The trial of the Mahatma
di Matampu Kunjukuttan
Dicevamo degli esperimenti di Gandhi.
Ma anche sua moglie e i suoi figli sono stati oggetti dei suoi esperimenti? E' stato giusto proibire al figlio gli studi in Inghilterra in nome della causa indiana, negandogli proprio ciò che il padre invece aveva avuto? E poi com'è che Gandhi, per diventare il Padre della patria, il padre di milioni di indiani, ha dovuto ripudiare proprio suo figlio?
E' con questi interrogativi che The trail of the Mahatma, scritto in lingua malayalam e tradotto in inglese da Yeti Books, una piccola casa editrice indipendente del Kerala, affronta uno degli aspetti più problematici della vita di Gandhi, il rapporto conflittuale con il figlio maggiore Harilal. Su di lui, fra l'altro, è uscito un film proprio quando ero in India, Gandhi, mio padre (ma che per una serie di motivi non ho poi mai visto).
«Nel tuo laboratorio di esperimenti io sarei quello venuto male?», lui stesso aveva scritto al padre. Si era allontanato dalla famiglia, si era convertito all'islam, era finito sulla strada della perdizione, era diventato un alcolista, non era andato al funerale del padre, fino a morire pochi mesi dopo la morte del Mahatma.
Ma sia chiaro, questo libro non è un'accusa di Gandhi. Aggiunge un aspetto umano a una figura complessa che troppo spesso, per noi, finisce per essere solo un'icona. E' il racconto straziante di una personalità annientata dal dolore e da un rapporto sbagliato e distruttivo con il proprio padre. E' il racconto di chi, come tanti figli di grandi uomini, non è riuscito, nell'animo o nel corpo, a sopravvivere a suo padre.
Ovvero l'esperimento venuto male
Dicevamo degli esperimenti di Gandhi.
Ma anche sua moglie e i suoi figli sono stati oggetti dei suoi esperimenti? E' stato giusto proibire al figlio gli studi in Inghilterra in nome della causa indiana, negandogli proprio ciò che il padre invece aveva avuto? E poi com'è che Gandhi, per diventare il Padre della patria, il padre di milioni di indiani, ha dovuto ripudiare proprio suo figlio?
E' con questi interrogativi che The trail of the Mahatma, scritto in lingua malayalam e tradotto in inglese da Yeti Books, una piccola casa editrice indipendente del Kerala, affronta uno degli aspetti più problematici della vita di Gandhi, il rapporto conflittuale con il figlio maggiore Harilal. Su di lui, fra l'altro, è uscito un film proprio quando ero in India, Gandhi, mio padre (ma che per una serie di motivi non ho poi mai visto).
Matampu Kunjukuttan, scrittore keralese che scrive solo in malayalam, fa raccontare al figlio di Gandhi che si aggira come uno spettro sul Rajghat, il luogo dove Ghandi è stato cremato, i suoi conflitti con il padre in un doloroso racconto che ripercorre l'infanzia e la giovinezza, le intransigenze di un padre autoritario e la sua insensibilità di fronte alle aspirazioni e ai sentimenti dei figli.
«Nel tuo laboratorio di esperimenti io sarei quello venuto male?», lui stesso aveva scritto al padre. Si era allontanato dalla famiglia, si era convertito all'islam, era finito sulla strada della perdizione, era diventato un alcolista, non era andato al funerale del padre, fino a morire pochi mesi dopo la morte del Mahatma.
Ma sia chiaro, questo libro non è un'accusa di Gandhi. Aggiunge un aspetto umano a una figura complessa che troppo spesso, per noi, finisce per essere solo un'icona. E' il racconto straziante di una personalità annientata dal dolore e da un rapporto sbagliato e distruttivo con il proprio padre. E' il racconto di chi, come tanti figli di grandi uomini, non è riuscito, nell'animo o nel corpo, a sopravvivere a suo padre.
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