Intoccabile

di Mulk Raj Anand

Ovvero la giornata particolare di uno spazzino fuori casta, fra latrine e umiliazioni

"Fatti da parte, delinquente di bassa casta! Lo sai che mi hai toccato e mi hai contaminato, figlio strabico di uno scorpione dalle zampe storte?"

Mi stacco un attimo dalle opere in lingue regionali per tornare all'inglese. Collegandomi a Mahasweta Devi e al suo interesse per la vita degli ultimi, vorrei parlare di un libro che ho letto anni fa, ma che ancora ricordo quasi parola per parola. Inoltre dopo il post di qualche settimana fa sull'IWE, ho poi veramente scritto a Paritosh, con il quale, un po' nei commenti del suo blog e un po' per email, è nata una interessante discussione (di cui, preannuncio già, non potrò fare a meno di scrivere....).
Bene, Paritosh mi ha detto che, dopo tutto il discorso sulla maggiore autenticità delle lingue regionali, lui legge quasi unicamente romanzi indiani scritti in inglese! Inoltre, lui ha trovato il libro di cui sto per scrivere assolutamente autentico.
A questo punto mi sento confortata, giustificata.

Stasera quindi tocca a Intoccabile. A parte il gioco di parole di cattivo gusto (tocca, intoccabile), mi sento di doverne parlare perché è un romanzo che tocca (e dai...) uno degli argomenti per noi più sconvolgenti quando si parla di India: la vita dei fuori casta, degli intoccabili, degli ultimi della rigida gerarchia castale, indegni di tutto se non dei lavori più sporchi e umili e, a maggior ragione, ancora più indegni proprio perché fanno quei lavori.

L'autore è Mulk Raj Anand (1905-2004), scrittore che rappresenta uno dei classici della letteratura indiana in inglese e spesso chiamato, a seconda che si preferiscano gli inglesi o i francesi, il Dickens o lo Zola dell'India (personalmente lo vedo più simile a Dickens).
Intoccabile
è stato scritto nel 1935, in piena dominazione inglese, ma è ancora attualissimo nella sua descrizione delle strutture sociali in India, anche dopo che la costituzione indiana, con l'indipendenza, ha (formalmente) abolito la divisione in caste.

Intoccabile descrive una "giornata particolare", dall'alba al tramonto, di Bakha, umile spazzino e addetto alle latrine. Bakha inizia male la giornata: si sveglia infreddolito, tra i rimproveri del padre, e va a svolgere il suo compito di pulizia delle latrine, con l'accortezza di stare sempre attento a non toccare nessuno e ad annunciare il suo arrivo per non contaminare involontariamente quelli più puri di lui.

E quando, per sbaglio, Bakha toccherà un uomo di casta superiore, sovrà subire le sue pesanti ingiurie, colpevole di averlo contaminato solo con il suo tocco. Fra continue umiliazioni in ogni momento e ad ogni occasione, per tutta la giornata, e per tutta la vita, Bakha si scontrerà con il concetto di puro e impuro: lui è impuro di nascita, è impuro perché ha a che fare con gli escrementi, materia impura di cui solo gli intoccabili si possono occupare.

E' nel pomeriggio di questa particolare giornata che, però, si accende un barlume di speranza, prima con un missionario un po' fanatico dell'esercito della salvezza: i discorsi sull'uguaglianza fra gli uomini subito affascinano Bhaka, ma la riluttanza prevale quando il missionario gli parla del peccato, in quanto per un intoccabile il peccato originale è troppo simile al suo essere nato, senza alcuna colpa, fuori casta.
Si imbatte poi nel Mahatma Gandhi in persona, in uno dei suoi discorsi in mezzo alla folla, in cui parla della condizione degli intoccabili nella società indù e del superamento delle barriere fra le caste. Discorsi molto spirituali ma poco comprensibili per il povero Bakha.
Ed è proprio in mezzo alla folla in ascolto di Gandhi, che Bakha sente parlare per la prima volta dell'invenzione dei servizi igienici, tecnologia in grado di affrancare gli intoccabili dal loro lavoro alle latrine e di raggiungere così, forse, un riscatto sociale.

La giornata si chiude con un tramonto finale, con una speranza tenue come la luce del sole calante. Cambiare qualcosa sembra difficile, ma se proprio si dovesse scommetere e sperare, che cosa potrà dare qualche speranza ai fuori casta? Gli ideali gandhiani o la tecnologia?
Fra le due ipotesi, 70 anni dopo, la risposta sembra chiara anche agli inguaribili idealisti come me.

Commenti

  1. ancora un libro alla mia lunga lista in attesa
    :)

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  2. Anche io sono d'accordo che può fare di più la tecnologia rispetto ai grandi principi... Pensa all'India di oggi...
    Ma che tristezza!

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  3. Io sono indiano ma questa cosa non accade molto spesso, nei telegiornali fanno vedere un India tutta povera ma se prendiamo la realtà il problema è solo che la ricchezza non è ben distribuita ! in tal caso bisogna solo cerca di togliere ai ricchi e dare ai poveri, ma molte persone dicono che le persone povere sono povere perchè non vogliono lavora, da un aspetto hanno ragione perchè in India ci sono tantissimi lavori, guadagni pur poco ma non ti causa talmente sofferenza da finire per strada ! sempre rimanendo nell'argomento delle società indiana ci sono anche i matrimoni combinati, nei film/serie tv/documentari fanno vedere delle cose totalmente diverse da quelle che ho visto io andando in India, come voi pensate (come vi fanno pensare i documentari sull'India) che i matrimoni combinati si fanno con scambi, ad esempio dicendo che io ti dò la mano di mia figlia in cambio di... non lo, 2 capre e 3 polli e 3 galline... Sono felicissimo di dirvelo ormai l'India è cambiata e nemmeno i poveri ormai fanno così, ora l'unico problema è quello di distribuire la ricchezza.
    Rimanendo sempre sull'argomento di cosa fanno vedere i telegiornali, fanno vedere solo i lati poveri del paese, ma se vi fanno vedere BENE BENE tutta l'India vi stupirete di com'è ora !
    RAGAZZI L'INDIA è CAMBIATA !!!

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    Risposte
    1. Ciao!
      Dimmi, sei indiano, di dove? Vivi in Italia?
      Non mi è chiarissimo a cosa ti riferisci, anche perché non guardo i telegiornali (non ho la tv!), le poche cose che so dell'India le so attraverso i libri e attraverso i miei vari viaggi in India.
      Certo, l'India è cambiata e sta cambiando molto, ma l'argomento delle caste che trattava questo romanzo del 1935 mi sembra ancora attuale, magari in termini ora diversi, e spesso le caste possono anche essere uno dei freni alla redistribuzione della ricchezza.
      Se navighi un po' nel blog troverai molti altri libri più recenti che parlano molto dei cambiamenti degli ultimi anni.
      In quanto ai matrimoni combinati, tutti i miei amici indiani tranne uno si sposati in questo modo, ma io non avevo mai pensato a uno scambio di galline!!! A una dote sì, però.
      Ciao, e se mi puoi spiegare meglio che cosa intendi mi fa molto piacere!

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