Il Booker Prize e l'India

Aravind Adiga è il quinto indiano a vincere il Booker Prize. Secondo The Hindu il quarto, perché non considera indiano Naipaul (poi premio Nobel nel 2001), che lo ha vinto nel 1971 con In uno stato libero.

Rushdie lo ha vinto nel 1981 con I figli della mezzanotte, Arundhati Roy nel 1997 con Il Dio delle Piccole Cose. Nel 2006 Kiran Desai con Eredi della sconfitta.
Con Arundhati Roy, Adiga condivide il fatto di averlo vinto con il suo primo libro, da esordiente assoluto.

Altri indiani però hanno popolato negli anni la "shortlist" dei candidati al premio, senza vincerlo.
Rohiton Mistry per ben due volte negli anni Novanta, con Un lungo viaggio e Un perfetto equilibrio (entrambi stupendi romanzi, che lo avrebbero meritato). Anita Desai per tre volte, però il premio è poi entrato in famiglia tramite la figlia Kiran.
 Nel 2007 Indra Sinha con Animal's people. Di Mare di papaveri di Ghosh ho già detto.

Anche Rushdie è finito per tre volte fra i candidati, senza vincere. E quest'anno il suo ultimo romanzo The Enchantress of Florence è stato scartato dalla shortlist, con qualche polemica. Rimane comunque lui il padrone assoluto del premio: nel 1993 I figli della mezzanotte si è aggiudicato anche il "Booker of Bookers", cioè il premio per il migliore dei vincitori dei primi 25 anni di vita del premio.

Inoltre quest'anno era l'anniversario dei 40 anni del Booker Prize e per l'occasione è stato votato il migliore Booker di questi 40 anni, il "Best of Bookers". Sempre lui: I figli della mezzanotte.

Forse in Italia il Booker Prize non è molto seguito, ma rappresenta invece il maggior riconoscimento nella letteratura in lingua inglese. Per l'India, poi, ha un valore ancora maggiore, significa essere riconosciuta internazionalmente, competere con scrittori madrelingua inglesi, canadesi, australiani. Ne esce a testa alta, indubbiamente.

Commenti

  1. Ciao Silvia,
    ho appena letto anch'io la notizia.
    L'hai già letto?

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  2. No, non ancora. Come dicevo nel precedente post, l'avevo cercato in biblioteca quando avevo sentito che era candidato al premio, ma era già in prestito! (e siccome costa 19 euri, avevo aspettato a comprarlo...)
    Oggi ho letto su Repubblica (pagina 53) un articolo su di lui e il suo libro.

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