Parole per Mumbai
In questi giorni di attentati a Mumbai si è tanto parlato di India che a me invece sono mancate le parole. Ho provato a cercarle, fra gli articoli dei giornali, fra i blog indiani, fra le email di chi, da laggiù, mi ha scritto. Non ho trovato parole da fare mie. Eppure ce n'erano tante, di parole. A volte forse troppe, e inevitabilmente confuse.
Le ho cercate fra i miei ricordi, fra le strade di Mumbai della mia memoria. Fra i miei diari di viaggio di un anno fa. Le ho cercate ancora di più nel libro che sto leggendo in questi giorni, La morte di Vishnu di Manil Suri, ambientato proprio in un caseggiato di Mumbai, dove convivono famiglie di religioni diverse. E dove ogni scusa è buona per ribadire che io sono musulmano e tu indù, dove ogni scusa è buona per sfociare in un conflitto.
Le ho cercate fra i miei ricordi, fra le strade di Mumbai della mia memoria. Fra i miei diari di viaggio di un anno fa. Le ho cercate ancora di più nel libro che sto leggendo in questi giorni, La morte di Vishnu di Manil Suri, ambientato proprio in un caseggiato di Mumbai, dove convivono famiglie di religioni diverse. E dove ogni scusa è buona per ribadire che io sono musulmano e tu indù, dove ogni scusa è buona per sfociare in un conflitto.
Le ho cercate, elemosinandole dai libri, dalle interviste, dai video, dai racconti dei giornalisti.
Non ne ho trovate. Non ce n'è, almeno per me. Come non ce n'è ogni volta che simili atrocità accadono in India. Perché poi questa non è mica la prima volta, è forse solo la prima volta che se parla così tanto (a causa degli occidentali coinvolti?).
Le parole non ci sono. Tristezza, rabbia, rancore, impotenza, paura. Ma queste non vanno bene.
Forse domani o dopo verranno. O forse no.
Forse, domani.
Forse.
Cara Silvia,
RispondiEliminaTi capisco perfettamente. Questi giorni, sto faccendo stessa cosa. cerco le parole giuste, ma non ho trovato. Hai ragione. tristezza, rabbia e anche le altre parole non vanno bene.
Mentre scrivo queste parole, sto ascoltando un Gazal di Ghalib .
La traduzzione è
it's difficult to such an extent for every task to be easy
even for a man, it's not easy to become human
Weeping wants the ruin of my house
'being a desert' drips from door and walls
Grazie per le tue parole.
RispondiEliminaGrazie del Gazal, e' bellissimo. E' bellissimo "even for a man, it's not easy to become human".
Ho letto anche il seguito nel sito che mi hai linkato, e' doloroso e vero...
Tu sai l'urdu?
Si, lo so l`Urdu perchè la grammatica è molto simile a l'Hindi ma ha tante parole da Arabo e Farsi.
RispondiEliminaÈ vero. La poesia di Ghalib è sempre triste ma anche dice la verita della vita, la cosa per cui mi piace molto.
Non sai quanto mi piacerebbe imparare una lingua indiana!
RispondiEliminaMi affascina l'urdu (anche se non lo conosco), perché mi sembra un legame fra il mondo indiano e quello persiano del medio oriente...
Ho letto altri Gazal di Ghalib sul sito, sono tutti molto struggenti (conosci questa parola? è difficile! in inglese potrebbe essere "longing" oppure "poignant", ma un po' più dolorosa).
Ti capisco. L'urdu è una lingua più.. non lo so come dire.. delicato, sensitivo. È cosi la poesia in Urdu diventa qulacose che non si pùo tradurre.
RispondiEliminaA me, Ghalib è come Shakespeare di India. Non basta spendere la vita capire la sua poesia.
Come mi piacerebbe sentirlo leggere in urdu! Anche senza capire niente, solo per sentirne la musicalita'.
RispondiEliminaPoi dopo la tua definizione "come Shakespaere dell'India", ancora di piu'!
Allora, ti mando il Gazal al gmail. e` molto bello.
RispondiEliminaRicevuto e appena ascoltato,
RispondiEliminae' bellissimo!
Grazie! L'ho ascoltato leggendo il testo sul sito, sono riuscita a seguirlo.
Lo riascoltero' sicuramente nei prossimi giorni, mi e' piaciuto moltissimo, e' commovente...
Sono appena tornata dal Festival di cinema indiano di Firenze... uno dei film era proprio in urdu (Khuda Kay Liye) ed e' quello che mi ha coinvolto di piu'. Mi e' venuta voglia di studiare l'urdu!
Figurati. sono felice che ti e` piaciuto.
RispondiEliminaSe ti interessa, perche non comminci imparare l'urdu..
ma prime devi resolvere la problema di scritto perche` si puo
scrivere l'urdu in arabic o devnagari.. e anche l'hindi usa devnagari scritto..
se posso aiutare in qualche modo, dimmilo!
Mi piacerebbe molto. Sto guardando un po' di siti di poesia urdu, ho visto che in molti c'è il doppio alfabeto.
RispondiEliminaQuale dei due è più usato? Quello arabo è più usato in Pakistan?
Qualche mese fa mi sono messa a studiare l'hindi con un cd-rom, ma mi sono accorta di non avere abbastanza tempo per assimilare le parole...
Allora, quello arabo è più usato in Pakistan. Invece in India, usano più l'altro. Al inzio sarebbe un po difficile imparare gli alfabeti, ma sara facile dopo.
RispondiEliminadai, cominci :)
Mi piacerebbe tantissimo...
RispondiEliminaIn realtà vorrei sapere: hindi, marathi, urdu, malayalam e tamil.
Troppo ambizioso?
>Troppo ambizioso?
RispondiEliminano, per me normale. Vorrei imparare Bangali, Francese, Tedesco, Cinese :)
Bengali!
RispondiEliminaEcco che cosa mi ero dimenticata!