Animal è arrivato
L'ho visto. Animal di Indra Sinha, come promesso qualche settimana fa, è arrivato in libreria.
Nella splendida traduzione di Vincenzo Mingiardi, che a giudicare dalle poche pagine che ho letto così, su due piedi (e dire "su due piedi" parlando di Animal acquista un senso particolare), rende giustizia al linguaggio sboccato ed espressivo da ragazzo di strada di Animal.
Già che ci sono, aggiungo anche qualche informazione.
Indra Sinha, metà indiano e metà inglese, nato in India, con studi a Cambridge, prima copywriter e ora scrittore a tempo pieno, segue da diversi anni la causa di Bhopal, dove ha allestito il Bhopal Medical Appeal per curare gratuitamente le persone colpite dal disastro.
Il libro è entrato nella shortlist del Booker Prize nel 2007 (ma non l'ha vinto) ed è decicato a Sunil, un Bhopali che purtroppo non è vissuto abbastanza per vederne la pubblicazione, a cui l'autore si è ispirato (ma solo ispirato) per certe caratteristiche di Animal.
Segnalo anche il divertentissimo sito di Khaupfur, la città immaginaria dove è ambientato il romanzo, che ha anche un suo giornale con relativa intervista immaginaria ad Animal (in realtà, si capisce tutto meglio dopo aver letto il libro).
Il libro è entrato nella shortlist del Booker Prize nel 2007 (ma non l'ha vinto) ed è decicato a Sunil, un Bhopali che purtroppo non è vissuto abbastanza per vederne la pubblicazione, a cui l'autore si è ispirato (ma solo ispirato) per certe caratteristiche di Animal.
Segnalo anche il divertentissimo sito di Khaupfur, la città immaginaria dove è ambientato il romanzo, che ha anche un suo giornale con relativa intervista immaginaria ad Animal (in realtà, si capisce tutto meglio dopo aver letto il libro).
Poi, ho capito che, quando racconto a qualcuno di questo libro, la storia di un ragazzo soprannominato "Animal" che cammina a quattro zampe perché ha respirato i veleni di Bhopal dà comunque l'idea di un libro duro e difficile da digerire. Invece no, assicuro che le sue pagine sono proprio divertenti e volano via nella lettura.
Certo l'argomento di cui parla non è leggero, ma ne parla in modo leggero: Animal è simpaticissimo, parla a modo suo e ne combina in continuazione. E poi, come dice l'autore in questa intervista, per affrontare una tragedia, bisogna riderci sopra.
Oh, grazie, grazie, Silvia!
RispondiEliminaVorrei dire, per chi non l'ha mai visitata, che Bhopal è una città molto bella e di antica e raffinata cultura (Ismail Merchant, sempre acuto, ha girato a Bhopal la versione cinematografica di In Custody della Desai). Bellezza e tradizioni culturali rendono ancora più straziante la tragedia; secondo Indra è come se in Italia fosse successa una catastrofe del genere a Torino, e direi che il paragone calza.
Sono passati venticinque anni, e come racconta il libro la fabbrica in rovina è ancora lì ad avvelenare i pozzi delle zone limitrofe, che sono ovviamente le più povere del circondario, anche se molto vicine al centro storico. La multinazionale che possiede la fabbrica afferma che non sta a lei smantellare e bonificare, perché al momento della tragedia era proprietà di altri! I colpevoli non sono stati puniti, l'indennizzo ai superstiti equivale più o meno alla somma per comprarsi un bicchiere di chai al giorno. Molti, comunque, non hanno ricevuto proprio un bel niente. Eppure, ostinati come Zafar & C, continuano a lottare per chiedere giustizia, e Indra si è davvero impegnato anima e corpo per sostenere la lotta.
La brutta notizia è che il nostro caro autore doveva venire al Salone del Libro di Torino, invece deve entrare in ospedale, e non potrà neanche rilasciare interviste a distanza. Preoccupante, e anche un brutto colpo per la diffusione del libro che meriterebbe di essere conosciuto, e non solo per motivi letterari.
Speriamo nel passaparola!
Raj, senza dubbio Bhopal è molto più bella di Indore: vale i 200 km, che in fondo non sono tanti anche per l'India. I tramonti sul lago a Bhopal sono commoventi, e stanno persino restaurando il fantasmagorico palazzo della Begum! Però da Indore arrivi facilmente a Mandu, che è uno dei paradisi indiani, speriamo che rimanga tale. D'altra parte da Bhopal si arriva in un baleno agli stupa di Sanchi, sito archeologico mozzafiato...
Prego, Giriji, prego...
RispondiEliminaMi dispiace moltissimo per Indra e spero si rimetta in salute.
E' un libro veramente particolare, sia per come è scritto sia per la sua importanza e spero anche io vivamente nel passaparola.
Ho capito, la prossima volta che vado in India devo andare a Bhopal (La Prossima Volta Che Vado In India sta assumendo dimensioni impressionanti, ci dovrò stare per almeno 25 anni).
Per quanto mi riguarda, non penso di essere pronta ad andare a Bhopal. Però ho appena comprato il libro e spero sia un modo per avvicinarcisi almeno un po'!
RispondiEliminaElisa, mi fa molto piacere: mandaci poi i tuoi commenti quando lo avrai letto.
RispondiElimina...ce l'ho!
RispondiEliminaIeri sono passata in libreria e mi è "capitato" in mano!
...non so quando riuscirò a leggerlo, ma ci provo!!
Grande Serena! Vuol dire che voleva proprio essere letto...
RispondiEliminaQuando poi riuscirai a leggerlo, vogliamo sapere le tue impressioni
Anche io ti ringrazio Silvia! avevo letto la tua recensione di Animal molto tempo fa, ma mi era rimasta nel cuore..e per fortuna! ho divorato Animal e l'ho finito giusto ieri sera: un dispiacere! mi ci ero proprio affezionata a quel ragazzaccio...
RispondiEliminaCara Chiara, mi fa molto piacere che anche tu l'abbia letto. Eh già, ci si affeziona subito ad Animal!
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