon umore, pronto a giocare come un bambino.
Ma il ricordo del dolore è sempre in agguato dietro al sorriso; basta una frase e il ricordo dei sette figli non sopravvissuti ritorna. Basta un incontro a ricordagli che il suo popolo si è venduto agli stranieri.
Solo al lancio di quella biglia, ecco che veramente torna bambino, quando giocava per strada con gli amici e, ragazzo di intelligenza precoce, componeva i suoi primi versi.

Inizia bene, e male, questa storia. Sento che mi chiama, per 19 volte. Voglio rispondere.

Commenti

  1. 19 puntate! Servono quantità spaventose di chai & namkin!

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  2. Ciao Silvia!
    Io semplicemente adoro questa serie. Gulzar, è uno di mio preferito regista. Quando abbiamo parlato di Ghalib, avevo in mente di dirti di questa serie. Ma non lo sapevo se esiste con i sottotitoli. Sono contento che hai trovato.
    Ogni puntata inizia con il poesia di Gulzar, si chiama Ibteda. È semplicemente incredibile.
    Non ho parole per Nasiruddin shah, lui vive il ruolo.
    Spero che Gulzar riceverà il suo primo Oscar per Jai Ho!

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  3. Giri Mandi, sono già alla seconda, l'ho appena finita proprio ora. Me ne attendono solo 17!
    Se le cose non sono lunghe non mi piacciono...
    Mi sono autoimposta una proiezione settimanale alla domenica sera alle 20:30. Di questo passo, mi ci vorranno 4 mesi.
    Ma ho come la vaga idea che non resisterò alla regola che mi sono data e finirò per vederlo tutto in una notte. Chili di namkin, litri di chai, serviranno!


    Raj, la poesia iniziale è bellissima.
    Mi piacciono molto anche i ghazal finali alla fine di ogni episodio. Ho anche il cd che li raccoglie tutti.
    Speriamo bene per Gulzar, teniamo per lui!
    Nasiruddin Shah l'avevo visto di recente nel film che avevo visto al River to River (Khuda Ke Liye), faceva un ruolo bellissimo anche lì (anche se secondario).
    È veramente fantastico nel ruolo di Ghalib.
    Dopo aver visto anche la seconda puntata (e aver sbirciato la terza...), sono sempre più entusiasta.

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  4. Ma no!!! Ho sbagliato!
    Sono "solo" 17 puntate. Due me le ero sognate.
    Allora sì che si fa presto a vederlo!

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  5. Ah, ecco, diciassette è più ragionevole, si fa in un baleno. E si risparmiano almeno 5 etti di namkin e un pentolone di chai. (Non credo che interessi a chicchesia, ma devo dire che il cappelluccio che sfoggia il Mirza sulla copertina assomiglia un po' alla mia cuffia di stagione, e sembra anche che abbia un po' di neve sulla cocuzza. E la barba bianca, il cipiglio affranto... sì, un poco mi somiglia, anche se io al massimo posso ambire al titolo onorifico di Milza).
    Buona visione!

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  6. Ciao Silvia, ti ho 'beccato' su bollytalia e ora seguo sempre i tuoi consigli letterari (l'ultimo è "Crepuscolo a Delhi"). Questa serie dev'essere bellissima, a giudicare da tutti quei grandissimi che hanno contribuito...l'hai comprata online o come te la sei procurata? complimenti per tutto!

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  7. Milza Giri Mandi, lo sai che ora nelle prossime 15 puntate non potrò fare a meno di pensare alla tua cuffia di stagione con neve sulla cocuzza ogni volta che compare Ghalib (cioè sempre)?


    Ciao Anto, grazie mille, fa sempre piacere essere "beccata"!
    La serie l'ho comprata (per la verità non io) on line. Se ti interessa, è qui su amazon, ordinata dal "seller" che si chiama nehaflix1.

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  8. Silvia, se ami la cultura islamica dell'India e dintorni (non la mia preferita, lo ammetto, però...) c'è un libro straordinario in cui si parla a lungo dell'India che fu: “I viaggi di Ibn Battuta”, pubblicato da Einaudi. leggendolo, entri in un universo intero. Fammi sapere...
    Marco Restelli/Milleorienti

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  9. Grazie mille Marco per il tuo consiglio, lo leggerò, ti farò sapere sicuramente.
    Per la verità, io non ho vere e proprie preferenze fra le varie culture: fanno tutte parte del subcontinente e mi interessano tutte ugualmente!

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  10. AGGIORNAMENTO:
    Sono a quota 4, domenica sera me ne sono sparata due di seguito...

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  11. Ormai è fatta. Poi potresti attaccare l'integrale del Mahabharata, così sei anche communalisticamente corretta.
    (Naturalmente la fiction indiana, mica quello di Peter Brook, che sarebbe troppo comodo!)

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  12. E già, ormai è fatta.
    In effetti, sulla scia delle serie tv potrei proprio attaccare con il Mahabharata (detto anche "Marabbata" dai miei colleghi una volta che ho provato a prestare a uno di loro quello di Peter Brook, con il risultato che mi è stato prontamente restituito non appena il malcapitato si è reso conto che erano "maschioni scuri" che parlavano lingue incomprensibili).

    Sono una novantina di puntate, però... (dici quello, vero?)
    Alla faccia dei pentoloni di chai.

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  13. sembra bellissimo, e commovente. spero di riuscire a trovarlo da qualche parte. grazie mille per avermelo fatto scoprire <3

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  14. Ciao K.!
    Alcune puntante sono commoventi, in altre c'è anche spazio per l'ironia e sono anche divertenti. Divertenti e profonde insieme...
    Lo trovi facilmente online.
    Buona visione!

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