Lo specchio si fa verde a primavera

di Selina Sen

Prima di iniziarlo a leggere, di questo libro mi avevano suggestionato il titolo (preso in prestito da una poesia) e la quarta di copertina che parlava dell'ambientazione a Delhi durante le sommosse anti-sikh del 1984.

Storicamente, le sommosse seguirono all'assasinio di Indira Gandhi, uccisa da due delle sue guardie del corpo sikh, che vendicavano la strage di Amritsar (confesso che ho una certa simpatia nei confronti dei sikh, nata da un fantastico incontro in India...). Mi suggestionava anche l'idea della storia di una famiglia di esuli bengalesi, scappati dal loro amato Bengala dopo la Partizione.

Sono partita quindi con l'idea di un romanzo storico o vagamente tale. Non è così e devo ammettere che questa storia mi ha un po' deluso.
La vicenda è incentrata su una famiglia di quattro donne: la nonna Dida, energica e comprensiva, le due sorelle Sonali e Chhobi, una tutta timida, l'altra tutta esuberante, e la madre, tutta vedova e malinconica.

Le varie donne sono un po' stereotipate (soprattutto le due sorelle), gli avvenimenti storici rimangono sullo sfondo, ma proprio sullo sfondo: le rivolte anti-sikh compaiono in uno solo dei venti capitoli e sono trattate alquanto superficialmente. Anche la storia del nonno bengalese è un vago ricordo di un personaggio di secondo piano.

Tutto sommato il romanzo si lascia leggere, a tratti è anche avvincente, la vicenda scorre, anche se a dire la verità mi è sembrata un po' banale (brevemente: la sorella esuberante si innamora di un figlio di papà di una ricca famiglia e così facendo si incasina la vita). A tratti, Selina Sen, autrice al suo primo romanzo, scrive anche bene, con frasi suggestive, con toni di colori e sfumature di parole.

Però, la delusione rimane. Ripeto: si legge, ma non ha niente a che vedere con i romanzi degli altri grandi scrittori indiani che l'India ci sta donando.

Commenti

  1. certo non invogli a leggerlo >_<
    però una cosa dobbiamo al libro, abbiamo scoperto i tuoi diari di viaggio!
    li tenevi nascosti?
    sono sempre *parole e altro dall'India*
    :)

    RispondiElimina
  2. sì hai ragione, l'ho letto anche io e poi però non ne ho parlato nel mio blog perché non mi aveva lasciato nessuna traccia.

    ciao, cristina

    RispondiElimina
  3. Non conoscevo questo libro o autrice. Hai letto piu' di scrittori Indiani di me :)
    Anche sono interessanti tuoi racconti di viaggio.
    E' bello vedere che tanti Italiani sono interessati alla letteratura Indiana.

    RispondiElimina
  4. @Sonia
    In effetti non lo consiglierei fra i primi libri da leggere sull'India, con tutti i bei libri indiani migliori di questo che ci sono in giro...
    Hai ragione... sono anche loro "parole e altro". Non è che li tenevo nascosti, è solo che se mi ci metto a raccontare dell'India dovrei scrivere un romanzo infinito... e poi mi prende la nostalgia a rileggere o ripescare certe cose.

    RispondiElimina
  5. @Cristina
    Sì, anche per me, non penso lascerà un forte ricordo... ma mi è sembrato giusto ammettere che ci sono anche dei libri indiani che si possono evitare (se no sembro proprio una fanatica!).

    RispondiElimina
  6. @Raj
    Non penso che sia famosissima, è al suo primo romanzo.
    Non ci giurerei di aver letto più di te!
    Ci sono tanti italiani appassionati di India e di letteratura indiana, e anche che scrivono blog di argomento indiano.
    Anche se magari è difficili incontrarli o conoscerli di persona:
    io li ho conosciuti soprattutto in rete!

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Il miracolo della letteratura indiana contemporanea

Dove la mente non conosce paura

Shantaram