Il tappeto rosso

Storie di Bangalore


In questi racconti ambientati a Bangalore, capitale del software mondiale, Silicon Valley dell'India e mecca indiana dei lavori hi-tech, si respira aria di party alla moda, di software, di copywriting, di informatica, di inglese con accento e slang americani, di consulenza finanziaria, di automobili nuove e luccicanti e di lavoro per (e, idealmente, come) gli americani.

C'è chi arriva da tutta l'India per lavorare nella nuova e moderna Bangalore. Ma accanto al nuovo che avanza è rimasta però anche l'India tradizionale, quella delle case fatiscenti, dei bramini che rispettano le regole castali, dei matrimoni combinati, delle madri, degli autisti dei nuovi ricchi, degli anziani vicini di casa.

Di chi a Bangalore ci è nato, prima di internet e dei computer, di chi non ha mandato curriculum e fatto corsi di ingegneria informatica per approdarvi.

L'aspetto più interessante di questi racconti è proprio il contrasto fra i personaggi “moderni” e quelli “tradizionali”: il figlio e la madre alla ricerca della "ragazza giusta" da fargli sposare, l'autista e la sua giovane mensahib in shorts e scarpe da ginnastica, il vicino anziano e la giovane copywriter appena sposata, la madre e la figlia con dottorato negli Stati Uniti.

I "tradizionali" si vergognano per i vestiti, per il linguaggio, per i comportamenti dei "moderni", ma sanno che non possono opporsi al cambiamento. D'altra parte i "moderni" vivono nel loro mondo, bravissimi a ignorare le tradizioni ma incapaci di ostacolarle, anche quando li riguardano.

E' chiaro a quale categoria appartiene l'autrice (che ha studiato negli Stati Uniti e che ora lavora come consulente a Bangalore), se non altro per il tono paternalistico con cui descrive i "tradizionali", spesso simpatici ma anche troppo simili tra loro, il che rende alcuni racconti ripetitivi.

Alcuni racconti sono ben riusciti, ma non tutti sono completamente maturi, almeno secondo il mio modesto parere fuori dal coro dell'editoria mondiale. Per dire quanto fuori, basta ricordare che per pubblicare questi racconti c'è stata una vera e propria guerra editoriale scatenata dagli editori americani che si volevano aggiudicare i diritti di questo libro a suon di cospicue offerte in dollari.

E' sicuramente un buon libro, che descrive con occhio attento, leggero e ironico il cambiamento in corso, ma non è un capolavoro. Evidentemente però le regole del mercato sono altre, a Bangalore come a New York.

Commenti

  1. :)
    è pubblicato anche in italiano?

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  2. Si', da Marcos y Marcos:
    www.marcosymarcos.com/tappeto_rosso.htm
    (ma non so come sia la traduzione)
    Ho messo la copertina indiana perche' e' quello che ho letto, quindi lo identifico con quello!
    L'ho comprato in una libreria di Mumbai dove mi ero rifugiata scappando dal monsone...

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  3. Ciao Silvia,
    Ma che joiya vedere un blog sulla India, scritto in Italiano. Una cosa veramente incredibile!
    Sei bravissima! Che fai di bello e' da dove vieni?
    per me, ci vuole un po di tempo per leggere Italiano, non sono bravo. ma mi piacerebbe leggere tutto il tuo blog.
    Mi piace molto parlare in Italiano, non vorrei dimenticare una lingua cosi bella.
    Scusa per mio italiano, a volte faccio errori!
    ci sentiamo,
    Un saluto
    Raj

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  4. scusa me, doverebbe essere gioia :)

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  5. Ciao Raj,
    non ti preoccupare per l'italiano: non sai cosa darei per sapere la tua lingua come tu sai la mia!
    Sono stata in India piu' volte e ne ho sempre una grande nostalgia... mi piace leggere e per sopportare la nostalgia leggo molti libri indiani: ecco come e' nato questo blog, in cui parlo soprattutto dei libri indiani che ho letto!
    Se ti interessa qui puoi trovare il racconto di uno dei miei viaggi in India:
    silviamumbai.blogspot.com
    A presto, allora, e grazie del tuo commento!

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  6. Ciao Silvia,
    l'ho visto anche tuo altro blog. E' molto interessante. In India, abito a Pune, 3 ore da Mumbai. Mumbai e' una citta piu' animata, se questa e' parola justa.
    Il mio preferito scrittore Indiano e' Vikram Seth. Secondome, lui e' genio.
    Allora, a presto.
    Un saluto,
    Raj

    ps : ti ho trovato sul Orkut, mandato un invito :)

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  7. Sì, è decisamente la parola giusta, Mumbai è molto animata!
    A Pune non sono mai stata, invece.
    Anche a me piace Vikram Seth. Mi è piaciuto molto "Il ragazzo giusto", un po' meno "Due vite".
    Tu cosa hai letto di Seth?
    I miei scrittori indiani preferiti sono Rushdie e Vikram Chandra. Anche Ghosh mi piace molto. E, a pensarci, anche molti altri... non a caso ci ho fatto un blog!

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  8. Mi piace Seth come un poeta di piu'. adoro la sua poesia.. a me lui e' come un magico che giocca con le parole. ho letto ragazzo giusto (in inglese :) ) e mi ha piacuto molto. non ho letto due vite..

    c'e un altro libro che mi piace molto. si chiama "English, August" e il scrittore e' Upamanyu Chatterjee. Non lo so se conosci.. ha un umorismo cinico che ti fa ridere.
    anche ho letto naipol.. lui e' fantastico..
    quante volte sei stata in India?

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  9. Seth non lo conosco benissimo come poeta, hai letto The golden gate?
    Ho sentito parlare di "English, August", ma non l'ho ancora letto. Sono tantissimi i libri che vorrei leggere e che non ho ancora letto!
    Naipaul piace molto anche a me, a patto di riuscire a dimenticare la sua arroganza!
    Sono stata in India 3 volte, forse torno la prossima estate, i miei amici indiani mi chiedono sempre quando torno!

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  10. Si, ho letto golden gate, mi piace tanto..
    Non lo sapevo da arrogaza di Naipaul. Dave hai letto?
    Quando ero in italia, provato leggere Italo Calvino, ma era piu` difficile. :-(

    Qual e` l'imaagine sul tuo blog? sembrava sanskrit ma non posso leggere..

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  11. Calvino mi piace molto. E' molto famoso in India, vero? Tutti i miei amici indiani lo conoscono.
    Ma immagino che non e' facile da leggere per chi non e' madrelingua italiano.
    Si', l'immagine e' di un testo sanscrito. Anche se non ci capisco niente, mi piacciono tantissimo le lettere del sanscrito e dell'hindi.
    Di Naipaul, per esempio nella sua biografia si raccontano cose terribili e in molti suoi libri si sente il suo disprezzo per i "falliti, i deboli". Poi ce l'ha con le donne! Ma ammetto che mi piace tantissimo come scrive...

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  12. Si, Calvino e' molto famoso. ma hai ragione. alcuni miei amichi mi hanno detto di non iniziarre leggere con Calvino, e' piu' pesanate.
    non ho letto biographia di naipaul. non lo sapevo..

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